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Mercedes-AMG porta un po’ di F1 su strada: ecco la Project ONE, hypercar da oltre 1000 CV





Qualcosa di grosso bolliva da mesi, nella pentola degli stabilimenti Mercedes-AMG di Affalterbach. Nel mondo dell’automotive nessuno era infatti riuscito a rimanere sordo alle numerose sirene che, tramite indiscrezioni e teaser pubblicati sui profili social di vari personaggi orbitanti attorno alla galassia Mercedes-Benz, parlavano di una nuova hypercar che avrebbe condiviso molto con le monoposto di F1 della Stella a tre punte. E ieri, nel corso di una presentazione tenutasi alla vigilia dell’apertura del Salone Internazionale dell’Auto di Francoforte (IAA), sono stati tolti i veli a ciò a cui gli uomini di Stoccarda stavano lavorando da chissà quanto.

© Daimler
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Il suo nome è Mercedes-AMG Project ONE, ed è nata per celebrare i 50 anni di vita di AMG con un unico obiettivo: portare l’asticella delle performance automobilistiche lì dove nessuno è finora arrivato, diventando l’hypercar più veloce del pianeta. Per capire che non ci si trovi di fronte ad un’auto comune basta una semplice occhiata: le linee della Project ONE, pensate dagli studi di design di Daimler per offrire “Performance Luxury”, sono davvero troppo esotiche per appartenere a qualcosa di…normale. Da una visuale frontale, la nuova hypercar di Casa Mercedes è caratterizzata da vistose prese d’aria che si estendono in larghezza fino ad abbracciare completamente il paraurti anteriore. Al di sopra dello splitter anteriore – la cui lunghezza varia automaticamente in funzione della velocità di marcia -, le due prese d’aria laterali sono circondate da una sottile appendice aerodinamica, mentre al loro interno trovano posto due paratie orizzontali. Tutta l’aerodinamica dell’anteriore è stata pensata per gestire al meglio i flussi d’aria, con diversi condotti e paratie che li indirizzano verso il retrotreno a tutto vantaggio del fondo e del diffusore della vettura. Allo stesso scopo servono anche le due sottilissime feritoie verticali poste davanti agli pneumatici anteriori, che aprendosi e chiudendosi automaticamente contribuiscono a creare un bilanciamento ottimale della vettura.

© Daimler
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Al di sopra dell’abitacolo, spostato piuttosto in avanti rispetto al centro della vettura, trova posto un’air scope dal sapore di Formula 1, così come ispirata alle F1 è la vistosa “pinna” che dall’abitacolo si innalza lungo il cofano motore, progettata in modo tale da migliorare la stabilità laterale della Project ONE nella percorrenza di curve ad alta velocità. Si nota poi come sia stata “scavata” la parte laterale bassa della vettura, per convogliare quanta più aria possibile verso il retrotreno ed aumentare il carico aerodinamico complessivo dell’auto anche grazie alla presenza di due paratie in carbonio – una dietro gli pneumatici anteriori ed una, più piccola, posta davanti a quelli posteriori. Nella zona posteriore, ai fianchi della “pinna” si notano due vistosi condotti NACA, posizionati in modo tale da assicurare un’adeguata ventilazione del sistema di raffreddamento del motore e del cambio, ed a spiccare sono anche l’enorme ala posteriore estraibile – con due livelli di apertura – ed il diffusore monstre, interrotto nel suo disegno dallo scarico. Elemento, quest’ultimo, dal quale si evince ancora di più la vicinanza della Project ONE con le Frecce d’Argento degli ultimi anni: ai fianchi del grosso scarico centrale, infatti, trovano posto i due scarichi più piccolini dedicati alla wastegate.

© Daimler
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Sì, perché oltre ad essere simile per colorazione e ricerca della miglior efficienza aerodinamica possibile, la Project ONE discende dalle monoposto di F1 del team di Brackley anche per qualcos’altro: il motore. La nuova hypercar di Stoccarda è infatti equipaggiata con un V6 turbo a benzina da 1.600 cc studiato dagli stessi motoristi di Brixworth che con le loro Power Unit seminano il panico sui circuiti di tutto il mondo. Incaricato di far muovere le ruote posteriori, il V6 ad iniezione diretta è accreditato di oltre 680 CV di potenza massima, ed è equipaggiato con valvole a controllo pneumatico per raggiungere regimi di rotazione di 11.000 rpm. Ma ovviamente, essendo la Project ONE derivata da una F1 ibrida, l’unità termica non è l’unica: al suo fianco trovano infatti posto ben 4 unità elettriche – che da sole garantiscono un’autonomia di 25 km -, la cui disposizione sulla vettura ricorda, per certi versi, quanto già visto sulle monoposto del Circus. Un primo motore elettrico, capace di generare 122 CV, svolge sostanzialmente il ruolo di MGU-H: è infatti collegato all’albero che lega la turbina ed il compressore – separati come sulle PU Mercedes di F1 -, e con una velocità di rotazione che può arrivare fino a 100.000 rpm permette di azzerare il turbolag, offrendo a chi guida risposte più rapide di quelle offerte da un V8 aspirato; un secondo propulsore elettrico da 163 CV, che sfrutta l’energia dei gas di scarico del motore per ricaricarsi, indossa le vesti dell’MGU-K: collegato direttamente all’albero a gomiti, offre un surplus di potenza nelle fasi di maggiore accelerazione; altri due motori, infine, sono posizionati sull’asse anteriore: ciascun propulsore è collegato alla ruota da un’apposita trasmissione, ed è in grado di erogare 163 CV di potenza riuscendo allo stesso a recuperare l’80% dell’energia generata in frenata. Complessivamente, la Mercedes-AMG Project ONE è accreditata di una potenza massima superiore ai 1.000 CV. Una cifra pazzesca, che si traduce ovviamente in delle prestazioni spaventose: stando ai primi dati divulgati, l’hypercar della Stella a tre punte sarebbe in grado di divorare lo 0-100 km/h in appena 2″3, di raggiungere i 200 km/h da ferma in meno di 6″ e di toccare velocità di punta ampiamente superiori a 350 km/h. 

© Daimler
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Grazie alla sinergia tra il motore termico ed i due motori elettrici, la Project ONE è proposta con la trazione integrale 4MATIC+. In più, il fatto che ciascuna delle gomme anteriori abbia un proprio propulsore dedicato ha permesso ai tecnici Mercedes di sviluppare un sistema di Torque Vectoring capace di accelerare e frenare individualmente ed in tempo reale ciascuna delle ruote, di modo tale da offrire al pilota la massima stabilità possibile. La nuova hypercar della Casa di Stoccarda si pone poi al vertice anche per quel che riguarda l’efficienza termica dell’unità EQ Power+, visto che il V6 turbo assieme all’MGU-H ed all’MGU-K raggiungerà un valore superiore al 40%, qualcosa che finora non si era mai visto su un’auto che, seppure in tiratura limitata, verrà realizzata in serie. Anche le batterie agli ioni di litio utilizzate sono strettissime parenti di quelle utilizzate sulle vetture di F1, con alcuni accorgimenti – gli 800 volt in luogo dei 400 delle monoposto, ad esempio – che sono stati presi al fine di limitare quanto più possibile il diametro dei cablaggi a vantaggio del design e dello spazio. Il tutto è poi abbinato al nuovo cambio AMG SPEEDSHIFT ad 8 marce, una trasmissione con funzionamento idraulico di nuova concezione che può essere utilizzata sia in modalità automatica sia tramite i paddle posti dietro al volante.

© Daimler
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Anche per quanto riguarda il telaio la Mercedes-AMG Project ONE attinge a piene mani dal know-how accumulato dalla Casa di Stoccarda nel mondo delle competizioni. La base della vettura è infatti una monoscocca in fibra di carbonio dal peso contenuto e dall’altissima rigidità torsionale, con il motore e la trasmissione entrambi con una funzione portante e posizionati a supporto delle sospensioni posteriori. Sospensioni coil-over regolabili che prevedono poi il Multi-link sia all’avantreno che al retrotreno, con gli ingegneri Mercedes che hanno modificato il posizionamento della molla nello schema push-rod per garantire la miglior tenuta di strada possibile ai fortunati possessori della nuova creatura argentea. La Project ONE sarà poi equipaggiata con un ESP dotato di tre livelli d’intervento: il primo, ESP ON, è pensato per offrire la massima sicurezza; il secondo, ESP SPORT HANDLING MODE, permette angoli di sterzata più accentuati, consentendo di adottare uno stile di guida più sportivo; l’ultimo, ESP OFF, disattiva completamente il sistema, ed è Mercedes stessa a consigliare l’utilizzo in questa modalità solamente nei circuiti.

Pensati esclusivamente per la Project ONE sono poi i cerchi, offerti con un nuovo design a dieci razze, un unico dado di fissaggio e realizzati in alluminio forgiato. Persino questo elemento della vettura ha una funzione aerodinamica, con una semi-copertura radiale in fibra di carbonio che migliora il coefficiente di penetrazione della vettura ottimizzando i flussi d’aria attorno alle ruote. I cerchi sono poi muniti di diverse aperture al fine di garantire l’adeguato raffreddamento dell’impianto frenante carboceramico – leggerissimo e pensato per ridurre al minimo le masse sospese -, e sono abbinati a pneumatici Michelin Pilot Sport Super Cup 2 appositamente sviluppati per la Project ONE, proposti con misure 285/35 all’avantreno – e cerchio da 19″ – e 335/30 al retrotreno – con cerchio da 20″.

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Ovviamente, la nuova hypercar Mercedes è biposto. L’abitacolo della Project ONE si distingue immediatamente per via dei sedili integrati nella monoscocca in carbonio, con il solo schienale separato dal resto dell’abitacolo: il pilota, per trovare la perfetta posizione di guida, potrà regolare pedaliera e volante. Sulla plancia risaltano immediatamente i due schermi HD da 10″, che permettono a chi guida di tenere sempre sotto controllo tutti i parametri della vettura, con un design dell’abitacolo minimalista che tende a ridurre al minimo il numero di pulsanti fisici. Pulsanti che lasciano addirittura il posto a manettini dal sapore F1 nel caso specifico del volante, come se già la sua forma particolarmente squadrata non facesse pensare alla W08 Hybrid di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.

“Per noi le gare automobilistiche non sono fini a se stesse – ha chiosato a margine della presentazione Dieter Zetsche, Presidente del Consiglio Direttivo di Daimler AG – il baffuto dirigente della Casa di Stoccarda – “La competizione ci spinge a sviluppare tecnologie che hanno una ricaduta positiva sulle nostre vetture di serie. Abbiamo fatto tesoro delle esperienze maturate in tre campionati mondiali di F1 ed ora, con la Mercedes-AMG Project ONE, portiamo per la prima volta sulla strada la tecnologia di F1. Una tecnologia che sarà messa a disposizione di soli 275 fortunati, che per sentirsi un po’ come Hamilton e Bottas dovranno essere disposti a spendere una discreta sommetta visto che la Mercedes-AMG Project ONE verrà proposta a partire da 2.275.000 €…





Tags : amgMercedes AMGmercedes amg project onemercedes benzproject one
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow