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La MotoGP arriva a Jerez: info e orari del Gran Premio di Spagna





Il Motomondiale inizia questo week end la sua lunga fase europea, sarà una vera e propria ripartenza. Dopo tre gare all’insegna dell’equilibrio, la classifica piloti vede i primi quattro racchiusi in 9 punti. Marquez è quarto, a nove punti dal leader Dovizioso, nonostante sia stato chiaramente il più veloce in Qatar e nelle Americhe: ha peccato di avarizia in Texas dove pure Dovizioso non ha brillato. Il Gran Premio di Spagna a Jerez è una tappa importante per capire il livello di piloti e moto: un pista stretta con rettilinei brevi, dove conta l’equilibrio complessivo del mezzo. Qui una seconda vittoria consecutiva per Rins è tutt’altro che impossibile. Un occhio di riguardo va puntato sulle Yamaha, con un Rossi fluido in sella come non si vedeva da tre anni. 

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Il circuito di Jerez de la Frontera misura 4’423 caratterizzati da 13 curve in totale, 5 a sinistra e 8 destra, tenute assieme da brevi allunghi: il rettilineo più lungo, posto tra la curva 5-Sito Pons e la 6-Dry Sac, misura appena 600 metri. Qui le MotoGP non solo non raggiungono i 300 km/h -295,9 km/h il record fatto registrare da Iannone nel 2015 su Ducati – ma molti piloti faticano a raggiungere i 290 orari alla speed trap.
A Jerez è molto importante la gestione della gomma posteriore: solo sul breve rettilineo i piloti riescono a sfruttare tutti gli oltre 270 cavalli a disposizione, mentre nel resto del tracciato è necessaria la massima pulizia per non surriscaldare mescole e carcasse.

Il clima torrido non aiuta, per piloti e team è necessario trovare un buon set up non solo dal punto di vista ciclistico ma anche elettronico. 
Per l’edizione dello scorso anno il circuito è stato completamente riasfaltato, venendo riasfaltato nuovamente qualche mese fa in alcuni tratti. Al fine di non non farsi trovare impreparata, Michelin ha portato quattro differenti mescole invece delle canoniche tre: una Soft, una Medium e due differenti Hard per evitare problemi di durata in gara. La Casa francese ha preparato gomme simmetriche all’anteriore ed asimmetriche al posteriore, con la spalla destra più dura rispetto a quella sinistra. Quest’ultima caratteristica è condivisa sia dalle Slick che dalle Rain.

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A detta dei tecnici Brembo, Jerez è una delle piste più impegnative per i freni, a cui i piloti della Top Class si aggrappano 11 volte nell’arco del giro, arrivando al oltre 30” di frenata ogni giro, ovvero per circa il 34% del tempo.
Ad ogni giro i piloti esercitano uno sforzo sulla leva del freno superiore ai 50 kg. La frenata più impegnativa secondo i tecnici Brembo è quella della curva 1, dove i piloti passano da circa 280 all’ora agli 85 in poco più di 200 metri. Ne risulta una decelerazione massima di 1,5 G. Altrettanto Importante la frenata della curva 6, la famosa Dry Sack, dove si passa da quasi 300 km/h a circa 70 in 260 metri, con una decelerazione massima di 1,4 G.

I punti da tenere d’occhio per i sorpassi sono le curve 1, 6-Dry Sac e 13-Jorge Lorenzo. Molto più difficile ma non impossibile portare sorpassi in altre curve, come nel complesso delle curve 9 e 10.
Il record in gara appartiene a Jorge Lorenzo1’38”735; il giro più veloce in assoluto è di Cal Crutchlow, che lo scorso anno ha conquistato la pole position in 1’37”653.

Il Gran Premio sarà in diretta integrale ed esclusiva su Sky Sport MotoGP, mentre su TV8 sarà possibile vedere qualifiche e gare delle tre categorie solo in differita con 3 ore di ritardo.

Ecco gli orari ufficiali:
Venerdì 3 maggio

9:00 FP1 Moto3
9:55 FP1 MotoGP
10:55 FP1 Moto2
13.10 FP2 Moto3
14:05 FP2 MotoGP
15:05 FP2 Moto2

Sabato 4 maggio

9:00 FP3 Moto3
9:55 FP3 MotoGP
10:55 FP3 Moto2
12:35 QUALIFICHE Moto3
13:30 FP4 MotoGP
14:10 QUALIFICHE MotoGP
15:05 QUALIFICHE Moto2

Domenica 5 maggio

8:40 Warm Up Moto3
9:10 Warm Up Moto2
9:40 Warm Up MotoGP
11:00 GARA Moto3
12:20 GARA Moto2
14:00 GARA MotoGP

 





Tags : GPSpagnaJerezmotogp
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.