close




Dei 54 Titoli Mondiali che riempiono la bacheca della Casa di Noale, ben 38 arrivano dalle piccole cilindrate del Motomondiale senza contare i 4 titoli ottenuti con Mike Di Meglio, Marc Marquez e Marco Simoncelli alla guida delle Aprilia RSA rimarchiate Derbi e Gilera per questioni promozionali. Titoli colti nell’arco di venti stagioni, dal 1992 con Gramigni al 2011 con Terol, dei quali poco più della metà sono arrivati dalla Classe 125.

avm_5037

Proprio grazie ai successi nelle piccole e medie cilindrate Aprilia ha derivato i propri successi commerciali, e costruito da lì il proprio know how tecnico. Senza quelle vittorie, con annessa ricerca tecnologica, la vecchia RSV Mille bicilindrica non avrebbe avuto quel telaio che tutt’ora viene apprezzato e desiderato, per non parlare delle capacità dinamiche della RSV4.
Ancor più netto è stato il legame tra le RSA d GP e le controparti stradali, le RS 125 e 250 a due tempi. Moto sportive leggere e potenti, pensate per appagare le voglie sportive dei più giovani. Alla fine per quasi tutti il modello simbolo dell’Aprilia è la RS 125 con monocilindrico a due tempi, da guidare sognando lo scarico Jolly per toccare i fatidici 34 cv. Alle 125 due tempi era pure dedicato il Campionato Italiano Sport Production, dalle griglie sempre piene ed in cui Biaggi e Rossi, tra gli altri, hanno colto le prime vittorie.

Rispetto a cinque anni fa il mercato è totalmente diverso, il due tempi non c’è più e le sportive 125 ormai non le vuole più nessuno. La patente per la 125 se la fanno in pochi, ora in moto si inizia ad andare a 18 anni con la patente A2 che permette di guidare mezzi a due ruote fino a 48 cv, anche depotenziate a patto che a potenza piena non abbiano più di 95 cv. Per inserirsi in questa gustosa fetta di mercato Aprilia ha deciso di puntare sulla Tuono 660, presentata ieri in veste di concept definitiva, mentre la RS 660 avrà 100 cv e non meno.

La sportiva risulta fuori scala quindi per il mercato delle sportive di classe A2. Una scelta strana, quasi sbagliata verrebbe da dire. Le piccole sportive per chi si introduce nel mondo delle due ruote sono l’essenza dell’Aprilia, così come i Campionati a loro dedicati.
Pensare ad una Moto3 Made in Noale è utopico mentre un Mondiale SSP 300 con in griglia delle Aprilia sembra quasi naturale. Cara Aprilia, ora da te aspettiamo una sportiva leggera da terzo di litro con 48 cavalli veri, che gareggi nel Mondiale assieme alle R3 e Ninja 400 di Yamaha e Kawasaki. Si tratterebbe di un mezzo relativamente semplice anche sul piano tecnico, basterebbe partire dalla bicilindrica RS 660. Ci sarebbe anche il nome già pronto: RS 330.





Tags : Apriliaeicma 2019Famiglia 660RS 660
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.