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Va in archivio la prima gara del 2017, tra conferme, sorprese e delusioni. Vediamo di assegnare a ciascuno meriti e demeriti.

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MAVERICK VINALES, Voto: 9,5. Rasenta la perfezione, e la sfiora di pochissimo: domina quasi tutte le libere, parte dalla Pole e vince. Non riesce però a fare la tripletta, lasciando a Zarco il giro più veloce in gara. La prima parte di gara molto ragionata per non stressare le gomme dirada i dubbi sulla sua resistenza alla pressione. L’errore nelle FP2 viene ampiamente compensato da due giri finali al fulmicotone, in cui con la M1 fa ciò che vuole. Talento fumante.

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ANDREA DOVIZIOSO, Voto: 8. Se cercate Losail sul dizionario, trovate la sua foto con in mano il trofeo del secondo posto: terza volta consecutiva in cui sfiora la vittoria nel deserto. Forse questa è la più bella però: lotta ad armi pari con chiunque gli si avvicini. Mai avevamo visto un Dovizioso così battagliero, che non si limita a passare solo in rettilineo ma ci prova in qualsiasi curva ci intraveda una possibilità. Ottima la guida, che gli consente di non soffrire il calo della soffice al posteriore. Purtroppo nulla può contro la lunga rincorsa di Vinales. Desmohero.

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VALENTINO ROSSI, Voto: 7,5. Dopo un inverno a lungo tribolato, fa fatica per tutto il week-end. Prima qualche acciacco fisico, poi la nuova M1 più difficile da guidare ed infine la nuova anteriore Michelin gli tolgono feeling, facendolo scivolare anche dietro ai Rookies di Poncharal. Ma la gara è tutta un’altra storia, che neppure lui si aspettava di raccontare. Parte bene e si diletta con Bautista e Pedrosa, per poi scavalcarli nel tentativo di agguantare il ’25 Rosso’. Un po’ la pista sporca, un po’ il profumo dei punti: sono forse queste le medicine che hanno curato il Dottore? Redivivo.

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MARC MARQUEZ, Voto: 6. Prima parte di gara eccellente, da 8, in cui sta nel gruppo dei primi senza strafare, per non strappare la posteriore. Seconda parte di gara invece gravemente insufficiente (4), in cui non solo non riesce a trovare il cambio di passo ma soprattutto rischia di farsi riprendere dal compagno. Forse la causa sta nella nuova RC213-V a scoppi irregolari, ancora acerba sul piano dell’elettronica. Punti comunque importanti in ottica campionato: meglio 4° che a terra. Formichina

DANI PEDROSA, Voto: 7,5. Chiude un week end difficile in Top 5, arrivando ad un soffio dal compagno. Si dimostra estremamente efficace nella seconda metà di gara con gomme usurate, ma ormai il podio era troppo distante. Mezzo voto in più per lo spettacolo offerto in coppia con Aleix Espargaro negli ultimi 5 giri.

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ALEIX ESPARGARO, Voto: 8,5. Ve l’avevo detto che si doveva tenerlo d’occhio: quando sale su una moto di Noale, Aprilia o ART che sia, diventa cannibale. Riesce a duellare ad armi pari con le Honda HRC! Forse è il pilota che più ha sofferto della cancellazione di FP4 e qualifiche, dovendo partire quindi dalla 15a casella. Riesce con una progressione maestosa a recuperare terreno, agguantando Pedrosa a 5 giri dalla fine e dando vita ad un nobile duello. Se Aleix e la RS-GP continuano così a Jerez, pista molto tortuosa e dove si sta davvero poco col gas spalancato, possono lottare non solo per entrare in Top5, ma per salire sul podio. Spritz o Tinto de verano? Cicchetti o Tapas?

SCOTT REDDING, Voto: 7. Lo scorso anno perde la sfida interna con Petrucci per ottenere la GP17. Riesce comunque a fare grandissime cose con la GP16, chiudendo in testa le FP2 e rimanendo costantemente davanti al compagno, risultando poi la seconda Ducati in classifica e prima moto clienti. Bello di notte.

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JACK MILLER, Voto: 6,5. Il lungo apprendistato per il doppio salto, che l’ha portato dalla Moto3 direttamente in MotoGP, sembra terminato. Parte dalle retrovie più melmose a causa delle pessime prestazioni assolute nelle libere, dove non ha cercato il tempo. Riesce a redimersi con un ottima gara in rimonta, frutto anche dei ritiri di chi gli stava davanti. Aussieliato.

ALEX RINS, Voto: 6,5. Soffre per tutto il week end e parte 18°, situazione diametralmente opposta a quella del compagno Iannone. Ma a differenza del nostro Andrea, riesce a non stendersi! Come Miller, riesce a capitalizzare i demeriti altrui, chiudendo come primo Rookie in classifica. Studente modello.

JONAS FOLGER, Voto 6–. Delude le aspettative dei test, in cui era stato più veloce di Zarco, perdendosi nel deserto. Riesce nel difficile compito di partire 8° e arrivare 10° nonostante i ritiri di Iannone e Zarco. Ma è solo la prima gara, ha tantissimo Gran Premi per ritrovarsi. Sufficienza, seppur risicata, per aver chiuso in Top5. Distratto.

JORGE LORENZO, Voto: 5,5. Si sapeva che sarebbe stata dura ma non così tanto. Parte più che bene, ma a metà del primo giro paga un lungo cadendo dal 8° al 16° posto. Da lì non si schioderà più, risalendo la china grazie ai 5 ritiri. Chiude lontano 20” da Dovizioso, troppi. Ma convince invece il suo impegno, nel voler imparare a guidare questa moto: mai avevamo visto Lorenzo fare entrate in curva aggressive in spazzolata. Nessuna Bocciatura quindi Diamogli tempo, anche se più che Rossi nel 2011, sembra Melandri nel 2008. Rimandato

LORIS BAZ – HECTOR BARBERAVoto: 6 per la solidarietà. Da quando sono compagni di team hanno legato molto, e decidono correre il GP a braccetto. Barbera è ancora convalescente dall’infortunio, così Baz ha deciso di fargli da bastone, nonostante si stia mangiando le mani per aver abbandonato la Kawasaki dominatrice in SBK. Amiconi

KAREL ABRAHAM, Voto: 5. Tornato in MotoGP per intercessione di Ezpeleta per salvare la gara di Brno, riesce nel suo obiettivo stagionale di tenersi dietro Rabat riuscendo inoltre a racimolare 2 punti iridati. Raccomandato

TITO RABAT, Voto: 4. Non riesce a tenersi dietro Abraham, chiudendo però quindicesimo e portando a casa un buon punto che da morale. Chi va piano va lontano.

POL ESPARGARO’ – BRADLEY SMITH, Voto: N.C. Riescono a non chiudere ultimi nella gara di esordio per KTM. La strada è lunga e difficile per questa lunga stagione di test. Dediti 

SAM LOWES, Voto: 2. Delude molto, soprattutto alla luce dei risultati del compagno. Non riesce nemmeno a tenersi dietro la coppia KTM. Disperso.

DANILO PETRUCCI, Voto: 5. Non riesce a far fruttare la GP17, prendendo paga per tutto il fine settimana da Redding, riuscendo in compenso a stare davanti a Lorenzo. Chiude con un ritiro. Piccola curiosità: pare che poco prima delle 20, prima che cominciasse a piovere, abbia iniziato a saltare e battersi i pugni sul petto. Gorilla’s rain dance.

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CAL CRUTCHLOW, Voto: 6. Prova ad andare oltre la sfortuna del tappo avvitato male nelle FP1, ma commette anche lui errori. La caduta nelle FP3 lo costringerà a partire indietro, e la voglia di redimersi lo fa cadere. Sufficienza piena per la voglia di rimettersi subito in sella. Seconda caduta causata dell’acceleratore bloccato. Stoico e miracolato.

ANDREA IANNONE, Voto: 5. Parte nel migliore dei modi, sfruttando la partenza dalla seconda posizione. Riesce a tenere il passo di Dovizioso e Marquez, per poi stendersi a metà gara, riuscendo fortunatamente a non coinvolgere Marc e Viñales. Dalle stelle alle stalle.

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JOHAN ZARCO, Voto: 7,5. Prende subito la testa della corsa e prova ad allungare, riuscendoci, sfruttando la soft al posteriore. Commette un errore al sesto giro che lo costringe all’amaro ritiro. Alzi la mano chi non sperava di vedere una delle sue capriole anche in MotoGP, all’esordio. La vittoria sarebbe stata un premio degno del suo talento, troppo spesso sottovalutato. Mezzo voto in più per il giro più veloce. Chi ben comincia… 

ALVARO BAUTISTA, voto 5,5. Passa un inverno da favola, spesso in top 5 e con un passo ai livelli di Viñales e Dovizioso. Stecca però all’esordio, mangiandosi la possibilità di allargare a 3 la lotta per il quinto posto. Dilapidatore.





Tags : LosailmotogppagelleQatar
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.