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Vivi con noi la 24 Ore di Le Mans! Ecco la cronaca aggiornata ora per ora





E’ la gara di durata più famosa del mondo, e non è una grande idea perdersi qualche momento saliente. Ecco perché per quest’anno abbiamo deciso di realizzare questo articolo, una cronaca aggiornata ora per ora di ciò che sta accadendo sull’asfalto del circuito de La Sarthe! 

© Porsche Pitpress
© Porsche Pitpress

Ventiquattresima ora

LMP1:

Eccola, l’ora conclusiva di una delle più incredibili edizioni di Le Mans. La Porsche 919 H #2 dopo aver sopravanzato la vettura del Team Jackie Chan numero #38 , consolida la sua posizione al vertice. La Toyota TS050 con Buemì alla guida prosegue fino al termine con il suo ritmo, non potendo andare oramai a podio

LMP2:

Colpo di scena attorno a 40 minuti dalla fine, la Alpine condotta da Negrao va ad insabbiarsi alla Mulsanne, compromettendo la sua splendida gara e regalando la terza posizione assoluta alla Vaillante Rebellion #13 condotta da Piquet e la quarta alla Jackie Chan #37. La Cetilar Villarbosa #47 guidata da Lacorte si piazza al decimo posto assoluto, con una prestazione degna di nota dietro alla LMP1 di Toyota #8 con al volante Buemi.

GTE-Pro:

La bagarre tra la Corvette #63 di Taylor e la Aston Martin #97 di Adams prosegue, complice un pit-stop in concomitanza tra le due vetture, che escono appaiate dalla Pit-lane e si affrontano e sfidano con distacchi inferiori al secondo. Attorno a 5 minuti dalla fine, Adams prova l’attacco alla Mulsanne, va avanti per qualche istante ma complice un’uscita un po’ larga perde nuovamente la posizione in favore di Taylor, che si riappropria della prima piazza di categoria. Qualche minuto dopo, un lungo da parte della Chevy avvantaggia la Aston ed incredibilmente all’ultimo giro – sul traguardo – sopravanza la Corvette numero 63 che a causa di quel lungo, si trova alle prese con un inconveniente tecnico, compromettendo la gara – proprio nelle battute finali – e finendo in terza posizione . La Ford #67 – grazie al Pit stop nelle battute finali dell’auto del Porsche GT Team – sopravanza la 911 RSR #91 ed appunto, per merito della bagarre dinanzi a lei, anche la Corvette #63, terminando seconda. Infine poi la Ferrari #71 di AF Corse con al volante Bird che conquista la quinta casella di categoria.

GTE-Am:

Prosegue stabile la corsa in questa categoria, con Vanthoor  in testa, seguito da Cioci con la vettura #55 e da Bell con la #62 della Scuderia Corsa.

 

Ventitreesima ora

LMP1:

A poco più di un’ora dal termine, la rincorsa è completa. La Porsche 919 H #2 di Timo Bernhard raggiunge, affianca e supera l’Oreca #38 di Jackie Chan, riportando una LMP1 ibrida in testa alla classifica assoluta della 24 Ore di Le Mans 2017. Sempre nona assoluta, con 9 giri di ritardo dal leader della corsa, l’unica altra LMP1 sopravvissuta, la TS050 di Buemi.

LMP2:

Ovviamente, la perdita della testa della classifica assoluta da parte dell’Oreca #38 non causa a Tung la contestuale perdita della prima posizione di classe. La vettura del team di Jackie Chan conserva infatti intatto il suo vantaggio di due giri sulla Alpine #35 di Negrao, a sua volta davanti di circa 30″ rispetto alla Rebellion #13 di Piquet Jr., coinvolto in un tamponamento fortunatamente per lui senza particolari conseguenze con la LMP2 dell’Arc Bratislava all’altezza della chicane del ponte Dunlop. Ottimo ottavo posto di classe poi per la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, che con a bordo Belicchi sta tenendo un bel ritmo in questa fase finale di gara.

GTE-Pro:

Davanti a tutti c’è ora la Corvette C7R #63 di Magnussen, che ha costruito un vantaggio di oltre 20″ sulla Aston #97 di Adam, mentre inizia ad essere più attardata in questa fase finale la Ford GT #67 di Tincknell, che accusa 1′ di ritardo dalla vetta. Ad un giro è ormai invece la Porsche 911 RSR #91 di Makowiecki, mentre rimangono in quinta ed 11esima posizione rispettivamente le Ferrari #51 e #71 di Bird e Calado.

GTE-Am:

Tutto invariato invece, con distacchi di un giro tra una vettura e l’altra, in GTE-Am. Sempre davanti la Ferrari 488 GTE #84 di Vanthoor, con la #55 di Cioci davanti alla #62 di Bell.

Ventiduesima ora

LMP1:

Si scatena Timo Bernhard. Il tedesco, al volante della Porsche 919 H #2, inizia una forsennata rincorsa verso la cima della classifica, divorando le LMP2 che incontra sul suo cammino e riportandosi pian piano sempre a meno giri di ritardo dall’Oreca #38, che rimane al comando senza particolari patemi d’animo. Nona posizione assoluta invece per l’altra LMP1 superstite, la Toyota TS050 #8 di Buemi, distante 9 giri dal leader della classifica.

LMP2:

Davanti a tutti, ovviamente, c’è l’Oreca #38 di Tung. Dietro di lei, in terza posizione assoluta ed a due giri dal leader, c’è la Alpine Signatec #35 di Negrao, che precede di circa 4″ la Vaillante Rebellion #13. Decima posizione assoluta – e ottava di classe, prima delle Dallara in corsa – per la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, che con Sernagiotto è stata appena sopravanzata dalla TS050 #8 di Buemi.

GTE-Pro:

Ancora in testa l’Aston Martin #97 di Adam, che precede di 18″ la 911 RSR #91 di Makowiecki e di 48″ la prima delle Ford GT, la #67 di Tincknell. Sempre in quinta piazza la prima delle Ferrari 488 GTE di AF Corse, la #71 di Bird , così come sempre mestamente in 11esima posizione la #51 di Calado.

GTE-Am:

Qui, da ormai diverse ore, non cambia nulla nelle posizioni di testa. C’è dunque sempre prima la Ferrari 488 GTE #84 di Vanthoor, con ad un giro di distanza la 488 #55 di Cioci e la vettura gemella #62 di Bell. E’ scalata invece in sesta posizione di classe la Porsche 911 RSR #77 del Dempsey Proton Racing, sulla quale ora ha preso posto Cairoli.

Ventunesima ora

LMP1:

Un dramma alla rovescia. Se nel corso della nottata era stata Toyota a dover assistere impotente al ritiro della #7 e della #9, nel corso della ventunesima ora è Porsche a dover condividere lo stesso destino con la vettura #1. All’altezza di Tertre Rouge un problema di pressione dell’olio impone ad Andrè Lotterer di spegnere il motore: la LMP1 di Stoccarda, che stava gestendo un enorme vantaggio girando con un ritmo molto blando, tenta inutilmente di tornare ai Box facendo affidamento solo sul motore elettrico, ma all’altezza del secondo segmento del rettilineo dell’Hunaudieres il pilota tedesco è costretto ad arrestare l’auto, ritirandosi. Metabolizzata la notizia, la Casa di Stoccarda lancia ventre a terra la Porsche 919 H #2, che in sesta posizione continua la sua furibonda rimonta verso la prima posizione della classifica, occupata dalla…Oreca #28 di Jackie Chan! Decima, con 10 giri di ritardo dalla Porsche #2, la Toyota TS050 #8, totalmente esclusa dalla lotta per la vittoria assoluta visto il distacco accumulato nel corso della notte.

