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Anche il secondo GP stagionale va in archivio, è il momento di dare i numeri: ecco le pagelle dei protagonisti del Gran Premio di Doha 2021, classe MotoGP.
Fabio Quartararo ha vinto e convinto mostrando una velocità da primo della classe negli ultimi giri, lo stesso vale per Vinales che però ha pagato la troppa foga. El Diablo è stato accompagnato sul podio dal connazionale Johann Zarco e dal poleman Jorge Martin, rookie capace di condurre il GP di Doha per 18 giri filati con autorevolezza.

Condizioni della pista migliorate, ma non del tutto favorevoli, hanno permesso ai piloti di essere più veloci e consistenti, come dimostrano passi gara più costanti e livellati verso il basso. Questo ha reso il GP di Doha il più serrato nella storia della MotoGP, coi primi quindici piloti racchiusi in soli 8″928.
Complici due errori Pecco Bagnaia si è tagliato fuori da solo dalla lotta per la vittoria, portando comunque a casa il nuovo record ufficiale di Losail, in 1’54”491, che fa il paio col record assoluto firmato nelle qualifiche del primo GP stagionale. Gare deludenti quelle di Mir, forse innervosito dalla mancanza di velocità sul dritto, Miller, e Rossi che non prende nemmeno un punto.

Fabio Quartararo, voto: 10
Questa volta il nizzardo ha saputo gestire magistralmente le Michelin, risultando talmente veloce da seminare le Ducati. Persa una sola posizione nel primo giro, inizialmente guida coi guanti di velluto prendendosi cura della posteriore Soft anche a costo di sprofondare ai margini della Top10. Ottavo fino a metà gara, nei secondi undici giri el Diablo è riuscito a risalire con maestria, guadagnando nel guidato più di quanto non perdesse sul dritto rispetto alle Desmosedici. Così Quartararo è riuscito ad avere sufficiente margine nel rettilineo principale per non farsi risucchiare da Martin e Zarco, riuscendo in una mini-fuga per la vittoria martellando sull’1’55’’1 negli ultimi quattro giri. Alla fine, il nizzardo ha migliorato di 7″7 il proprio tempo di gara.

Johann Zarco, voto: 9
Altra gara ragionata da parte del francese, che attacca il minimo necessario e cerca di tenersi lontano dai guai pur resistendo con orgoglio a Rins. Forse Johann è stato troppo attendista e poco risoluto dietro a Martin mentre Quartararo iniziava la fuga, questo gli ha impedito di lottare per la vittoria che bramava. Si consola con un inaspettato ma meritato primo posto in classifica generale, ed una doppietta tutta francese. Chapeau.

Jorge Martin, voto: 9.5
Ci vuole talento per conquistare una Pole Position alla seconda gara e questa non lo ha intimorito, ha tenuto i nervi saldi mantenendo la prima posizione pur senza replicare la partenza perfetta della settimana precedente. Oltretutto ha impostato un ritmo degno di nota per un rookie, sull’1’55” basso. Martin ha condotto il GP di Doha per 18 giri filati con autorevolezza, senza sbavature, e negli ultimi chilometri si è accontentato del primo podio in MotoGP, evitando deleterie sportellate col teammate francese. Notevole il miglioramento di ben 20″ rispetto al GP precedente mentre, curiosamente, è solo undicesimo nella classifica dei giri più veloci in gara.

Alex Rins, voto: 7.5
Questa volta il #42 non sbaglia un colpo, parte alla grande portandosi subito a ridosso dei primi due. Insidia senza timori Zarco e gestisce gli pneumatici ma, questa volta, la GSX-RR non ha il consueto cambio di passo nella seconda metà della corsa. Alla lunga deve cedere il passo a Quartararo e non riesce a mantenersi nella lotta per il podio, pagando diversi chilometri orari sul dritto nonostante la scia offerta dalle due Desmosedici del team Pramac. Losail è la pista più difficile per le Suzuki, dove la mancanza di potenza massima emerge e penalizza, e finalmente va in archivio.

Maverick Vinales: voto 6.5
Il Top Gun è stato ancora tosto, coraggioso e a tratti leonino, ha provato l’attacco e l’affondo ad ogni curva ma questa volta ha gestito meno bene gli pneumatici. Nella prima metà di gara ha attuato la stessa strategia del compagno Quartararo, me nel finale non è stato altrettanto bravo a trovare i varchi giusti per passare i due piloti Pramac e la gomma anteriore gli ha presentato il conto nel finale, quando anche Rins lo ha scavalcato. Nonostante questo, il Top Gun è stato comunque più veloce di circa 2″ nell’arco dei 22 giri di gara.

Francesco Bagnaia, voto: 6
In griglia Pecco non riesce ad inserire l’holeshot e a causa dell’ansia parte male cosìal termine del primo giro, è appena undicesimo ma non demorde, riesce a recuperare e al tredicesimo giro è finalmente a ridosso dei due piloti Pramac, che comandano la corsa. Un’ottima rimonta distrutta da una staccata battezzata male. Sorpreso dall’effetto scia di Zarco, Pecco ha sbagliato la staccata di curva-1 all’inizio del 17° giro e perso quattro posizioni. Questi due errori lo hanno tagliato fuori dalla lotta per il podio. Bagnaia lascia Losail con l’amara consolazione del nuovo record ufficiale, che fa il paio quello assoluto firmato nelle qualifiche del GP scorso.

Joan Mir, voto: 5.5
Nervoso, a tratti impacciato, la mancanza di cavalli sul dritto e la difficoltà a trovare linee pulite in curva lo fanno andar fuori di testa. Il culmine si è raggiunto nel sorpasso con contatto, fortuito, con Miller. Non un bel fine settimana per il Campione in carica.

Brad Binder, voto: 7.5
Acqua fresca per KTM, a portargliela è stato il sudafricano Brad Binder che è riuscito a chiudere in ottava posizione. Dopo un fine settimana nell’ombra, Brad è riuscito a guadagnare diverse posizioni in gara, migliorando di ben 14 secondi il tempo finale rispetto alla settimana precedente.

Jack Miller, voto: 3
Ancora un nono posto al termine di un fine settimana da cui ci aspettava tanto dall’australiano, forse troppo. Si macchia della sportellata voluta e cercata su Mir, ingiustificabile. Quasi sicuramente voleva intimorirlo, sfiorarlo, non voleva nemmeno dargli quella tuonata. Invece è andata così, perché il buon Jack è sempre stato un elefante in gita a Murano.

Aleix Espargaro, voto: 6.5
Fine settimana positivo ma risultato meno entusiasmante per Aleix. Nei primi giri il #41 è incredibile, si appropria della terza posizione e la difende con le unghie, tiene botta per una buona metà della corsa poi un paio di errori gli fanno perdere posizioni che non riesce più a recuperare. La RS-GP21 è stata leggermente rivista nel set up, limando sia i problemi di maneggevolezza col serbatoio pieno che l’eccessiva usura dello pneumatico anteriore, ma il più vecchio dei fratelli di Granollers è sembrato meno brillante rispetto a 7 giorni prima.

Miguel Oliveira, voto: 5
Come Martin la scorsa settimana parte alla grandissima, meglio di chiunque altro e quasi al limite della penalità, guadagna numerose posizioni prima ancora di arrivare in curva-1  ma non ne ha per stare coi primi. Prima il crollo fisico e poi quello delle gomme lo hanno relegato ai margini della zona punti, mentre il compagno di squadra Binder è riuscito a chiudere in Top10.

Valentino Rossi, voto: 4
Un fine settimana da incubo per il Dottore, il peggiore dal 1996. In qualifica è stato 1″7 più lento rispetto a sé stesso, mentre in gara ha fatto segnare lo stesso giro più veloce ed è stato più rapido di 1″2. Ma va anche detto che nel GP di Losail aveva perso diversi secondi dopo un contatto con Binder. Difficile capire i motivi di questa debacle: un pilota non si sveglia alla mattina un secondo e mezzo più lento, così come una squadra vincente e affidabile non diventa scarsa nel giro di un paio di mesi. La M1 è la moto col maggior numero di regolazioni possibili e, senza i paletti imposti dai giapponesi del team interno, i tecnici del team Petronas potrebbero essercisi persi, spinti dalla storica frenesia di Valentino per le modifiche all’assetto.

Alex Marquez, voto: 4
La RC213V è una moto difficile, poco comunicativa, ma anche Alex ci mette del suo. Secondo ritiro consecutivo per il più giovane dei fratelli Marquez.





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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.