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5 cilindri e monoscocca in carbonio: MondialMoto ha il colpo in canna





Arriva da Modena una nuova ed esotica Superbike stradale. Parliamo della MondialMoto V5, declinata nelle versioni R e S. Il motore è un poderoso 5 cilindri a V, che richiama i fasti delle MotoGP 990 Honda RC211-V e Proton-Roberts KR5 di inizio millennio. Qui però la cilindrata rasenta il litro pieno, peso e potenza in linea con le attuali regine del mercato.

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Innanzitutto bisogna fare un distinguo: la MondialMoto di Modena non ha nulla a che fare con la storica (1929) e vincente F.B. Mondial di Bologna. La Casa modense è relativamente recente, fondata nel 2007 da Antonio Mattarollo, ex ingegnere Ferrari e Mercedes, ricalcando la veste grafica del nome della Mondial dei fratelli Boselli fallita nel 2004. La Mondial ‘storica’ ha da qualche anno riaperto. Non sono quindi da escludere possibili diatribe legali tra le due parti. Siamo qui però per parlare di un nuovo, raffinato ed interessante progetto motocilistico.

La base comune tre le due versioni è il motore: un’unità pentacilidrica a V di 75,5° con bancata frontale a tre cilindri e posteriore a due, esattamente come la RC211-V. Sono in titanio l’impianto di scarico, le bielle e le valvole, quattro per cilindro e con tradizionale richiamo a molla. Non sono stati diffusi i dati circa l’alesaggio e la corsa, ma è stato comunicato il regime massimo di rotazione: 13’250 rpm. Si può quindi stimare una corsa di circa 50 mm, con un alesaggio di circa 71mm. Pari a 13,5:1 il rapporto di compressione.

 

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Questo motore svilupperà oltre 195 cv, rispettando tanto la normativa Euro4 quanto la futura Euro5. Ad alimentarlo ovviamente ci penserà l’iniezione elettronica, con due iniettori per cilindro, con corpi farfallati da 50 mm di diametro e cornetti d’aspirazione ad altezza variabile. Il cambio avrà ovviamente 6 marce, accompagnato di serie da una friziona anti-saltellamento.

 

Non mancheranno tutti i più recenti sistemi di gestione elettronica: centralina elettronica completamente programmabile, ABS Cornering, controllo di trazione, quick shifter up&down, avviamento keyless e regolazione elettrica degli specchietti. Il display è un TFT a colori

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In comune tra le due versioni anche sospensioni, freni e carrozzeria. La forcella è Öhlins a gestione elettronica da 48mm, dell’azienda svedese anche il mono posteriore e l’ammortizzatore di sterzo. Tutto a marchio Brembo limpianto frenante, con all’anteriore due dischi flottanti da 320mm morsi da due pinze monoblocco radiali a 4 pistoncini. La carenatura è in fibra di carbonio, guarnita con tutta la fanaleria Full-LED.

Ma quindi cosa differenzia la V5R dalla V5S? Nella ‘R’ ci sarà carbonio a profusione: saranno in ‘oro nero’ il telaio monoscocca, con air box integrato stile Ducati Panigale V2 e GP11, ed i cerchi. La ‘S’ sarà dotata anch’essa di un monoscocca facente funzione anche di air box, ma realizzato in un più tradizionale alluminio, mentre i cerchi saranno degli O.Z. forgiati.
Il cannotto di sterzo ha un angolatura di 24°, con un interasse pari a 1435 mm. Il peso è di 179 kg a secco per la ‘S’.

I primi prototipi delle due varianti sono attualmente in fase di assemblaggio, e saranno presentati ad EICMA. Le due versioni sono già ordinabili, versando una caparra di almeno 10’000 euro. Nel complesso servono € 35’995 per accaparrarsi la V5R, cifra che scende a € 27’995 per la più tradizionale V5S. Non sono state divulgate le quantità produttive annue.

 

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Tags : Honda RC211-VMondialMotoV5RV5S
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.