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Terranova punge Alonso: “Ero più veloce, avrebbero dovuto spostarsi. Ma non l’hanno fatto…”





La Dakar di Fernando Alonso si è aperta con un 11° posto. L’asturiano, all’esordio in una competizione che lo vede ben distante dall’asfalto e dai cordoli a cui lui è abituato, nel corso della prima giornata di prova ha saputo affrontare con il giusto rispetto e con la dovuta prudenza un terreno a lui non ancora amico.

© DPPI / Julien Delfosse
© DPPI / Julien Delfosse

Al volante della Toyota Hilux con il #310 sulla carena, infatti, Alonso non ha forzato troppo il proprio ritmo: preferendo la costanza alla velocità, è riuscito a raggiungere senza particolari problemi il traguardo di Al Wajh, seppur distanziato di oltre 15′ da Vaidotas Zala, a sorpresa leader provvisorio della corsa. Se dunque nell’ottica di gara dell’asturiano il ritmo messo in mostra durante questo Day 1 è stato estremamente funzionale, quello stesso passo gara piuttosto cauto non è stata ugualmente apprezzato da chi invece, scattatogli alle spalle, si è ritrovato l’Hilux #310 davanti senza aver modo di sopravanzarlo agevolmente. 

E’ il caso, ad esempio, di Orlando Terranova, alfiere Mini che con la sua Countryman ALL4 ha chiuso in 7^ posizione la propria prima giornata di gara accusando 7′ di ritardo dalla vetta della classifica. L’argentino, veterano della Dakar e dei Rally Raid in generale a differenza dello spagnolo, non ha infatti esitato a lamentarsi davanti ai microfoni dei media per il comportamento a suo dire avuto da Alonso durante la speciale. “Abbiamo iniziato la speciale con una parte molto tecnica – ha dichiarato Terranova a Motorsport.com – Ho raggiunto in fretta Fernando ma non siamo riusciti a superarlo subito, così siamo arrivati alla neutralizzazione e siamo di nuovo ripartiti un minuto e mezzo dietro di lui. L’ho raggiunto nuovamente e lì abbiamo potuto passarlo, ma in entrambi i casi è stato complesso perché c’era molta polvere e quando ti avvicini agli avversari entri in un’area molto difficile data la polvere alzata dal mezzo che ti precede. Chi insegue deve rischiare molto, e per chi è davanti è naturale farsi da parte. Loro hanno pensato che non fosse il momento giusto perché forse credevano potessimo superarli nella sabbia, dunque parleremo con loro“.

© DPPI / Julien Delfosse
© DPPI / Julien Delfosse

“Rispetto Coma (il navigatore di Fernando Alonso, ndr), è un grande punto di riferimento” – prosegue Terranova – “Gli chiederò di avere un po’ più di considerazione. Avrò un colloquio privato con lui per cercare una sorta di accordo di convivenza, perché chi parte dietro può avere più ritmo“. Ritmo che comunque, stando alle parole dello stesso pilota argentino di Mini, è tutt’altro che mancato nell’esordio dell’asturiano. Fernando andava forte, per noi è stato difficile avvicinarci” – spiega ancora Terranova – “Hanno avuto un buon ritmo, il feeling con la macchina sembrava buono e dunque ora è solamente questione di tempo ed esperienza“. 

Che, conoscendo il talento di Fernando Alonso, non tarderà molto per essere accumulata in misura tale da non dover più ricoprire il ruolo di “tappo” nei confronti di Terranova e compagni…

 





Tags : Dakardakar 2020fernando alonsoorlando terranovarally raid
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow