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Le 10 cose che nessuno vi ha mai detto sul GP del Canada





E’ il turno del Gran Premio del Canada, la gara che apre la stagione estiva, la corsa che permette di decidere le sorti di una stagione intera, una sfida entusiasmante tra piloti e i muretti.

© Red Bull Content Pool
© Red Bull Content Pool

Neanche tempo di iniziare la trafila di gare europee che già ci si trasferisce (solo per un week-end) oltreoceano; quello di Montreal è uno degli appuntamenti classici del mondiale, famoso ed apprezzato per essere uno dei circuiti “puri”, dove il pilota può fare ancora la differenza ma dove conta anche avere una vettura agile nei cambi di direzione ed allo stesso tempo rapida in accelerazione, e magari pure veloce in rettilineo; in effetti, bastava dire che conta anche avere una Mercedes.

Invece, per una Ferrari reduce dal risultato dolce-amaro di Monaco, l’arrivo nella patria dell’hockey è motivo di preparazione ad un’altra mazzata. Sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve sarà importante giocare con il meteo avverso e talvolta imprevedibile, danzare sugli alti cordoli delle “esse”, stare lontani dai muretti, essere pronti a qualsiasi mossa strategica vincente; in pratica niente di ciò che la Ferrari ha dimostrato di saper fare da Hockenheim 2018 ad oggi.

Sia chiaro, non vogliamo affatto scaldare gli animi dei tifosi della rossa di Maranello, anzi: dato che il Canada è spesso visto come sinonimo di neve, gelo e ghiaccio, proviamo a raffreddarli con le “10 cose che nessuno vi ha mai detto sul GP del Canada”:

  1. Le trattative per l’estensione del contratto della pista canadese sono state piene di problematiche, emerse in un vertice dei dirigenti organizzato nel palazzetto del ghiaccio lì vicino; tranquilli, fortunatamente ora è tutto hockey;
  2. Il circuito si trova sull’isola dedicata a Notre-Dame, ed è per questo che regala quasi sempre gare infuocate;
  3. Da quest’anno la Brembo fornirà una speciale tipologia di dischi pensati proprio per l’appuntamento canadese: quelli da hockey;
  4. A causa del clima freddo, l’idolo locale Gilles Villeneuve si prese un raffreddore mentre festeggiava sul podio del circuito e fece uno degli starnuti più potenti e famosi della storia, ricordato ancora oggi con la scritta “Salut Gilles” sulla linea del traguardo;
  5. Quello canadese è poi un circuito che, visto il suo nome, premia la vettura che nei cambi di direzione si dimostri più agilles;
  6. A differenza dei vicini americani è difficile ottenere delle armi, dunque niente doppietta per la Mercedes;
  7. È stata realizzata una copia non autorizzata dell’autodromo di Montreal, che viene comunemente chiamata Montfint;
  8. Per adeguarsi al meglio alla fauna locale, le vetture non montano la marmitta ma una marmotta;
  9. La pista è caratterizzata da numerose “esse”; niente di cui stupirsi, dato che è canadesse;
  10. Per i piloti canadesi che vi corrono, la posizione più ambita è sicuramente l’ottawa.

 





Tags : 10 cosef1f1 2019formula 1gp canadamontreal
Lorenzo Mangano

The author Lorenzo Mangano

Classe '97, appassionato di motorsport dal 2004. Con la tastiera scrivo di F1, IndyCar, GT World Challenge, nonché FIA WEC e FIA Formula E per cui sono accreditato FIA. Con il microfono commento campionati come European Le Mans Series, DTM e Intercontinental GT Challenge.