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Come la firma di Ricciardo per Renault ha scombinato il mercato piloti





Daniel Ricciardo ha cambiato gioco al mercato piloti in Formula 1. Il trasloco dell’australiano in Renault sposta l’attenzione di tutti dal secondo sedile Ferrari al secondo sedile Red Bull. E siccome quest’anno parecchi tasselli sembrano in bilico, c’è bisogno di un recap per analizzare tutti i possibili movimenti.

RedBullContentPool
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Il trasferimento di Daniel Ricciardo alla Casa francese fa una prima vittima. Si tratta di Carlos Sainz, gregario di Nico Hulkenberg (confermato a Enstone). Il pilota spagnolo è una scheggia impazzita nel mercato 2019. Fino a poche settimane fa lo si credeva un papabile successore di Ricciardo alla Red Bull. Ma questo trasloco appare adesso difficile. Che sia un veto di Verstappen o l’antipatia dei vertici bibitari, la sensazione è che il #55 firmerà per qualcun altro.

Sainz ha sul tavolo tre opzioni. La prima: un sedile in McLaren. Le voci sui flirt con Woking si fanno sempre più insistenti. Perché, anche se Alonso rimanesse nel 2019, Vandoorne sta deludendo. E il #14 ha sempre ammesso di stimare il connazionale. La seconda chance di Sainz è riciclarsi in Williams, dalla quale partirà Lance Stroll. Il canadese ha acquistato (attraverso il padre) la Force India, ed è intenzionato ad accasarsi nella squadra rosa (forse portandosi con sé Kubica, coi galloni di collaudatore). L’ultima strada è inseguire un sedile in una delle squadre che dovrebbe verosimilmente avere buchi da tappare. Il che significa Sauber o Toro Rosso. Ma è un’ultima spiaggia.

C’è una ragione se Sainz non andrà in Red Bull. Quella ragione si chiama Pierre Gasly. Difficile che si realizzino le suggestioni “rumorose” degli ultimi giorni (Alonso, Raikkonen, perfino Bottas): Marko e Horner prediligono la promozione dalla Toro Rosso. Gasly dalla sua ha due buone stagioni e un primo bagaglio d’esperienza con Honda. Che dall’anno prossimo equipaggerà le Red Bull.

©RedBullContentPool
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Lasciando il sedile Toro Rosso, Gasly apre una porta appetitosa. Sean Gelael, pilota F2 in quota Red Bull, è 14° nel campionato cadetto. Mentre De Vries, suo compagno alla Prema, è 5° (ma è nel vivaio McLaren). Un azzardo potrebbe essere la promozione diretta di Dan Ticktum. Classe 1999, pilota di F3 e vincitore dell’ultimo, rocambolesco GP di Macao. Con tre vittorie e due podi nel Campionato europeo F3 di quest’anno (e un podio part-time in GP3 l’anno scorso), è al momento 2° nella serie continentale. Piccolo problema: né Ticktum né Gelael hanno i punti sufficienti per la Superlicenza. Il che impedisce il loro debutto. Potrebbero allora profilarsi operazioni che coinvolgono il rampollo McLaren, Lando Norris. Insomma, il sedile Toro Rosso è insolitamente caldo.

Si spengono i riflettori sul secondo sedile Ferrari. È risaputo che Vettel appoggia un rinnovo di Raikkonen. L’intesa col finlandese è umana e tecnica (i due hanno stili di guida simili). In più, dopo la firma di Ricciardo, il candidato numero uno alla successione è… piccolino. Charles Leclerc ha solo un anno di esperienza. La volontà di far crescere il talento monegasco è evidente a Maranello. E ora una ghiotta occasione si profila: in casa Haas, l’attitudine di Grosjean a schiantarsi è divenuta antipatica. Se il #16 si spostasse nel team americano, si libererebbe un sedile alla Sauber. Il che permetterebbe a Giovinazzi di tornare in corsa per il debutto in F1.

Lo spostamento di Stroll in Force India apre un altro fronte. Il canadese non ha ancora ufficialmente firmato. Ma se arriverà l’annuncio, uno dei due attuali piloti in rosa diventerebbe di troppo. Ocon aveva già un piede fuori, pronto a fuggire in Renault. Ora i suoi piani cambiano: se la Mercedes remerà a suo favore, sarà Perez a dover fare le valigie. Con la difficoltà di non avere (a differenza di Ocon) un motorista a proteggerlo.

George Russell

Chiunque dei due si trovasse a piedi, forse preferirebbe approdare a Grove. Sempre che il secondo sedile Wlliams non venga prenotato da George Russell. L’attuale capolista in Formula 2, giovane rampollo Mercedes, sta spingendo per farsi spazio nella serie regina. E a meno che Stoccarda non costringa la Force India a un doppio licenziamento, è difficile procurargli un sedile migliore. A parte quello Sauber. Sempre che Leclerc si sposti in Haas, e comunque considerando che la squadra svizzera è motorizzata Ferrari e sponsorizzata Alfa Romeo. Ai transfughi Force India rimarrebbe anche l’opzione McLaren (soprattutto per Ocon, a causa dei legami con Renault). D’altronde Kubica potrebbe non seguire Stroll in Force India se potesse rientrare come pilota ufficiale Williams.

C’è ancora un protagonista da esaminare. Come sempre bloccato da “maree avverse” del mercato, Fernando Alonso è al centro dei sussurri più fantasmagorici e meravigliosi. Ovunque esista un sedile (forse) libero, lì c’è un mormorio su quanti soldi Alonso spenderebbe per occuparlo. Con la Mercedes blindata e i sedili in Ferrari e Red Bull poco potabili, un’idea poteva essere il trasloco in Renault. Reso però impossibile. Riprende quota il rinnovo di un’ulteriore anno a Woking – specie dopo l’approdo di Zak Brown al posto di Boullier. Ma chissà che l’asturiano non continui ad accarezzare (in gran segreto) il debutto in IndyCar. Che però non sarebbe semplicissimo da attuare.

Insomma, il trasloco di Ricciardo in Renault frena gli entusiasmi. Il secondo sedile Ferrari si raffredda d’un botto, e così anche (se mai è stato caldo) il secondo Mercedes. Ma s’infiamma all’improvviso il volante di Vandoorne. Il quale, assieme a Perez e Grosjean, potrebbe diventare un candidato di peso per i sedili di terza fascia. Sempre che l’inestricabile intreccio tra piloti, squadre e motori non riservi ulteriori sorprese.





Tags : mercato F1mercato pilotiricciardo renault
Marco Di Geronimo

The author Marco Di Geronimo

Nato a Potenza nel 1997, sono appassionato di motori fin da bambino, ma guido soltanto macchinine giocattolo e una Fiat 600 ormai sgangherata. Scrivo da quando ho realizzato che so disegnare solo scarabocchi. Su Fuori Traiettoria mi occupo, ogni tanto, di qualcosa.