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Al-Attiyah e Barreda attaccano nel Day 1 della Dakar, cautela per tanti altri





Si è aperta nel segno della Toyota Hilux di Nasser Al-Attiyah la 41^ edizione della Dakar, il Rally Raid più famoso del pianeta. Dopo anni trascorsi all’ombra della superiorità tecnica delle 3008 DKR, il pilota del Qatar ha immediatamente fatto capire che a parità pressoché totale di mezzi può ancora essere lui uno dei principali favoriti per la vittoria finale di questa Dakar tutta peruviana.

@ World / ASO / Charly Lopez
@ World / ASO / Charly Lopez

Nel corso dei circa 100 km cronometrati che hanno condotto la gara da Lima a Pisco, infatti, l’alfiere del Gazoo Racing ha impresso il proprio ritmo sin dalle prime battute, e grazie ad un’ottima seconda parte di percorso è riuscito a tagliare il traguardo in 1:01:41. Alle sue spalle si è poi piazzato il vincitore dell’edizione 2018 della Dakar, quel Carlos Sainz accasatosi ora alla corte di MINI: lo spagnolo, alla guida del suo Buggy, ha chiuso la prima tappa staccato di 1’59” da Al-Attiyah, riuscendo così a precedere per un solo secondo la MINI – in questo caso la ben più tradizionale Countryman ALL4 – affidata a Jakub Przygonski, buon al termine di questa prima (ed ancora interlocutoria) prova della Dakar 2019.

Ai piedi del podio si è poi piazzata la sorpresa di giornata, quel Vladimir Vasilyev che per ora guida la seconda Hilux in classifica: il russo ha completato la prima tappa in 1:03:59, ad appena 18″ di ritardo dal crono messo a segno da Sainz. In 5^ posizione troviamo invece un’altra MINI Countryman – quella affidata ad Al Rajhi -, mentre alle sue spalle c’è un’altra Hilux, quella guidata da Giniel De Villiers: l’altro alfiere Toyota ha preferito partire piuttosto in sordina se paragonato al proprio compagno di team, ed è riuscito a risalire la classifica solamente grazie ad un’ottima seconda parte di percorso. Molto cauto nel corso di questa prima giornata è stato un altro degli attesissimi protagonisti di questa Dakar 2019, vale a dire Stephane Peterhansel: il francese, come Sainz salito a bordo di un Buggy MINI dopo aver dismesso i panni di pilota Peugeot, in questo Day 1 si è accontentato di una modesta 7^ posizione – a 2’57” dal crono di Al-Attiyah – limitandosi a precedere l’altra Toyota Hilux di Ten Brinke e la vecchia Peugeot 3008 DKR di Harry Hunt, primo portacolori del team PH Sport. 

© Red Bull Content Pool
© Red Bull Content Pool

Il britannico, chiudendo la prima speciale in 1:05:06, si è tolto la soddisfazione di mettersi alle spalle nomi illustri di questa competizione, probabilmente decisi in queste prime giornate a prendere confidenza con l’insidiosa sabbia peruviana: alle spalle della 3008 #312 troviamo infatti piloti come Cyril Despres, Nani Roma, Orlando Terranova e Sebastien Loeb, che ha chiuso il Day 1 limitandosi ad una 13^ posizione che lo porta a 6’07” di ritardo dalla vetta lasciando, a lui come tanti, la voglia di trovare il giusto ritmo tra le dune sabbiose per risalire pian piano la classifica. 

Ecco la Top 15 della Classifica generale Auto:

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A non voler partire decisamente con cautela, per quel che riguarda le moto, è stato come sempre Joan Barreda Bort: “Bang Bang” si è infatti lanciato subito ventre a terra verso la conquista della vittoria di tappa, riuscendo a completare il percorso in 57’36” e staccando così per 1’34” Pablo Quintanilla e la sua Husqvarna. A completare il podio virtuale ha provveduto poi un’altra Honda CRF450, la #015 di Ricky Brabec, che ha confermato il buono stato di forma con cui sembra essersi presentato lo squadrone HRC terminando il Day 1 in 1:00:28. 

© DPPI
© DPPI

Giù dal podio, al termine di questa prima giornata, è finito invece Adrien Van Beveren, uno dei grandi protagonisti dell’edizione 2018 in sella alla sua Yamaha: il pilota francese ha chiuso staccato di 2’55” dal crono di Barreda, riuscendo però a propria volta a staccare di appena 1″ la prima delle KTM, quella guidata da Sam Sunderland. Il britannico apre poi uno stuolo di moto di Mattighofen, con l’australiano Price che insegue a 3’08” di distanza dalla vetta e con il vincitore della Dakar 2018, vale a dire Matthias Walkner, che si accontenta della 7^ posizione in virtù del suo crono di 1:00:48. Alle spalle delle tre KTM troviamo poi due Honda, con Kevin Benavides che precede Cornejo per 1’22”, mentre la Top Ten virtuale al termine di questo Day 1 è completata da Xavier De Soultrait, che con la sua Yamaha ha completato il percorso cronometrato in 1:03:30.

© Red Bull Content Pool
© Red Bull Content Pool

31° tempo assoluto invece per la più rapida delle donne in gara, ovvero quella Laia Sanz che ancora una volta veste i colori di KTM, mentre per quel che riguarda gli italiani il migliore è stato Maurizio Gerini, 37° assoluto con 17’32” di ritardo dalla vetta, mentre Mirko Pavan si prende l’85^ piazza. Gabriele MinelliNicola Dutto occupano rispettivamente la 112^ e 113^ posizione, mentre Mirco Miotto ed Elio Aglioni si prendono la 121^ e 125^ piazza. Jacopo Cerutti, infine, è 129° in attesa che la Direzione Gara confermi le sue parole: il pilota dell’Husqvarna sostiene infatti di essersi visto attribuire un’ora di tempo in più per errore e di essere quindi 30° assoluto, ma la classifica ufficiale per ora recita tutt’altro…

 

 

Ecco la Top 15 della Classifica generale Moto:

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Tags : al-attiyahbarredaDakardakar 2019day 1rally raid
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow