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“A noi istruttori, di questo passo, restano sì e no una decina di anni di lavoro”. Ce lo dice con un sorriso a mezza bocca Lorenzo Marini, fondatore della Ford Driving University, mentre scambiamo con lui qualche chiacchiera nel parcheggio dell’Autodromo di Modena. Da qui ad un decennio infatti, secondo il responsabile della scuola di pilotaggio dell’Ovale Blu, all’essere umano resterà ben poco da fare a bordo della propria automobile, che potrà essere in grado di accelerare, frenare e sterzare in maniera totalmente autonoma ed indipendente.

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Una previsione eccessivamente ottimistica (o pessimistica, a seconda della prospettiva da cui decidiate di affrontare la questione)? Non si direbbe, a giudicare da quello che i sistemi di assistenza alla guida installati da Ford sull’ultima versione della Focus sono in grado di far fare alla segmento C di Detroit. All’Autodromo di Modena siamo infatti stati invitati da Ford Italia per scoprire più nel dettaglio le tecnologie che si nascondono sotto la pelle – molto accattivante – della nuova Focus, e quello che ci siamo trovati di fronte ci ha decisamente e piacevolmente sorpreso.

“La nuova Focus è stata definita ‘La Ford migliore di sempre’ – esordisce Marco Alù Saffi, Responsabile delle Relazioni Esterne di Ford Italia, nel corso del breve briefing introduttivo alla giornata – “Abbiamo dato carta bianca ai nostri ingegneri per cercare di replicare gli ottimi volumi di vendita fatti registrare dalla Focus con le sue tre precedenti versioni: una missione non semplice visto che il segmento C occupa adesso una fetta minore nel mercato dell’automobile rispetto al passato, ma crediamo di esserci riusciti“. Forme molto più aggressive rispetto al passato – soprattutto con l’allestimento ST Line -, un pianale completamente nuovo e, soprattutto, tantissima tecnologia a bordo.

2 telecamere, 3 radar e 12 sensori: questo è ciò di cui dispone la nuova Focus nell’intento (riuscito) di raggiungere una guida autonoma di secondo livello. Uno spiegamento di occhi ed orecchie digitali non indifferente votato all’assistenza al parcheggio, alla sicurezza ed all’assistenza di guida, tematiche elencate esattamente nell’ordine in cui sono state affrontate da noi nel corso della giornata trascorsa a Modena.

© Ford Press
© Ford Press

“Inizieremo da qui, dal simulare un classico parcheggio ‘ad S’ ed un parcheggio a spina di pesce – ci dice infatti uno degli istruttori della Driving University mentre ci accompagna su una delle Focus – “Voi non dovrete fare nulla: la macchina individuerà lo spazio per il parcheggio e una volta selezionata la tipologia di manovra da effettuare vi basterà tenere premuto il pulsante del Park Assist per completare il tutto, con la macchina che in automatico uscirà anche dai parcheggi paralleli”. Con lo scetticismo verso questi sistemi che ormai da anni mi contraddistingue, salgo a bordo e mi muovo verso gli ostacoli che avranno il compito di simulare le auto parcheggiate. Da quel momento in poi, la nuova Focus fa esattamente tutto ciò che l’istruttore aveva previsto e che io mai mi sarei aspettato facesse davvero. Prima individua lo spazio adatto per il parcheggio, dopodiché, mentre io sono impegnato nella titanica impresa di tenere premuto un pulsante, inizia a ruotare il volante ed a dosare acceleratore e freno completando il parcheggio con pochissime manovre, le stesse necessarie poi per uscire. Aiutandosi con i 12 sensori a sua disposizione, la Focus mi ha stupito per il poco spazio di cui ha bisogno per effettuare i vari passaggi: non si concede il lusso di avere un margine elevato, con il rosso dei sensori di parcheggio che si accende molto spesso nel corso delle manovre senza però mai arrivare al contatto con l’ostacolo. I tentativi di parcheggio si susseguono senza neppure un intoppo, ed il Park Assist si rivela in fretta un sistema semplicissimo da usare, efficace ed anche un po’ pignolo: vi basti pensare che nel parcheggio in perpendicolare la Focus ha effettuato una manovra in più perché non perfettamente centrata all’interno dei due ostacoli. Il tutto, ovviamente, in totale autonomia.

“Avete trovato parcheggio?” – ci chiede nel bel mezzo di un piazzale vuoto un secondo istruttore della Driving University, quello incaricato di illustrarci il funzionamento del Pre-Collision Assist, il sistema anti collisione in dotazione alla nuova Focus – “Immagino di sì. Con me ora faremo una prova diversa: punteremo a diverse velocità il manichino che è di fronte a noi e, dimenticandoci totalmente dell’esistenza del pedale del freno, vedremo come la macchina non lo sfiorerà neppure. Pronto questa volta a cogliere in fallo la tecnologia, salgo di nuovo a bordo e, invece di cercare un parcheggio, mi dirigo a 25 km/h dritto verso il malcapitato manichino. Un segnale luminoso sul cruscotto prima ed un segnale acustico subito dopo mi avvisano della presenza dell’ostacolo sul mio cammino, ma devo resistere: devo dimenticarmi dell’esistenza del pedale del freno. Il manichino è ormai a pochi metri di distanza quando la Focus, dosando la frenata in maniera molto più dolce di quanto mi aspettassi, decide in totale autonomia di arrestare la propria corsa: una frenata sì aggressiva, ma ben modulata e persino progressiva. Niente a che vedere dunque con un’inchiodata vera e propria: la Focus riesce a salvare la vita del pedone senza neppure strapazzare i 5 occupanti che possono comodamente trovare posto al suo interno. A 35 km/h il copione non cambia, e neppure a 40 km/h accade qualcosa di diverso: la segmento C di Detroit aumenta semplicemente la forza frenante in base alla velocità con cui ci si avvicina al pedone, ma il Pre-Collision Assist non tira mai la staccata capace di farci uscire gli occhi dalle orbite nonostante i freni diano l’impressione di poterci riuscire senza particolari problemi. Un sistema dunque molto efficace, che potrà rivelarsi decisamente utile nelle città caotiche.

© Ford Press
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“Dimenticate la pista per come la conoscete: gireremo con un senso di marcia opposto a quello tradizionale perché oggi non ci concentreremo sulla performance – ci dice il terzo ed ultimo istruttore della Driving University – “Ora andremo a provare il Cruise Control Adattivo ed i sistemi di Stop&Go e Lane Centering, molto utili nel corso dei viaggi in autostrada sia in condizioni di traffico scorrevole che in condizioni di traffico congestionato”. L’ACC è un sistema di assistenza alla guida che ormai molti modelli mettono a listino, dunque la nuova Focus per distinguersi dalla massa ha puntato sulla qualità: il Cruise Control adattivo della nuova nata di casa Ford si fa infatti particolarmente apprezzare per la rapidità con cui aggancia l’auto che ci precede e per la fluidità con cui ne segue i cambiamenti di ritmo. In accelerazione come in frenata la macchina non dà mai dei bruschi strattoni, e con la funzione Stop&Go neppure in caso di arresti di durata inferiori ai 3″ sarà necessario intervenire sui pedali: la Focus, sempre in maniera totalmente autonoma, accelererà e frenerà imitando il comportamento dell’auto davanti a noi fino al raggiungimento della velocità da noi inizialmente impostata, evitando quindi che settando il Cruise Control ai 140 km/h ci si ritrovi improvvisamente ad inseguire sulla soglia dei 190 un’auto davanti a noi. Discorso analogo a quello dell’ACC può poi essere fatto per il Lane Centering: dato che il sistema del mantenimento di corsia non è una novità ormai da diversi anni, in Ford hanno provato – o meglio, sono riusciti – ad affinarlo ulteriormente. La nuova Focus infatti sterza molto dolcemente per riportarvi al centro della corsia selezionata, senza lasciarsi andare a movimenti troppo repentini che potrebbero causare reazioni brusche all’auto, segue con precisione le linee sull’asfalto anche quando si tratta di impostare una curva e, soprattutto, si arresta dolcemente qualora rilevi che all’improvviso sia venuta a mancare la presa di entrambe le mani sul volante per un tempo prolungato: una soluzione interessante, che in caso di malori improvvisi o colpi di sonno potrebbe salvare più di una vita.

© Ford Press
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“La nostra ricerca di una sempre maggiore connessione tra l’uomo e l’automobile passa infine attraverso la app del Ford Pass – ci dice infine uno degli ingegneri di Ford – “Ora si possono tenere sotto controllo moltissimi parametri della propria auto (lo stato della batteria, per esempio) direttamente da remoto, e oltre ad avere la possibilità di fare da Hot Spot semovente la nuova Focus può non solo essere aperta o chiusa tramite App, ma può addirittura essere accesa per far sì che riscaldamento ed aria condizionata si attivino 5′ prima che arriviate voi per farvi trovare un ambiente più confortevole”. Neppure in quest’eventualità peraltro si pone un problema di sicurezza: la valida trasmissione automatica ad 8 rapporti infatti, una volta selezionata l’accensione da remoto, impedisce in caso di assenza della chiave di spostare il selettore del cambio da “P” a “D”, lasciando così irrimediabilmente ferma la nuova Focus. Focus che rimarrà immobile anche nel caso in cui il ladruncolo tenti di aprire il cofano per iniziare ad armeggiare con i cavi, dato che una volta aperto il cofano l’auto si spegnerà senza possibilità d’appello: un espediente niente male che consente di sfruttare una soluzione utile in totale tranquillità.

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© Ford Press

Accensione tramite una App dunque, frenate ed accelerate in automatico, curve percorse in autonomia, parcheggi portati a termine in maniera indipendente e collisioni evitate senza alcuna incertezza. La nuova Ford Focus è riuscita in un’impresa che non avrei ritenuto possibile: dimostrare anche ad uno scettico delle nuove tecnologie di assistenza alla guida che il futuro è sempre meno futuro e sempre più presente. Ricordate i dieci anni di lavoro che Lorenzo Marini prospettava ancora per sé e per gli istruttori ad inizio articolo? Ecco, la previsione fatta dal fondatore della Ford Driving University potrebbe rivelarsi sbagliata: di questo passo, per loro di anni di lavoro ne rimarranno diversi di meno.

Ecco il link del video della nostra prova:





Tags : fordford driving universityford focusford italia
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow