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Terminato il primo GP stagionale, è il momento di dare i numeri: ecco le pagelle dei protagonisti del Gran Premio del Qatar 2021 classe MotoGP.
Vittoria e prestazione molto convincente per Maverick Viñales, che oltre al trofeo porta a casa anche nuovo record ufficiale della pista di Losail. A fargli compagnia sul podio sono saliti Johann Zarco e il poleman Francesco Bagnaia, autore dello strabiliante 1’52”772. I due rider di Borgo Panigale hanno sfruttato al meglio le mappe full power delle proprie Desmosedici per lasciare il campione del Mondo Mir giù dal podio, strappandogli tutti gli adesivi dalle carene.

Per affrontare i 22 giri del Gran premio del Qatar, tutti i piloti della MotoGP hanno scelto l’opzione Soft offerta da Michelin, pneumatici mono-mescola all’anteriore e doppia asimmetrica al posteriore, con una mescola più dura sul lato destro. Questa opzione si è rivelata estremamente performante come dimostrano il nuovo record assoluto, conseguito da Pecco Bagnaia in Qualifica 2 (1’52”772), e il nuovo record ufficiale, messo a referto da Maverick Viñales in gara (1’54”624).

Sulla carta la doppia opzione Soft, che ricordiamo essere al posteriore la Medium dello scorso anno, avrebbe dovuto permettere ai piloti di essere consistenti e veloci per tutta a gara. Non è stato così, per condizioni della pista difficili a causa della quantità di sabbia depositata su di essa dai forti venti, nella mattinata di domenica. La sabbia ha reso l’asfalto di Losail maggiormente scivoloso e abrasivo, impattando negativamente sulla consistenza degli pneumatici. Quasi tutti hanno subito un drastico crollo delle prestazioni tra metà e l’ultimo terzo della corsa, solo chi ha maneggiato con cura la manopola del gas nei primi giri ha potuto ‘tirare’ nelle fasi finali.

Maverick Viñales, voto: 10
Un Viñales così tosto, coraggioso e a tratti leonino, non si vedeva da davvero tanto tempo. Nelle ultime tre stagioni Viñales andava palesemente in affanno quando si ritrovava in mezzo al gruppo, soprattutto dopo partenze infelici. Questa volta no. Nella propria caccia alla vittoria il Top Gun ha attaccato in ogni staccata, infilato il muso in ogni pertugio e raccolto il massimo da un fine settimana che sembrava destinato a tingersi di rosso Ducati. Potrebbe aver fatto quel passo mentale che ci si attende da tre anni, così fosse Yamaha avrebbe risolto buona parte dei propri problemi. Significativo il miglioramento rispetto al 2019, Vinales è stato di ben 11″ più veloce nell’arco dell’intero GP, migliorando di 8″3 il tempo di gara di Dovizioso. In questa classifica è secondo solo ad Aleix Espargaro.

Johann Zarco, voto: 9
Il francese è il pilota più enigmatico del motomondiale, fino alla partenza non si capisce mai se e quanto andrà veloce. Concreto e cauto per tutta la corsa, Johann ha sfruttato al massimo le doti motoristiche della propria Desmosedici per non stressare le gomme. Fisso al secondo posto per praticamente tutta la corsa, non ha sbagliato un colpo portando a casa un meritato secondo posto. L’obiettivo dichiarato è di passare al gradino più alto nel GP di Doha.

Francesco Bagnaia, voto: 8.5
Straordinario in qualifica e bravo a tenere dietro Viñales finché ha potuto. “Il motore mi ha salvato il podio!” ha ammesso sorridente in conferenza stampa. Pecco ha spinto troppo all’inizio cercando la fuga senza successo, ritrovandosi con le gomme cotte nell’ultimo terzo della corsa. Va lodato per non aver mollato fino alla bandiera a scacchi, conquistando un podio che a due curve dal termine sembrava lontanissimo.

Joan Mir, voto: 9
Non si diventa campioni dl mondo per caso. Mir nel fine settimana del GP qatariota ha recitato sullo stesso canovaccio dello scorso anno, con libere quasi anonime a braccetto col compagno Rins e nessun acuto sul giro secco. Da manuale il sorpasso, purtroppo infruttuoso sotto la bandiera a scacchi, su Zarco: fluido, pulito, non perde tempo e non lo fa perdere. Joan ha ammesso di aver affrontato l’ultima curva andando volutamente lungo, per avere maggior velocità sul dritto, ma non è bastato: troppa la differenza di cavalleria in favore dei missili di Borgo Panigale. L’errore è stato, forse, proprio il sorpasso su Zarco, senza il quale si sarebbe probabilmente accomodato sul gradino più basso del podio.

Fabio Quartararo, voto: 6
Parte dalla prima fila e scatta bene come Vinales, ma non dà mai l’impressione di poter riprendere le Ducati che dettano il ritmo davanti. L’inaspettato degrado delle gomme lo ha penalizzato ma non condizionato, come dimostrano i sorpassi portati con decisione su Miller e Rins.

Alex Rins, voto: 6
Vedasi quanto detto per il compagno, anche se per errori propri Rins non ha potuto lottare per il podio. Il #42 si è dimenticato di inserire il launch control al via ritrovandosi una GSX-RR imbizzarrita tra le gambe. Alex è comunque riuscito a fare una partenza dignitosa, senza la sua ammissione nessuno si sarebbe accorto della dimenticanza, ma la seguente aggressività per non perdere terreno ha gravato pesantemente sulla resa degli pneumatici. Nella fase centrale della corsa non riesce a trovare la via per il sorpasso a Miller, perdendo tempo e gomma.

Aleix Espargaro, voto: 8
La RS-GP21 sembra nata bene ma non è ancora perfettamente a punto a livello di bilanciamento. Aleix ha sofferto nei primi giri col serbatoio pieno, salvaguardando involontariamente la gomma posteriore, ma anche nel finale per un anteriore molto usurato, unico caso in tutta la griglia. Nel mezzo il #41 ha tenuto il passo dei primi con tenacia e fluidità. Non ha commesso errori e nonostante l’anteriore alla frutta è riuscito a tener dietro il fratello, munito della più quotata RC123V. Si è trattato di un fine settimana molto positivo per la coppia Aleix-Aprilia, che migliorano di dodici secondi il proprio tempo di gara rispetto al 2019.

Pol Espargaro, voto: 6.5
Nei test era stato molto efficace soprattutto a gomma usata, al punto da svelare un passo pari a quello di Viñales nella simulazione di gara.
Pol aveva detto che l’anteriore della RC213V non dà feeling, che per trovarlo è necessario caderci e così ha fatto, è scivolato due volte nel corso delle libere. Anziché avvantaggiarlo questo lo ha limitato, il timore di cadere ha condizionato Pol in qualifica e soprattutto a inizio gara. Negli ultimi dieci giri è finalmente emerso il Pol visto nei test, purtroppo era ormai troppo tardi. A quattro giri dal termine è riuscito a riprendere il fratello, ma non ha trovato il guizzo per superarlo nonostante il sensibile vantaggio sul dritto.

Jack Miller, voto: 5
Ci si aspettava tanto dall’australiano, forse troppo. Se il compagno Bagnaia non ha saputo gestire le gomme, Jack le ha proprio maltrattate: negli ultimi giri al posteriore la gomma era così logora e surriscaldata da non offrire grip nemmeno a gas chiuso. Da qui si può comunque notare un notevole passo avanti rispetto agli anni scorsi, in situazioni del genere il vecchio jack avrebbe lanciato la moto nel ghiaione senza arrivare alla bandiera a scacchi.

Enea Bastianini, voto: 8,5
Inizio davvero incoraggiante per il Campione del Mondo Moto2 in carica, che chiude a 9″ da Vinales e replica il tempo di gara registrato da Dovizioso due anni fa in sella alla stessa Desmosedici GP19. Grazie all’inizio cauto Enea ha gestito meglio di chiunque lo pneumatico posteriore, così ha potuto portare a termine una fantastica rimonta che lo ha portato fino alla Top10.

Valentino Rossi, voto: 4
Ne avrebbe ma non va, non riesce a gestire le gomme per una guida ormai vecchio stile. Resta troppo tempo in piega in uscita di curva, questo surriscalda le Michelin posteriori irreversibilmente. Se vorrà davvero lottare per dei podi in questa stagione, oltre al set up dovrà anche pensare a evolvere il proprio stile di guida.

Jorge Martin, voto: 6
Viñales, Quartararo, Zarco e A. Espargaró son partiti bene. Miller e Bagnaia han sfruttato al meglio la meccanica che avevano a disposizione. Martin è stato proprio La Partenza. Micidiale. Guadagna dieci posizioni prima ancora di arrivare in curva-1  ma non ne ha per stare coi primi. Prima il crollo fisico e poi quello delle gomme lo hanno relegato ai margini della zona punti.

Luca Marini, voto: 5.5
L’acuto nelle terze libere non basta per nascondere un fine settimana passato sotto tono.

Franco Morbidelli, voto: NC
Nel giro di allineamento l’holeshot della sua vecchia M1 2019 impazzisce, che viene disabilitato dai tecnici in griglia. Di conseguenza parte maluccio, ma il peggio deve ancora arrivare: sin dai primi metri si ritrova con un mono posteriore scoppiato e sfrenato, che lo relega nelle ultime posizioni. Poteva ritirarsi già al termine del primo giro, ha preferito continuare per rispetto verso la sua squadra.

 

 

 





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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.