LMP2:

Se l’Oreca #28 di Laurent è addirittura prima della classifica assoluta, come potrebbe non esserlo della sua classe? Alle sue spalle, a due giri di ritardo, c’è la Signatec Alpine #35 di Negrao, che precede di 9″ la Rebellion #13 di Piquet Jr. Mentre poi torna finalmente in pista la Rebellion #31 – seppur piombata in 15esima posizione di classe -, la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse agguanta la decima piazza assoluta – l’ottava di classe – tenendo anche un discreto ritmo con Sernagiotto al volante.

GTE-Pro:

In GTE-Pro torna saldamente al comando l’Aston Martin #97 di Serra, che precede però di appena 2″5 la Corvette C7R #63 di Taylor, a propria volta con 48″ di vantaggio sulla Porsche 911 RSR #91 di Malowiecki. Quarta la prima Ford GT, la #67 di Tincknell, mentre rimane ferma in quinta posizione la Ferrari 488 GTE #71 di Rigon, con la vettura gemella #51 che non riesce invece a risalire dalla 11esima posizione in cui è piombata dopo quel contatto con l’Aston #90.

GTE-Am:

Non cambia nulla invece, coma da diverse ore a questa parte, in classe Am. Davanti a tutti rimane quindi la Ferrari 488 GTE #84 di Stevens, che precede altre due vetture di Maranello: la #55 di Cioci accusa un ritardo di un giro, ma a propria volta ha una tornata di vantaggio sulla #62 di Bell.

Ventesima ora

LMP1:

Continua imperterrito il dominio di Porsche con la 919 H #1 che vede sul finire della ventesima ora l’avvicendamento tra Tandy e Lotterer. Nel frattempo la vettura numero #2 continua la sua rimonta furiosa arrivando in quinta posizione ed a 5 giri dalla seconda posizione assoluta. La Toyota TS050 #8 unica superstite, rimane costante nei tempi ma relegata in tredicesima posizione.

LMP2:

Rimangono costanti le posizioni, con Jarvis alla guida della sua Jackie Chan che conserva il giro di vantaggio su Beche alla guida della Vaillante Rebellion#13 – che ha visto accanirsi su di lei dei problemi che gli hanno fatto perdere del tempo prezioso. Segue Ragues con l’Alpine. La Cetilar Villorba Corse #47 con al volante Belicchi, si stanzia in undicesima posizione dietro alla Panis Barthez competition.

GTE-Pro:

Continua la lotta tra Garcia con la sua Corvette #63, Porsche #91 guidata da Pillet e la Ford del team Chip Ganassi #67 sotto le mani di Priaulx con distacchi esigui tra di loro.

GTE-Am:

Prosegue Smith con la sua 488 #84 a dominare la categoria, seguito da Scott con la sua numero #55 ad un giro di distacco e a due permane la 488 #62 di Macneil.

Diciannovesima ora

LMP1:

Indovinate un po’? Esatto, neppure nel corso di quest’ora è cambiato qualcosa in questa classe. C’è sempre la Porsche 919 H #1 di Tandy davanti a tutti, con 17 giri di vantaggio sulla #2 di Bamber – settima assoluta – e 27 sulla TS050 #8, che è invece risalita fino alla tredicesima posizione.

LMP2:

Posizioni invariate anche in questa classe, con l’Oreca #38 di Jarvis che si tiene dietro ad un giro di distacco la Vaillante Rebellione superstite, la #13 di Heinemeier Hansson, a propria volta davanti con una tornata di vantaggio sulla Signatec Alpine #35 che ha sempre Panciatici a bordo. Ancora ai box a causa della rottura del cambio la Rebellion #31, sprofondata al 14° posto di classe e destinata a perdere ancora altre posizioni. Sfruttando anche questo problema, la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, in questa fase tra le mani di Lacorte, guadagna un ulteriore posizione e agguanta l’11esima piazza.

GTE-Pro:

Torna al comando la Corvette C7R #63 di Garcia, che tiene a 13″9 la 911 RSR #91 di Lietz e ad un giro di distanza la Ford GT #67 di Derani. Per trovare la prima delle Aston bisogna ora scendere al 4° posto, dove c’è la #97 di Turner, che ha un giro di vantaggio sulla Ferrari 488 GTE #71 di Bird, mentre la vettura gemella con il #51, dopo i problemi avuti, rimane in 11esima posizione di classe.

GTE-Am:

Tutto come prima invece in GTE-Am, con la Ferrari 488 GTE #84 di Smith che fa l’andatura, seguita rispettivamente ad un giro e due giri di ritardo dalla 488 #55 di Scott e dall’altra Ferrari #62, guidata ora da Sweedler.

Diciottesima ora

LMP1:

Posizioni ovviamente invariate nella classe regina del WEC. Continua ad esserci Tandy sulla Porsche 919 H #1, che mantiene i suoi 17 giri di vantaggio sulla vettura gemella #2, con Bamber che prendendosi tantissimi rischi nelle fasi di doppiaggio è risalito fino alla nona posizione assoluta. Terza posizione per l’altra LMP1 ibrida superstite, la Toyota TS050 #8, 14esima assoluta con Davidson a bordo e sempre a 27 passaggi di ritardo dal leader della classifica.

LMP2:

In cima alla classifica qui c’è invece ancora l’Oreca #38 del team di Jackie Chan, che con al volante Laurent si tiene stretto il proprio giro di vantaggio sulla Vaillante Rebellion #13 di Heinemeier Hansson, che nonostante i problemi accusati nell’ora precedente ha saputo contenere il ritorno della Signatec Alpine #35 su cui ora c’è Panciatici. Dramma sportivo invece per l’altra Rebellion, la #31 che nelle prime 12 ore era stata dominatrice incontrastata della corsa: la vettura subisce infatti una rottura del cambio che costringe i meccanici a portarla dentro il garage, perdendo tantissimo tempo e abbandonando così qualsiasi speranza di vittoria. Sempre ottima 12esima di classe è la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, che in questa fase ha ancora al volante Lacorte.

GTE-Pro:

Si piazza in testa, all’improvviso, la Corvette C7R #63 di Taylor davanti a tutti, approfittando del fuoripista e dei problemi che vedono coinvolta l’Aston #95 di Thiim, piombata in nona posizione di classe dopo una gara trascorsa a lottare per la vittoria. Dietro la Corvette, al secondo posto, si piazza la 911 RSR #91 di Makowiecki che insegue ad appena 1″5, mentre più staccata è la Ford GT #67 di Derani, terza ma con 1’01” di ritardo dalla prima posizione di classe. E’ quinta poi la prima Ferrari di AF Corse, la #71 di Bird, con la #51 di Rugolo che dopo il contatto con l’Aston #90 è sprofondata in 11esima piazza.

GTE-Am:

Non cambia nulla invece qui, dove si mantiene il trittico di Ferrari 488 GTE davanti a tutti. C’è sempre la #84 di Vanthoot davanti a tutti, con un giro di vantaggio sulla #55 di Cameron che a propria volta mantiene il proprio giro di gap con la #62 di Sweedler.

Diciassettesima ora

LMP1:

Nulla di nuovo sul fronte occidentale: la Porsche 919 H #1 di Tandy viaggia per ora indisturbata, con i suoi soliti 17 passaggi di vantaggio sulla 919 H #2 di Bamber, sempre decima in classifica assoluta e sempre 10 giri davanti alla Toyota TS050 #8, che nel frattempo con Davidson è risalita fino alla 15esima posizione assoluta.

LMP2:

Qui c’è invece qualche novità di rilievo. Davanti a tutti rimane l’Oreca #38 di Laurent, che si tiene dietro la Vaillante Rebellion #13, ma i distacchi tra le due auto aumentano salendo fino ad un giro dopo un problema che ha costretto la vettura di Heinemeier Hansson a rimanere per diverso tempo ferma ai box. Risale invece fino al terzo posto, sfruttando le alterne fortune di quelle che erano state le dominatrici della prima parte della corsa, la Alpine Signatec #35 di Negrao, che si tiene ora dietro l’altra Vaillante Rebellion #31, affidata ora a Prost. Si registra inoltre il lungo dell’Oreca #22 del G-Drive, con Gutierrez che finisce contro le barriere alla curva Indianapolis e che dalla classifica viene dato come 20° di categoria. Si mantiene in 12esima posizione la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, affidata ora alle mani di Lacorte.

GTE-Pro:

Cambiamenti importanti anche in questa classe, con la Ferrari #51 di Calado che incappa in un contatto con la Aston #90 di GTE-Am venendo così costretta ad una lunga sosta ai box, che la rimanda in pista in undicesima posizione di classe. Tiene la testa della corsa la Aston #97, che si difende dal ritorno della Porsche 911 RSR #91 e da quello della Corvette C7R #63. Quinta la prima delle Ford GT #67 di Derani.

GTE-Am:

Si ricostituisce invece, complice anche il crash della Aston #90, il trio di Ferrari 488 GTE al vertice della classifica. Prima è sempre la #84 Vanthoor, che si tiene dietro di un giro la #55 di Cameron che a propria volta ha un giro di vantaggio sulla #62 di Sweedler.

Sedicesima ora

LMP1:

Resta invariata la situazione in questa classe. Sempre davanti in solitaria la 919 H #1 di Jani, che ha talmente tanto vantaggio sulle dirette avversarie da potersi permettere di attendere diversi secondi alle spalle delle GTE in lotta prima di procedere al doppiaggio. La 919 H #2 rimane decima in classifica assoluta, staccata di 17 giri dal leader, mentre la TS050 #8 di Buemi risale fino al 16° posto, pur rimanendo a 27 giri dalla prima delle Porsche.

LMP2:

Allo scoccare della sedicesima ora c’è l’Oreca #38 di Tung davanti a tutti, con 1’25” di vantaggio sulla Vaillante Rebellion #13 di Piquet Jr., che a propria volta conserva 1 giro di vantaggio sulla #31 di Senna. Guadagna una posizione la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, portata da Sernagiotto in 12esima posizione di classe, mentre si registrano dei problemi – un’uscita alla curva Indianapolis – per la Riley #43 di Bleekemolen, rientrata in pista al 21° posto di classe.

GTE-Pro:

Continua la lotta al vertice tra Aston #97 e Corvette C7R #63, con la Vantage #97 e la 911 RSR #91 a giocarsi il terzo gradino del podio. Iniziano invece ad essere risucchiate indietro nello schieramento – pur rimanendo nello stesso giro del leader – le due Ferrari 488 GTE, con la #51 di Calado che è quinta con 16″5 di vantaggio sulla #71 di Rigon. Dietro di loro la prima delle Ford GT, la #67 di Tincknell.

GTE-Am:

Invariate invece, rispetto all’ora precedente, le posizioni di vertice della classe Am. Davanti a tutti c’è ancora la Ferrari 488 GTE #84 con Smith al volante, che si tiene dietro l’altra Ferrari #55 di Cioci e l’Aston #99 sulla quale è ora al volante Howard. Si registra tra l’altro un testacoda senza conseguenze, alla curva Indianapolis, per la 488 GTE #83 di Krohn.

Quindicesima ora

LMP1:

Le prime luci dell’alba mostrano uno scenario rimasto invariato rispetto a quanto visto durante la notte di Le Mans. Davanti a tutti c’è ancora la Porsche 919 Hybrid #1 di Jani, che conserva un vantaggio di 18 giri sull’altra LMP1 di Stoccarda, la #2 di Bernhard, risalita fino alla decima piazza assoluta. Podio provvisorio che è poi completato dall’unica Toyota rimasta in corsa, la TS050 #8 di Buemi, anche lei ancora ferma a 10 giri di ritardo dalla seconda delle 919 H e risalita fino alla 27esima posizione.

LMP2:

Davanti a tutti, ma con due soste in meno rispetto all’Oreca #38 di Tung, c’è la Vaillante Rebellion #13 con a bordo Piquet Jr., che tiene la vettura di Jackie Chan a poco più di 6″5. Terza posizione provvisoria, nonostante un problema che li ha lasciati fermi lungo la pista per un po’, è l’altra Vaillante, la #31 di Senna, staccata però di 2 giri. Risale in 13esima posizione assoluta la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, che in questa fase continua ad avere Belicchi al volante, mentre si registra l’incidente alle curve Porsche – con conseguente ingresso della SC – per l’Oreca #28 del TDS Racing, che vede così finire la propria gara.

GTE-Pro:

Dopo una notte trascorsa a difendersi dagli attacchi delle Ferrari, torna in testa l’Aston #95 di Sorensen, che si tiene dietro a poco più di 8″ la Porsche 911 RSR #91 di Pilet, anch’essa autrice di una grande rimonta nel corso delle ore di guida in notturna. Podio virtuale poi per la prima delle 488 GTE di AF Corse, la #51 di Calado, mentre con il valzer dei Pit la vettura gemella con il #71 è scesa nuovamente in settima posizione di classe. Gara praticamente finita, dopo una prima metà da protagonista, per la 911 RSR #92 di Christensen, che dopo l’incidente all’altezza dell’ultima chicane ha accusato dei problemi tecnici che l’hanno portata ad accumulare oltre 20 giri di ritardo dalla prima delle Aston.

GTE-Am:

Viene rotto da una Aston, la #99 di Gunn, lo strapotere delle Ferrari 488 GTE in questa classe. Al primo posto rimane la #84 di Smith, che ad un giro di distanza viene inseguita dalla #55 di Marco Cioci. Gara rovinata invece da un insabbiamento nella via di fuga delle curve Porsche per l’Aston #90 di Yoluc, che è tornata in pista in decima posizione di classe dopo una gara da protagonista.

Quattordicesima ora

LMP1:

Anche la quattordicesima ora scorre via senza particolari scossoni per la classe regina del WEC. Al primo posto, indisturbata e con un ritmo quasi da LMP2, c’è sempre la Porsche 919 H #1 di Lotterer, che con una sosta in più mantiene i suoi 17 passaggi di vantaggio sulla vettura gemella con il #2, in questa fase guidata da Brendon Hartley ed ancora in 13esima posizione nella classifica assoluta. Terza di classe – e 30esima assoluta – è invece la TS050 #8, che accusa un ritardo di 11 giri dalla 919 Hybrid #2.

LMP2:

Dopo il problema occorso alla Vaillante #31 nel corso della tredicesima ora, davanti a tutti in questa classe c’è ora l’Oreca #38 di Jarvis, che con un bel sorpasso all’uscita di Tertre Rouge si è portata in testa sopravanzando la Rebellion #13 di Piquet Jr., che insegue staccato di quasi 1′. Podio virtuale che è completato poi dalla Rebellion #31, che con Canal accusa un ritardo di un giro dalla vettura gemella. Piccolo balzo indietro fino al 14° posto di classe invece per la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, che con Sernagiotto ha accusato una foratura appena dopo Tertre Rouge: l’auto del team italiano è stata quindi costretta a percorrere praticamente un giro intero su tre ruote, prima che il pilota cedesse il volante a Lacorte, che dopo un breve stint l’ha ceduto a propria volta a Belicchi.

GTE-Pro:

Si concretizza invece una grandissima rimonta per le due Ferrari 488 GTE di AF Corse. Se infatti in testa alla classifica di classe rimane l’Aston #95 di Thiim, dietro la Vantage si piazzano con merito e gran ritmo le vetture #71 e #51 – rispettivamente di Bird e Pier Guidi – che ingaggiano con la suddetta #95 e con l’altra Aston (la #97) un duello all’arma bianca per il podio. Difficoltà invece per la Porsche 911 RSR #92 di Christensen, finita a muro e nella ghiaia all’altezza di una delle ultime chicane del tracciato e che sembra aver riportato danni piuttosto importanti, finendo in ultima posizione di classe. Al 4° posto c’è però un’altra RSR, la #91 di Lietz, che precede la Corvette #63 e la prima delle Ford GT, la #67 di Priaulx.

GTE-Am:

Ma è invece in questa classe che lo scoccare della quattordicesima ora regala grandi gioie al Cavallino Rampante. Ci sono infatti tre Ferrari 488 GTE nei primi tre posti, con la #84 di Stevens che si tiene dietro con due giri di vantaggio sia la #55 di Scott sia la #62 di MacNeil. Scala invece in quarta posizione la Porsche 911 RSR #77 di Ried, mentre si registra qualche problema di troppo per la Corvette C7R #50 della Larbre Competition, con Fernando Rees che finisce in testacoda e nella ghiaia a Mulsanne nel tentativo di recuperare il tempo perduto dai suoi due compagni Am.

Tredicesima ora

LMP1:

Poco e niente è accaduto nell’ultima ora a cambiare la classifica delle auto più prestazionali: essendo la Porsche #1 con a bordo Lotterer nettamente in testa e senza inseguitori, il momento più emozionante è stato un team radio in cui è stato chiesto al tedesco di risparmiare le gomme. La #2 di Hartley rimane al momento in sedicesima piazza, lontana oltre 8 giri dal podio, mentre la Toyota #8 di Nakajima è al momento intorno alla quarantesima piazza.

LMP2:

Un grosso colpo di scena ha invece scosso la seconda classe: la Vaillante Rebellion #31 di Prost è stata vittima di un inconveniente tecnico (forse una foratura) che ha costretto il team a portare nel garage per qualche minuto la leader della corsa, facendola uscire in terza posizione. Al comando, ed in seconda posizione assoluta, si trova quindi la vettura #38 del Jackie Chan DC Racing guidata da Tung, che ha sopravanzato anche la Rebellion #13 di Heinemeier Hanson grazie ad un’ottima sosta ai box. Situazione difficile quindi per la Vaillante, che oltre alla doppietta si vede togliere anche il primo posto. Più distanziati gli altri a partire dalla Alpine #35 che vede impegnato Ragues, con 1 giro di distacco dalla vettura che lo precede.

GTE-Pro:

Per quanto riguarda le GT, la classifica rimane molto aperta e vede al comando la Ferrari 488 #51 di Pier Guidi, davanti alla coppia di Aston Martin #95 e #97, con al volante rispettivamente Thiim e Turner: tutti e 3 sono racchiusi in soli 15 secondi! Quarta la prima delle Ford, la #67 di Derani, mentre la prima Porsche, la #91 si trova in quinta piazza con Makowiecki alla guida. Fatta eccezione per la Corvette #64 pilotata da Fassler e naturalmente per i ritirati, tutti i piloti iscritti in questa classe sono ancora nello stesso giro: pare che questa volta il BOP abbia fatto il suo mestiere.

GTE-Am:

Nella classe dedicata prevalentemente ai non professionisti è la Ferrari #84 di Stevens a riprendere il comando delle operazioni: soltanto la Aston Martin #90 giudata da Hankey riesce a rimanere nello stesso giro, seppure distanziata di 3 minuti. A partire dalla terza piazza inizia infatti la schiera dei doppiati, aperta da Scott sulla Ferrari #55.

Dodicesima ora

LMP1:

In seguito all’Harakiri avvenuto tra le vetture Toyota, nessuno pare in grado di contenere la strabordante furia della Porsche #1: la vettura principale della casa tedesca veleggia incontrastata, seguita a distanza solo da prototipi LMP2 e con 20 giri di vantaggio sulla vera inseguitrice più vicina, la compagna di squadra #2. Questa sta compiendo un ottimo lavoro di rimonta verso il podio assoluto, e si trova attualmente in sedicesima posizione assoluta. Ben più lontana la Toyota #8, unica superstite della strage avvenuta qualche ora fa.

LMP2:

La seconda classe vede un accesissimo duello in casa Vaillante Rebellion: la #31, oltre a trovarsi in seconda piazza assoluta, comanda la corsa, davanti alla gemella #13. Il distacco tra le 2, a metà gara, si attesta sui 18 secondi, motivo per cui questa particolare classe sarà da seguire con particolare attenzione nelle ore a seguire. Chiude il podio provvisorio la #38 del Jackie Chan DC Racing, quasi 2 minuti dietro alla coppia di testa, mentre è apertissima la battaglia per la quarta posizione tra la Alpine #35 e la GRAFF #40, separate da una manciata di secondi.

GTE-Pro:

Nella classifica dedicata alle Gran Turismo regna molta incertezza, specialmente a causa del fatto che la classifica varia a seconda della posizione nel valzer dei pit stop. Al momento al comando si trova la Aston Martin Vantage #97 con a bordo un brillantissimo Stanaway, che precede la gemella #95 (Adam) di circa 1 secondo. In terza piazza si trova la Ferrari 488 #51, nettamente in rimonta nella fase notturna grazie alle grandi abilità di guida di Alessandro Pier Guidi, non troppo lontano dai primi 2, ma in generale la classifica, a metà gara, è veramente molto compatta con i primi 9 tutti nello stesso giro. Per questo, tra le GT, ancora nulla è deciso.

GTE-Am:

Poco è cambiato lungo l’ultima ora di gara per la classe meno inquadrata della 24 ore di Le Mans: anche se vale il discorso fatto per la classifica precedente, ovvero le posizioni dipendono molto dall’ordine in cui i pit stop sono eseguiti, a comandare è la Porsche #84, ancora pilotata da Vanthoor, davanti alla Aston #90 di Hankey ed all’altra Porsche, la #77, che vede al volante Dienst.

Undicesima ora

LMP1:

L’incubo si concretizza davanti agli occhi impotenti degli uomini Toyota. Nemmeno il tempo di metabolizzare infatti l’uscita di scena della TS050 #7 che anche la vettura #9, l’unica rimasta ad una distanza accettabile dalla Porsche 919 H #1 che è ora al comando, accusa problemi importanti. Per cause ancora da chiarire – probabilmente un contatto con la Manor #25 di LMP2 -, l’auto #9 finisce in testacoda prima della chicane del ponte Dunlop e, rientrando in pista con una foratura, distrugge sostanzialmente tutto il retrotreno a causa dei frammenti sfilacciati della gomma. Come se non bastasse, si presenta anche un problema meccanico, e la LMP1 nipponica si ritrova a dover cercare di tornare ai box facendo affidamento solamente sul motore elettrico. Ma oltre al danno si aggiunge la beffa, ed a soli 150 metri dall’ingresso della Pit Lane – che avrebbe permesso agli uomini Toyota quantomeno di provare a riparare il danno – anche la batteria della TS050 tradisce gli uomini giapponesi, esaurendo la propria carica e lasciando piantata in pista la vettura del Sol Levante. Clamorosamente dunque, dopo 11 ore di gara, è la Porsche a ritrovarsi in superiorità numerica. E ancora più clamorosamente, nel podio della classifica assoluta c’è solo una LMP1: dietro alla Porsche 919 H #1 di Jani, infatti, ci sono le due Valliant Rebellion! La seconda Porsche 919 H, la #2, è infatti 16esima assoluta a 19 giri dal leader, mentre l’unica Toyota superstite – quella #8 che per tanto tempo era rimasta ai box – è addirittura 51esima ad ulteriori 10 giri dalla Porsche #2.

LMP2:

Non bastano le due SC chiamate in causa per dar modo ai commissari di rimuovere le due Toyota per stravolgere gli equilibri di questa classe. Continua infatti il duopolio della Valliant Rebellion, con la #31 che guida la classifica con i suoi soliti 10″ di vantaggio rispetto alla vettura gemella con il #13. Chiude il podio virtuale, come nel corso delle ore precedenti, l’Oreca #38 del team di Jackie Chan. Si registra invece il ritiro della Manor #25, rimasta probabilmente coinvolta in un incidente con la TS050 #9, mentre continua la rimonta del Cetilar Villorba Corsa: la Dallara #47 è ora decima in classifica assoluta e nona in quella di classe.

GTE-Pro:

Allo scoccare dell’undicesima ora, grazie al valzer dei Pit, c’era la Ferrari 488 GTE #51 di AF Corse davanti a tutti, con Pier Guidi impegnato a tenersi dietro le due Aston Martin Vantage, con la #97 a precedere la #95 ed entrambe staccate di pochissimi secondi dalla vettura di Maranello. Scivola in quarta posizione la 911 RSR #92, mentre guadagna qualche posizione – risalendo fino alla settima piazza – la 488 #71 di Molina, con le Ford GT #68 e #67 rispettivamente al quinto e sesto posto.

GTE-Am:

Davanti a tutti qui continua ad esserci la Ferrari 488 GTE #84 di Stevens, che però ora si deve guardare le spalle dalla vettura gemella con il #55 sulla carrozzeria, affidata alle mani dell’italiano Marco Cioci. Terza posizione invece che è occupata sempre dalla 911 RSR #77 di Diesnt, con l’Aston #90 che con il gioco delle soste è finita più indietro nello schieramento e con la Vantage #98 di Dalla Lana-Lamy-Lauda – che aveva dominato fino a poche ore fa – che è risalita fino alla 12esima posizione dopo essere piombata in fondo al gruppo a causa di un problema tecnico.

Decima ora

LMP1:

Si consuma un dramma sportivo in Casa Toyota. Dopo una lunghissima Safety Car causata dala ghiaia portata in pista dalla Ford GT #66 di Pla, alla ripartenza la TS050 #7 che aveva dominato finora tutto il weekend si ammutolisce subito dopo aver superato il traguardo e l’ingresso della Pit Lane. Sembra di rivivere un dramma già visto, con la LMP1 nipponica che si trascina impietosamente lungo il tracciato de La Sarthe mentre viene superata da tutti gli altri protagonisti della corsa, compresa la 919 H #1 di Jani, che prende così la testa della corsa. E, come nel 2016, la vettura #7 non riesce a tornare ai box: Kamui Kobayashi scende sconsolato dalla sua vettura, ancora una volta rivelatasi velocissima ma poco affidabile. Con la #7 fuori dai giochi, la classifica così recita: davanti a tutti la Porsche 919 Hybrid #1 di Jani, seconda ad un solo giro la Toyota #9 di Lapierre e terza di classe – ma non assoluta! – la Porsche 919 #2, sempre a 18 giri di ritardo dalla testa della corsa. Torna poi in pista, ma con 10 giri di ritardo dalla #2, anche la #8.

LMP2:

La Safety Car cristallizza le posizioni anche in questa classe, che come dalle prime fasi della corsa continua a vedere davanti a tutti il duo delle Vaillant Rebellion, con la #31 sempre davanti alla #13 e con l’Oreca #38 ad inseguire. Prosegue, nel frattempo, la rimonta del Cetilar Villorba Corse, che con la sua Dallara #47 riesce a risalire pian piano fino alla dodicesima posizione assoluta, l’undicesima di classe.

GTE-Pro:

Stesso discorso dicasi per la GTE-Pro, che come nella nona ora vede davanti a tutti l’Aston #97 con dietro la Ford GT #67 e la 911 RSR #92 di Christensen. Perde ovviamente posizioni, dopo un’escursione nella via di fuga della curva Indianapolis, la Ford GT #66 di Pla, rientrata in pista nella penultima posizione di classe. Sempre sesta e decima, rispettivamente, le Ferrari 488 GTE #51 e #71.

GTE-Am:

Anche qui la SC frena le velleità di tutti i protagonisti, cristallizzando le posizioni. Davanti a tutti rimane quindi la Ferrari 488 GTE #84 di Stevens, che si tiene dietro l’Aston #90 di Bell – staccata di un giro – e la Porsche 911 RSR #77 di Cairoli, che insegue la vettura di Gaydon a circa 2′ di ritardo.

Nona ora

LMP1:

Attimi di panico in Casa Toyota quando, con meno di 40″ di vantaggio sulla 919 H #1 di Jani, la TS050 #7 è stata messa sotto investigazione dai giudici di gara per aver superato sotto regime di bandiere gialle, ma dopo 15 minuti dalla segnalazione ancora nessuna decisione è stata presa. La #7 tiene dunque la testa della corsa anche allo scoccare della nona ora, tirandosi dietro la 919 H #1 e la seconda Toyota, che dopo il problema occorso alla #8 è all’improvviso diventata la #9, per la quale qualche problema di troppo continua però a presentarsi durante le soste box. Ancora ferma nel garage la TS050 #8, precipitata in 24esima posizione assoluta con 19 giri di ritardo dalla testa della corsa, facendo rientrare nel proprio giro anche la Porsche 919 H #2, che nel frattempo è risalita pian piano fino alla 33esima piazza.

LMP2:

In LMP2 continua il duopolio firmato Vaillant Rebellion, con la #31 di Senna che tiene ancora la prima posizione di classe davanti alla vettura gemella con il #13, affidata alle mani di Beche. Mantiene la terza posizione, a 12″ dalla #31, l’Oreca #38 di Laurent, che riesce tuttora a tenere il fiato sul collo al duo delle Rebellion, mentre con Giorgio Sernagiotto al volante la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse ha recuperato un’ulteriore posizione portandosi fino al 14° posto di categoria.

GTE-Pro:

Colpo di scena anche in questa classe. Non in vetta alla classifica, con la Aston #97 di Serra saldamente in prima posizione con 19″ di vantaggio sulla Ford GT #67 di Tincknell, resasi protagonista di un duello all’arma bianca con la Porsche 911 RSR #92 di Christensen, terzo e che continua ad inseguire a pochissima distanza la GT dell’Ovale Blu. Al terzo posto non c’è più la Corvette C7R #64, che è stata protagonista di un doppio incidente che ne ha tremendamente rallentato la corsa: Milner è infatti prima finito in testacoda alle curve Porsche, toccando il posteriore e distruggendo pneumatico ed ala, e poi nel rientrare ai box è finito in testacoda – complice anche la ruota disintegrata -, “insabbiandosi” e ripartendo solo dopo diversi minuti. Una volta rientrata ai box la vettura statunitense è stata riparata, ma è tornata in pista in penultima posizione di classe a 4 giri dall’auto precedente. Il che è un bel problema, visto che tutte le GTE-Pro fino all’undicesima posizione sono ancora tutte nello stesso giro. Rimane in sesta posizione la Ferrari 488 GTE #51 di Calado, così come la vettura gemella con il #71 si mantiene in decima piazza.

GTE-Am:

Così come si era conclusa l’ottava ora si è conclusa anche la nona: davanti a tutti in questa classe c’è dunque ancora la Ferrari 488 GTE #84 di Stevens, che si tiene dietro l’Aston #90 di Bell – staccata di un giro – e la Porsche 911 RSR #77 di Cairoli, che insegue la vettura di Gaydon ad 1’24” di ritardo.

Ottava ora

LMP1:

Durante l’ottava ora di gara sì che cambia qualcosa nella classe regina della 24 Ore. Se in testa infatti continua a restare la TS050 #7 di Conway, dietro di lei la vettura gemella con il #8 sulla carena viene richiamata in gran fretta ai box, con la LMP1 nipponica che viene portata nel garage e smontata, precipitando in quarta posizione con 5 giri di ritardo dalla vetta. Balza quindi in seconda piazza la Porsche 919 H #1 di Jani, che seppur distante 40″ dalla vetta conserva 1 giro di vantaggio sulla TS050 #9 di Lapierre, a sua volta con 18 giri di vantaggio sulla 919 H #2 di Bernhard.

LMP2:

Indovinate un po’? Esattamente, nella LMP2 è tuttora 1-2 delle Vaillant Rebellion, con la #31 di Senna dietro alla #13 di Piquet Jr. in virtù di una sosta ai box in più effettuata. Chiude il podio provvisorio sempre l’Oreca #38 di Jarvis, staccata 42″ dalla vetta della corsa. Si mantiene in 15esima posizione di categoria la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, che al volante ha ora Andre Belicchi, chiamato a tentare la rimonta durante le difficili ore notturne.

GTE-Pro:

Cima della classifica che resta invariata anche in GTE-Pro, con la solita Aston #97 di Serra che la fa da padrona davanti alla Ford GT #67 di Tincknell, attardata però di soli 18″ dalla Vantage. Podio virtuale che è ancora completato dalla Corvette #64, mentre dietro impazza la battaglia tra Aston #95, le Ford GT #68 e #69 e le Porsche 911 RSR #91 e #92. Più attardate le due Ferrari 488 di AF Corse, con la #51 di Calado che è sesta e la #71 di Rigon che è decima.

GTE-Am:

Colpo di scena anche in classe AM, dove la Aston Martin #98 di Dalla Lana, che fino a questo momento aveva letteralmente dominato la corsa, ha accusato un grave problema tecnico ed è piombata in quattordicesima posizione. La testa della corsa è quindi presa dalla Ferrari 488 GTE #84 di Will Stevens, che si tiene dietro ad un giro di ritardo la Aston #90 di Bell, a propria volta davanti di 8″ alla Porsche 911 RSR #77 di Cairoli.

Settima ora

LMP1:

Durante la settima ora si ristabilisce la provvisoria doppietta Toyota in testa alla corsa, con la TS050 #7 di Sarrazin che gestisce il ritorno della vettura #8 di Nakajima, distante circa 18″ dalla prima posizione. Si ritrova terza invece, dopo aver subito un sorpasso all’uscita della curva Indianapolis, la Porsche 919 H #1 di Lotterer, che non ha potuto opporre alcuna resistenza in rettilineo ad un’apparente – ed evidente – maggiore potenza della TS050. Ai piedi del podio, visti i distacchi monstre, rimangono ovviamente invariate le posizioni: quarta, ad un giro, è la Toyota #9 di Kunimoto, mentre a 18 passaggi di ritardo dal leader, in 53esima posizione assoluta, c’è la Porsche 919 H #2 di Bernhard.

LMP2:

Apparentemente inarrestabili sembrano invece le due Rebellion Vaillant, che ormai da ore monopolizzano le prime due posizioni della loro classe. Sempre al comando la #31 di Senna, che ha quasi un minuto di vantaggio sulla #13 di Piquet Jr., a propria volta con 1’35” di vantaggio sull’Oreca #38 di Jarvis, che dopo aver perso qualche posizione per il valzer dei pit stop è risalita fino alla terza piazza. Testacoda senza conseguenze poi per la Ligier #17 di Lafargue, mentre va peggio alla vettura gemella #49 dell’Arc Bratislava, costretta nella via di fuga di Mulsanne per più di qualche minuto. 15esima posizione poi per la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, con Lacorte che ha continuato il proprio stint e che si trova a 2’36” di ritardo dall’auto che lo precede.

GTE-Pro:

Come le Rebellion, anche l’Aston #97 di Turner viaggia per ora apparentemente incontrastata nella propria classe. Dietro la Vantage si spartiscono le restanti posizioni del podio provvisorio la Ford GT #67 di Priaulx, staccata dalla vetta di 15″, che precede a propria volta la Corvette C7R #64, che con Gavin ha saputo finora mantenere la terza posizione artigliata da Marcel Fassler. Quarta e quinta di classe sono invece le due Ferrari 488 GTE di AF Corse, con la #51 di Rugolo davanti alla #71 di Bird, staccata di 8″ dalla vettura gemella. Ben due soste in più rispetto alle auto di testa per la Porsche 911 RSR #92 di Estre, piombata in ottava posizione, mentre le strategie hanno riportato la Aston #95 di Thiim in decima piazza. Viene data poi ancora in corsa, seppur con 20 giri di ritardo dalla Vantage #97, la Ferrari 488 GTE #82 di Kaffer, che verosimilmente è stata invece costretta al ritiro.

GTE-Am:

Nulla di nuovo sul fronte occidentale invece in classe GTE-Am: davanti a tutti continua infatti ad esserci l’Aston #98 di Dalla Lana, che conduce con quasi 37″ di vantaggio sulla Ferrari 488 GTE #84 di Smith, a propria volta davanti per 55″ ad un’altra Vantage, la #90 di Yoluc. Si mantiene in quarta posizione di classe la Porsche 911 RSR #77 di Ried, mentre si registra un testacoda con conseguente “insabbiamente” a Mulsanne per la Ferrari 488 GTE #60 di Wee.

Sesta ora

LMP1:

Rimane invariata la classifica rispetto all’ora precedente: guida quindi la corsa la Toyota TS050 #7 con al volante Sarrazin, mentre alle sue spalle l’unica differenza è che la Porsche 919 H #1, sulla quale è salito Andrè Lotterer, ha ora solamente 3″7 di vantaggio sulla Toyota #8 di Nakajima. Si mantiene poi in quarta posizione, ad un giro dal leader, la terza TS050, la #9 di Kunimoto, mentre rimane a 18 giri dalla testa della corsa la Porsche 919 Hybrid #2, rientrata in pista con un ingente ritardo dopo un problema tecnico che l’ha costretta a rimanere a lungo nel box.

LMP2:

Podio provvisorio che invece cambia nella Classe LMP2, dove dietro al duo delle Vaillant Rebellion (con la #31 di Senna che ha ora un giro di vantaggio rispetto alla #13 di Piquet Jr.) si trova ora la Manor #24 di Tor Graves, che è riuscita a sopravanzare l’Oreca #38 di Tung, che ha però effettuato una sosta in più al box. Da segnalare poi, oltre ad un testacoda della vettura #37 all’uscita delle curve Porsche che per poco non si risolveva in un contatto con una TS050, i 7′ di penalità tra l’Oreca #28 del TDS Racing: Vaxiviere ha infatti letteralmente spinto fuori pista, all’ingresso della prima chicane dell’Hunaudieres, la Ferrari 488 #82 di Risi Competizione, che purtroppo ha visto così svanire la possibilità di proseguire la corsa. 13esima posizione di classe invece per la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse, con Lacorte che ha saputo mettere una pezza al proprio errore ed ha risalito con un buon ritmo la classifica.

GTE-Pro:

Si conferma in testa la Aston #97 di Turner, che però ora deve guardarsi le spalle dal ritorno delle Ford GT, con la #67 di Priaulx che è staccata di 25″ dalla vetta e che a propria volta si tiene dietro la vettura gemella #66 di Mucke. Rimane in quarta posizione la Ferrari 488 GTE #51 di Rugolo, con le due Corvette C7R tra lui e la vettura gemella #71 di Bird. Si registra invece, come anticipato nella sintesi della classe LMP2, il ritiro della Ferrari 488 GTE #82 di Risi Competizione, con Kaffer che è stato spedito violentemente contro le barriere dell’Hunaudieres dall’Oreca di Vaxiviere.

GTE-Am:

Podio provvisorio invariato invece in GTE-Am, con la Aston #98 di Dalla Lana che detta il passo precedendo la Ferrari #84 di Smith e l’Aston #90 di Yoluc. Bene poi la Porsche 911 RSR #77 del Dempsey Proton Racing, sulla quale trova posto Matteo Cairoli, che è quarta e che al volante ha ora Ried.

Quinta ora

LMP1:

Allo scoccare della quinta ora di gara c’è ancora la Toyota #7 davanti a tutti, con Sarrazin al volante. Al 2° posto si mantiene la Porsche 919 H #1, che spezza l’egemonia della Casa nipponica, terza con la TS050 #8. Inizia ad essere invece più attardata, rispetto al terzetto di testa, la terza LMP1 del Sol Levante, che dopo una sosta ai box si ritrova in rettilineo con una portiera aperta, venendo quindi costretta a rientrare in Pit Lane per ovviare al problema. E torna in pista, seppur 18 giri di ritardo dall’auto di testa, anche la Porsche 919 H #2, affidata in questa fase a Brendon Hartley.

LMP2:

Continua la cavalcata delle due Vaillant Rebellion, con la #31 di Canal che tiene ad appena 1″5 la vettura gemella di Heinemeier-Hansson. Si mantiene in terza piazza l’Oreca #37 del team di Jackie Chan, guidata in questa fase da Cheng, che rispetto alle prime due della Classe ha effettuato una sosta in più. Continuano invece le difficoltà per la Signatec Alpine #36, che dopo l’errore commesso da Menezes nelle prime fasi della corsa è stata costretta a fermarsi ai box per una sosta piuttosto lunga, e purtroppo incappa in un testacoda – causando una Slow Zone – anche la Dallara #47 del Cetilar Villorba Corse: Sergio Lacorte finisce infatti nella ghiaia della prima chicane e costringe all’intervento i commissari di percorso, riuscendo però a riprendere la corsa.

GTE-Pro:

In questa Classe continua la lotta serrata al vertice. Dopo 5 ore di gara, sfruttando anche il valzer dei pit stop, in testa alla corsa c’è la Aston #97 di Adam, che si tiene dietro la Ford #67 di Derani e la Corvette C7R #64 di Marcel Fassler, che con uno stint mostruoso ha recuperato terreno sulla Ferrari #51 di Pier Guidi, rimasta attardata anche da un problema tecnico. Sesto posto di classe per l’altra Ferrari di AF Corse, la #71 di Molina, stretta nella morsa delle GT #68 e #69 di Kanaan e Dixon. Scivolano indietro in classifica – ma per motivi di soste – sia la Porsche 911 RSR #92 di Werner e l’Aston #95 di Thiim, stabilmente nelle posizioni di testa nelle prime fasi della corsa.

GTE-Am:

Aston che al termine della quinta guida anche la classifica Am di questa 24 Ore di Le Mans, con la Vantage #98 di Lauda che – anche qui tenendo conto dei pit effettuati o ancora da effettuare – si tiene dietro la Ferrari #84 di Smith e l’Aston #90 di Hankey. Debacle per la Corvette C7R #50 sprofondata addirittura in penultima posizione di classe: toccherà ora a Fernando Rees risalire la china.

Quarta ora

LMP1:

Colpo di scena a 20h27 dalla fine: la Porsche 919 H #2 viene costretta ad una lunghissima sosta ai box probabilmente a causa di un problema ai freni. Per l’equipaggio di Bamber-Bernhard-Hartley (che al momento ha perso quasi 7 giri dalla concorrenza) sarà durissima recuperare una posizione sul podio, a patto che anche qualche avversario non vada incontro a degli inconvenienti. In testa sempre la Toyota #7, seguita però dalla Porsche #1 che ha sopravanzato la vettura rivale grazie ad un pit stop fulmineo. Terza la Toyota #8, seguita dalla #9 piuttosto distanziata. Per la casa tedesca la situazione diventa difficile: è 3 contro 1!

LMP2:

Nella seconda classe continua a condurre la corsa il team Vaillant Rebellion: la #31 ha nuovamente sopravanzato la #13 e vanta sulla vettura gemella un vantaggio intorno ai  secondi. Chiude momentaneamente il podio la Manor #24, distanziata però di oltre 1 minuto: la gara è ancora lunga, ma la corsa rischia di diventare un derby interno alla casa svizzera. Da segnalare l’incidente di Perrodo a bordo della #28 del TDS Racing, anch’egli andato ad impattare contro le barriere della Indianapolis, che ha causato una Slow Zone di circa 10 minuti. La vettura di testa è stata anche protagonista di un’escursione impressionante a 10 minuti dalla fine dell’ora, quando ha seriamente rischiato di uscire andando nella sabbia lungo la prima curva e tenendo la vettura grazie ad un’abilità stupefacente.

GTE-Pro:

Clamoroso stravolgimento anche tra le Gran Turismo: la Aston Martin #95 pilotata da Sorensen, che stava conducendo la classifica, è stata vittima di una foratura lungo l’Hunadieres. La classifica cortissima ed i danni causati durante il rientro ai box hanno relegato la vettura addirittura in ultima posizione di classe! In testa si trova dunque l’altra Aston, la #97, con al volante Serra, davanti alla Ferrari #71 di Rigon ed alla Ford #66 di Johnson, anche se le posizioni reali sono confuse a causa del continuo valzer dei pit-stop. In corsa anche le Ford #67 e #69, così come la Porsche #91 e la Ferrari #51, tutti entro il minuto di ritardo.

GTE-Am:

Nella classe dedicata ai piloti non professionisti, il più veloce al momento risulta essere Vanthoor, a bordo della Porsche #84. Seconda la Ferrari #64 di Sweedler, mentre la Aston #98 si trova solamente in terza posizione, probabilmente a causa di una differenza data dai pit-stop. Poco da segnalare per queste vetture, quasi mai inquadrate dalla regia internazionale, nella quale tutti i piloti stanno finora conducendo una gara piuttosto pulita

Terza ora

LMP1:

Dettano ancora legge le Toyota TS050 #7 e #8, pilotate rispettivamente da Kamui Kobayashi, che ha preso il posto di Mike Conway, ed Antony Davidson, che ha sostituito Sebastien Buemi: il distacco tra i primi 2 si aggira sui 25 secondi. La Slow Zone seguita all’incidente tra Rusinov ed Al Qubaisi ha avvantaggiato le vetture della casa nipponica dotate di una migliore accelerazione, che precedono la Porsche 919 Hybrid #1, guidata da Tandy, lontana 34 secondi dalla vetta. Giù dal podio la #2 di Bamber, staccata ormai di quasi 1 minuto, mentre chiude la classifica di classe la Toyota #9 di Lopez.

LMP2:

Anche la seconda classe vede in testa una doppietta: a dettare legge sono le Vaillant Rebellion, con la #13 di Beche che ha sopravanzato la #31 di Prost, che ha da poco dato il cambio a Senna: poco più di 1 secondo il distacco tra i due. Terzo, al volante della #37 del Jackie Chan DC Racing, lontano 24 secondi dalla vetta di classe. Da segnalare un incidente alla curva Indianapolis per la Jackie Chan #38 di Laurent, precedentemente in seconda piazza, precipitata al settimo posto. Incidente anche per Keating, troppo ottimista nel doppiaggio di una Porsche.

GTE-Pro:

Poco è cambiato finora nella classe GTE-Pro dove continua il monologo Aston Martin Vantage, spinte anche dalle gomme Dunlop molto prestazionali in condizioni calde. Conduce la #95 di Sorensen, 8 secondi avanti alla #97 di Serra. In terza piazza, francobollata all’auto precedente ed in vista del sorpasso, la Ford GT #66 di Pla davanti alla gemella #67 guidata da TincKnell. Indietro le Ferrari, con Calado in sesta, Rigon in ottava e Fisichella in nona posizione.

GTE-Am:

Nella classe amatoriale continua imperterrito la propria marcia Paul Dalla Lana, a bordo della Aston Martin #98. Lo segue la Porsche #84 di Laurens Vanthoor davanti alla Ferrari #62 guidata da Sweedler. Nessun incidente di rilievo nella seconda ora, per quanto riguarda la classe storicamente più sottoposta ad incidenti, molto poco inquadrata in questi ultimi frangenti.

Seconda ora

LMP1:

Sono le due Toyota TS050, con la #7 ancora davanti alla #8, a dettare il ritmo nella classe regina della 24 Ore di Le Mans. Le fasi di doppiaggio non sono state un problema per le LMP1 nipponiche, che hanno saputo reggere il tentativo di ritorno della Porsche 919 H #1, che con Jani ha cercato di mettere il sale sulla coda delle due Toyota, rimanendo a circa 20″ di ritardo dalla prima vettura giapponese. Ai piedi del podio si piazza l’altro prototipo di Stoccarda, staccato però di quasi un minuto dalla vetta seppur davanti alla Toyota #9. Ritiro invece per ByKolles, che ha subito la rottura del motore dopo poco più di un’ora di gara.

LMP2:

Il velocissimo stint di Bruno Senna consegna la prima posizione della Rebellion #31 nelle mani di Nicolas Prost, ancora davanti alla vettura gemella #13 sulla quale è salito Mathias Beche. Podio provvisorio completato, come nella prima ora, dalla Oreca #38 di Laurent, mentre il colpo di scena stavolta vede protagonista l’Oreca #26 del G-Drive Racing, una delle auto favorite per la vittoria di classe, con Rusinov che nel corso del doppiaggio di una Porsche di GTE-Am all’ingresso delle Curve Porsche ha picchiato duro sia contro la 911 sia contro le barriere. La vettura arancione è riuscita a tornare ai box, ma sono stati troppo gravi i danni subiti per permettere alla #26 di riprendere la gara.

GTE-Pro:

Dopo il valzer dei Pit Stop, davanti a tutti in questa classe c’è ancora l’Aston #95, che al volante ha però adesso Sorensen. Al secondo posto, a conferma di una lotta serrata e di un ritmo che finora sembra essere molto simile per tutte le auto in corsa, si piazza ora la Ford GT #66 di Pla, che si tiene dietro la Porsche 911 RSR #92 di Christensen. Balzo indietro per le due 488 GTE di AF Corse, con la #51 di Calado che scala sino alla sesta posizione – dietro all’Aston #97 ed alla Corvette #63 di Magnussen – e con la #71 di Rigon che è scesa invece fino all’ottava piazza, alle spalle anche della Ford GT #67 di Tincknell.

GTE-Am:

E invece qui la Ferrari può sorridere, perché allo scoccare del 120° minuto di gara davanti a tutti c’è la Ferrari 488 GTE #62 di Sweedler, che si tiene dietro la coppia di Aston formata dalla #98 di Dalla Lana e dalla #90 di Yoluc. Risucchiata invece dal gruppone, vista la minore abilità dei piloti AM rispetto a Fernando Rees, la coloratissima Corvette #50 della Larbre Competition, che dopo una prima ora trascorsa in testa si ritrova addirittura in decima posizione. E’ in questa classe poi che si registra il ritiro della Porsche 911 #88 di Al Qubaisi, centrata dalla G-Drive Racing #26 e che ha causato, visto il suo impatto contro le barriere, una Slow Zone lunga quasi mezz’ora.

Prima ora

LMP1:

Tutte le LMP1 ibride scattano bene, ad eccezione della Toyota #9, che si vede sopravanzata anche da ByKolles, che con Webb ha bruciato allo spegnimento dei semafori l’ultima delle TS050. La gloria del prototipo svizzero dura però fino a Tertre Rouge, quando l’unica LMP1 non ibrida dello schieramento finisce lunga e danneggia lo splitter anteriore, venendo costretta a tornare ai box molto lentamente prima di fermarsi di nuovo in Pit Lane a causa di ulteriori problemi. Toyota e Porsche si alternano nelle posizioni di testa fino alla prima sosta, quando la 919 Hybrid #1 di Jani si vede sopravanzata dalla TS050 #8 di Buemi, che si mette in seconda piazza dietro alla vettura gemella #7 affidata in questa fase iniziale a Conway. Più arretrate invece la 919 H #2 e la terza TS050 #9, che probabilmente, vista la strategia differenziata dalle prime due, verrà tenuta come vettura “di riserva”.

LMP2:

Che nella classe LMP2 potesse esserci una grande lotta lo avevamo capito dalle prove, e la prima ora di gara non ha fatto altro che confermare le aspettative. Al termine della prima ora davanti a tutti c’è la Rebellion #31 di Bruno Senna, che tiene dietro la vettura gemella #13 di Nelson Piquet con il podio provvisorio che è completato dalla Oreca #37 di Cheng, del team di Jackie Chan. E i colpi di scena qui non sono mancati: dopo pochi minuti infatti l’Alpine #36 di Menezes finisce nella ghiaia della via di fuga di Mulsanne, perdendo tantissimo tempo per essere riportata in pista, così come in difficoltà sin dalle primissime fasi è la vettura #52 dell’Arc Bratislava, in testacoda all’Hunaudieres e molto spesso – troppo spesso – ferma ai box. 18esima posizione di classe poi per la Dallara #47 del Villorba Corse, che nelle prima concitate fasi di gara ha affidato la vettura ad Andrea Belicchi.

GTE-Pro:

Al termine della prima ora, alla guida di un gruppo compattissimo di GTE, davanti a tutti c’è la Aston Martin #95 di Thiim, che nelle prime fasi di gara si è scambiata più volte di posizione con la Ferrari #51 di Pier Guidi (quarta dopo i primi 60 minuti) e con la vettura gemella #97 di Turner, seconda davanti alla Porsche 911 RSR #92 di Estre. Ma la lotta è serratissima in questa classe, con 10 vetture nell’arco di soli 10″: la prima delle Ford GT, la #69 di Westbrook, è quinta davanti all’altra Ferrari #71 di Bird, con l’ultima 488 GTE in gara – quella di Risi Competizione – che è decima di classe con al volante Toni Vilander.

GTE-Am:

Nell’ultima classe è velocissimo invece il ritmo imposto dalla Corvette #50 della Larbre Competition, che partendo dalla Pole con Fernando Rees ha imposto un ritmo inavvicinabile per tutti sin dalle prime fasi della corsa. Bene però anche la Porsche 911 #77, dove corre il nostro Cairoli, che è in lotta per il podio assieme alla Aston Martin #98 di Dalla Lana-Lamy-Lauda.





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow