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Rossi ha deciso: ad Aragòn vuole esserci. L’ultima parola spetta alla commissione medica





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Un infortunio serio, di quelli che una volta stroncavano carriere a causa della recidività. Ma il mondo va avanti, i piloti sono sempre più atleti, con un corpo sempre in forma in grado di recuperare in un lampo dagli infortuni. E l’adrenalina della gara è sempre un’alleata negli ultimi 20 minuti, quando gli antidolorifici han finito il proprio effetto.

De Puniet nel 2010 tornò nelle FP1 del GP di Brno ad appena 18 giorni dalla frattura di tibia e perone, allenandosi proprio con la moto da cross; Jorge Lorenzo nel 2013, ad Assen, venne operato nella notte per la frattura della clavicola, ed il giorno dopo gareggiò cogliendo un indimenticabile piazzamento a ridosso del podio.
La settimana del Gran premio di Aragon si è aperta con un Valentino Rossi nuovamente in sella, protagonista di un precoce recupero in seguito alla frattura di tibia e perone del 31 agosto scorso. Dopo il primo contatto con la pista di ieri, in cui ha completato appena 4 tornate causa pioggia, il Dottore è tornato in sella oggi, martedì 19, per due ore sempre sul tracciato di Misano con una YZR R1M, accumulando 20 giri e tanta sicurezza.

La gamba sembra aver sisposto alla grande agli stimoli. Nella testa del Dottore le nubi sembrano essersi diradate, i dubbi hanno lasciato spazio alla voglia di provarci. Domani verrà visitato dai medici, se acconsentiranno volerà ad Aragòn dove lo attende un’ulteriore visita: giovedì si sottoporrà alla visita medica di rito e se la commissione medica darà l’OK salirà in sella alla propria M1 venerdì. Con però Van Der Mark presente pronto a subentrare in caso di necessità.

Un recupero lampo, a dispetto dell’età, facilitato da moderne tecniche mediche e da un fisico sempre allenato. Il comunicato ufficiale non si è lasciato attendere, eccolo:

“Dopo aver completato ieri i primi giri a Misano, Valentino Rossi di Movistar Yamaha MotoGP è tornato a bordo del suo YZF-R1M oggi alle 15.30 per riprendere il suo test fisico.
Durante una sessione di pilotaggio privata di due ore, il nove volte Campione del Mondo ha potuto completare complessivamente 20 giri. Ha terminato questo secondo giorno di test con delle sensazioni molto positive.
Domani Rossi sarà sottoposto a un esame medico – per verificare il progresso della riabilitazione su due ruote nella sessione di oggi – quindi deciderà se andare ad Aragòn. Un ulteriore aggiornamento sarà dato dopo il check-up italiano di domani.”

Non si sono fatte attendere le dichiarazioni positive di Carlo Pernat, storico primo manager del Dottore, di papà Graziano e del mitico Giacomo Agostini. Eccole.

Carlo Pernat.

“Sono convinto che Valentino Rossi tornerà in tempo per disputare il Gp di Aragon: o meglio, si presenterà per disputare le prove, poi non so se correrà o meno. Di certo, farà di tutto per esserci. Ha una volontà di ferro e sta facendo l’impossibile per essere presente sulla pista spagnola. Valentino ha 23 anni e non 38, per me ha la carta d’identità taroccata: è come Maradona o Cassius Clay, lancia un messaggio comunicativo molto importante. Uno come lui nasce ogni 30 anni. Non smetterà prima del 2019 e poi sarà ambasciatore della Dorna nel mondo. E’ un patrimonio troppo importante”

Graziano Rossi.

“Mio figlio Valentino sta meglio, quasi bene, deve decidere tra oggi e domani se poter correre la gara di domenica ad Aragon. Se devo essere sincero, però, io sono ottimista. Se mi chiedesse se correre o meno domenica, come papà direi di no. Come Graziano, cioè come amico, gli direi di sì. Comunque vediamo come andrà domani.”

Giacomo Agostini.

“Valentino Rossi vuole gareggiare ad Aragon? Se lo farà evidentemente si sente bene. Mi sembra prematuro, vediamo. In fondo, a Misano, ha fatto qualche giro. Nessuno fa miracoli. Magari l’operazione è andata nel migliore dei modi e Valentino si sente bene. Se si sente bene, perché dovrebbe non correre? C’è chi guarisce subito e chi no. Io una volta mi ruppi la spalla, mi faceva un male terribile e tornai solo dopo un mese. Forse magari non c’erano gli antidolorifici di oggi. Ma, se uno se la sente, può gareggiare. Se corre è perché si sente in grado di farlo. Sono cose difficili da preventivare o giudicare. Tornare solo per partecipare alle prove non avrebbe senso, fare la gara si





Tags : gp aragonMisanomotogpvalentino rossi
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.