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Perché – per ora – il miglioramento di Michael Schumacher non è credibile





Michael Schumacher non è più costretto a letto, ha un peso normale e riesce a vivere in maniera indipendente da macchine ed intubazioni. Sono queste, a grandi linee, le frasi che dalle prime ore di ieri capita di leggere sempre più spesso a proposito del pilota più vincente nella Storia della Formula 1, a proposito del Kaiser. 

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Frasi riportate dalle più svariate testate giornalistiche, frasi che rimbalzano senza controllo sulle pareti del web come fossero palline in un flipper, frasi che generano un tam-tam apparentemente inarrestabile. Ma frasi che allo stato attuale delle cose appaiono ancora una volta come una diceria che, una volta sbugiardata, sarà destinata ad affossare il cuore degli appassionati ancor più rapidamente di quanto non sia riuscito a rinvigorirlo la speranza di un miglioramento delle condizioni di Michael, uno dei piloti – se non il pilota – simbolo del Circus della Formula 1.

Partiamo da un dato tangibile: nessuna testata di settore, finora, ha versato una sola goccia d’inchiostro – virtuale e non – per affrontare l’argomento. Nessuna, neanche quelle che nel corso della stagione riescono ad insinuare i propri tentacoli in ogni dove carpendo le informazioni più segrete. Viene quindi da chiedersi come sia potuto accadere che, nonostante l’immane spiegamento di informatori, i grandi colossi della stampa del Motorsport si siano lasciati sfuggire una notizia così rassicurante su una delle icone assolute del mondo dei motori. Possibile che qualcuno – il Daily Mail nel caso specifico, visto che la notizia sul presunto miglioramento del Kaiser parte da  – li abbia preceduti, questo è certo, ma è altrettanto possibile che nessuno tra questi colossi si sia preso la briga di riportare tanto fedelmente quanto rapidamente una news di tali proporzioni? Possibile, certo, ma decisamente poco probabile. 

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However, Sportsmail understands that he is not bed-ridden. Nor is he existing on tubes. Yet it is believed he is receiving extensive nursing and therapy care, which has been estimated to cost more than £50,000 a week

“Comunque” – si legge sulle colonne del Daily MailSportsmail è venuta a conoscenza del fatto che lui (Michael, ndr) non sia più costretto a letto. Ed anche del fatto che non viva più legato ai tubi. Si ritiene però che lui stia ancora ricevendo intense cure e terapie, che si crede possano arrivare a costare più di 50.000 sterline a settimana”.

E a questo punto, leggendo le righe dell’articolo del Daily Mail, un’altra domanda potrebbe sorgere spontanea visto il modo in cui sono state gestite le comunicazioni riguardanti lo stato di salute del Kaiser da parte delle sua famiglia. La persona ufficialmente incaricata di informare la stampa mondiale circa le condizioni di Michael è infatti la storica portavoce del tedesco, quella Sabine Kehm che lo seguiva fedelmente sin dai tempi del Circus. E Sabine Kehm, in questi giorni e da parecchio tempo ormai, non ha pronunciato una parola che sia una per rassicurare il mondo degli appassionati sullo stato di salute di Michael. Come avrebbe fatto dunque la sezione sportiva del Daily Mail ad intrufolarsi – o a far intrufolare – qualcuno in una casa che viene protetta da sguardi indiscreti come fosse una fortezza medioevale?

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Le informazioni potrebbero essere trapelate in qualche altro modo, dirà qualcuno di voi: ci sarà pure in quella tenuta un cameriere, una governante, un giardiniere. E quel qualcuno potrebbe in fondo anche avere ragione, se non fosse che in quei pochi casi in cui sono state trafugate indiscrezioni, dati o notizie su Michael Schumacher quelle stesse indiscrezioni, dati o notizie non abbiano poi mai visto la luce. Arrestato il soccorritore che aveva cercato di vendere ai media la cartella clinica del Kaiser, scomparsa nel nulla la fantomatica foto che sarebbe stata scattata da un suo “amico” in casa nel 2015 per poi essere offerta ad 1 milione di sterline alla stampa. Tutto ciò che riguarda Michael Schumacher e che la famiglia Schumacher non vuole che si sappia è inevitabilmente destinato a scomparire nel nulla, grazie alla bolla protettiva eretta attorno a lui dai suoi cari e dal suo staff.

Tanto rumore per nulla dunque, per dirla in un modo che farebbe contento il buon Shakespeare? Purtroppo sembrerebbe ancora una volta di sì, a scanso di clamorosi e graditissimi comunicati ufficiali nei prossimi giorni. Sembrerebbe che anche in questo caso la tentazione di sollevare un polverone attorno al nome di Michael Schumacher (“casualmente” peraltro a soli 12 giorni dal quinto anniversario di quell’assurdo incidente sugli sci) abbia prevalso sul buon senso e sul rispetto, facendo nuovamente invadere una sfera privata di dolore e speranza che dovrebbe invece rimanere intoccabile. 

© Reuters
© Reuters

A noi non resta che tornare ad aspettare. Una foto, una notizia, un referto medico comunicato, questa volta sì, da fonti ufficiali. Quelle dalle cui labbra tutti gli appassionati di Motorsport del mondo pendono per iniziare a sperare in un ritorno che attendiamo ormai da tanto, troppo tempo. 





Tags : daily mailmichael schumachersabine kehmschumacher
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow