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MotoGP, GP di Spagna: ecco le pagelle dei protagonisti





Quello del Gran Premio di Spagna, a Jerez, è stato un fine settimana in grado di offrire molti spunti per quel che concerne l’attività in pista, ma caratterizzato da numerose cadute con conseguenze gravi. Rins, Crutchlow e M. Marquez lasciano il tracciato andaluso per dirigersi a Barcellona, dove verranno operati, mentre ci restano tutti gli altri, capitanati da Fabio Quartararo. Dopo la sesta Pole Position in carriera, el Diablo è riuscito a cogliere la prima vittoria nella MotoGP ed ora punta a bissare il risultato nel primo GP d’ Andalusia, che si terrà sempre a Jerez questa domenica. Nonostante la pista ostica per i cuori desmodromici, Dovizioso ed i due giovani del team Pramac sono riusciti a farsi valere mentre stupisce il rookie Binder. Ecco le pagelle dei protagonisti.

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Fabio Quartararo, voto: 9Allons enfants de la Patrie|Le jour de gloire est arrivé! Il giovane Nizzardo ha finalmente colto la prima vittoria nella Classe MotoGP, e seconda in assoluto, un risultato maturato ieri grazie alla costanza e, a detta del diretto interessato, alla calma. Nonostante i 20 minuti di penalità nelle prime libere, el Diablo ha lavorato davvero bene in ogni turno mostrando un ottimo ritmo a gomme usate, secondo solo a Marquez nelle più indicative FP4, ed esaltandosi nel giro secco. Sabato ha ritoccato per ben due volte il record assoluto della pista, una al mattino ed una nel pomeriggio acciuffando la sesta Pole Position nella classe di maggior cilindrata, proprio qui dove colse la prima lo scorso anno. Sebbene non sia riuscito a concretizzare la posizione di vantaggio in griglia di partenza, non si è perso d’animo ed ha sfruttato i due grossolani errori di Vinales per ricucire il secondo e mezzo di gap prima e portarsi in testa poi. Da lì in avanti non c’è stata più storia per tutti gli ultimi 17 giri, costruendo la vittoria col ritmo tenuto nella fase centrale della corsa.

Maverick Vinales, voto: 7. Una volta il top Top Gun sbagliava la partenza, e finito nel gruppone faticava a ritrovare il proprio ritmo. Quel Vinales è stato solo un ricordo ieri, quando ha svelato una nuova versione di sé: partire bene, andare in fuga e poi perdersi. Già dal venerdì era stato chiaro, sapeva di avere un buon passo e voleva andare in fuga, lo ha fatto ma due errori grossolani ad inizio gara gli han fatto perdere prima di tutto la prima posizione e di riflesso sicurezza e fiducia. Dopo il lungo all’ultima curva, con cui si è fatto sfilare da Miller e Quartararo, Maverick non è più riuscito a girare in 1’38”, riuscendo a malapena a tenersi sul 39”3. Questo mentre Quartararo continuava a martellare sul 38”8 per tutta la fase centrale della corsa. In ogni caso quello di Vinales resta un fine settimana positivo, ha centrando ampiamente l’obiettivo minimo che è il podio, e potrà rifarsi tra sei giorni nel GP d’Andalusia, sempre sul torrido asfalto di Jerez.

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Andrea Dovizioso, voto: 8,5. Lo diamo per stanco, per svogliato, per partente. La Ducati, per bocca di Tardozzi e Ciabatti, ammette di star cercando un sostituto e di avergli decurtato l’ingaggio causa Covid. Eppure Andrea va a podio, con una condotta di gara concreta e senza inutili fronzoli, inoltre rimette a loro posto i giovani arrembanti del team Pramac. A lui la pista di Jerez non va giù più di tanto, in questo la sintonia con la Desmosedici è totale, e le difficoltà in tal senso sono emerse soprattutto nel giro secco, dove Andrea ha faticato per tutto il fine settimana. Invece su ritmo e costanza a gomme usate non c’erano dubbi sin dalle FP2, quando il #04 si era dimostrato vicino a Marquez, Quartararo e Vinales ed in vantaggio su tutti gli altri. I dubbi sulle sue condizioni fisiche sono stati messi da parte, ed Andrea sale per la prima volta sul podio di Jerez da quand’è approdato in MotoGP. Non che prima fosse andata meglio, con due soli podi fra 125 e 250, ma l’appetito vien mangiando.

Jack Miller, voto: 8. Jack non guarda in faccia nessuno, tira dritto per la sua strada senza fare sconti. L’ha fatto vedere anche ieri quando, unico tra tutti, ha provato a limitare uno straripante Marc Marquez. L’australiano ha solo sfiorato il podio, chiudendo un ottimo fine settimana caratterizzato da una concretezza che non sembrava appartenerglilimitando allo stretto necessario i virtuosismi che caratterizzano la sua guida. In qualifica si è steso, fortunatamente senza conseguenze fisiche, rischiando di compromettere la seconda fila salvo venir graziato da Rins e Dovizioso.

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Franco Morbidelli, voto: 7,5. Sulla carta, Franco dovrebbe essere il più svantaggiato tra i piloti Yamaha avendo a disposizione solamente a M1 2019, priva anche degli aggiornamenti aerodinamici. Invece ha fatto un garone.
Il sabato pomeriggio manca il feeling con l’anteriore così il #21 in qualifica si spegne, registrando solamente il decimo tempo. Un momento no capita a tutti e Franky, dopo un reset nel warm up, in gara è riuscito risalire con disinvoltura fino alla quinta posizione finale, superando in pista sia Bagnaia che Pol Espargaro, a due soli secondi da Vinales.

Pol Espargaro, voto: 7. L’alfiere della KTM è riuscito a spremere tutto quello che poteva dalla KTM, chiudendo ad un secondo tondo dalla prima Ducati e dal podio. La versione 2020 della RC16 si è rivelata molto performante, Pol ed il nuovo team mate Binder hanno attenuto risultati lusinghieri in ogni condizione, sia col caldo mattutino che col caldo estremo del pomeriggio. Dopo aver subito il recupero di Dovizioso nelle prime curve, nel finale lo spagnolo non riesce a chiudere in Top5: recuperato da Morbidelli, deve accontentarsi della sesta posizione finale. Guadagna comunque posizioni rispetto alla griglia di partenza superando Bagnaia, in crisi con le gomme, e sfruttando la mancata partenza di Crutchlow ed il ritiro di Marquez.

Francesco Bagnaia, voto:  6,5. Quello di Pecco è stato un fine settimana perfetto fino a metà gara, quand’era stabilmente quarto. Poi ha iniziato a perdere posizioni e secondi preziosi a causa di una pneumatico anteriore completamente in crisi, troppo stressato nelle prime fasi. Restano una bella seconda fila in qualifica, ad un nulla da Marquez nonostante il doppio incidente nel settore finale del giro buono che lo ha condizionato. Si rifarà.

Miguel Oliveira, voto: 5,5. Prende paga da Binder per tutto il week end, nonostante un anno di MotoGP in più e la stessa base tecnica. Il Portoghese chiude ottavo grazie alle numerose defezioni, ma non incanta ed anzi sembra limitarsi al compitino: da uno con la sua stoffa ci attende ben altro, con questa KTM.

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Danilo Petrucci, voto: 6. Fine settimana difficile per il ternano, a causa della caduta nei test di mercoledì. Sebbene il lieve trauma cranico si sia riassorbito subito, Danilo ha sofferto per i problemi al collo ed ai muscoli della spalla. Ad influenzare maggiormente il #9 sono stati dei problemi allo stomaco, dovuti agli antidolorifici che ha assunto in questi giorni. Il #9 ha dato tutto ed ha concluso la corsa, ed è questo quello che conta, ed è riuscito a cogliere comunque un dignitoso 9° posto, seppur a 14 secondi dal team mate Dovizioso, anche grazie ai ritiri di Rossi e Marquez ed alla smaterializzazione di Binder. Sufficienza per l’impegno.

Brad Binder, voto: 8. Resta francobollato al ben più quotato team mate per tutto il fine settimana, dimostrando perché KTM ha scelto un Rookie come lui per la seconda moto del team interno, anziché promuovere Oliveira. Buona la condotta sudafricano, pur sempre un rookie, che poteva chiudere agevolmente tra i primi 8, a ridosso del podio, ma è sparito nel nulla. Non si sa cosa gli sia successo, forse un lungo, forse un azzardo o un contatto. Fatto sta che il tabellino dice che Brad è arrivato 13° a 29″ da Quartararo, di cui 25″ persi per quell’inghippo al settimo giro: i freddi numeri ci raccontano che poteva addirittura arrivare a podio, e che dall’ottavo all’ultimo giro ha tenuto lo stesso ritmo di Quartararo. Sembra di ripiombare al primo GP del 2019, quando una cosa simile capitò proprio con Quartararo. Brad, che sembra il più probabile Rookie of the Year 2020, sarà una bella bega per tutti già questa domenica e per il resto della stagione: ha tutte le carte in regola per essere lui la sorpresa del 2020.

Valentino Rossi, voto: 5. Il Dottore proprio non aveva ricette per il GP di Spagna. Dopo aver lavorato a lungo cercando un setting finalizzato alla conservazione dello pneumatico posteriore, che ne ha compromesso le prestazioni in qualifica, il risultato è stato comunque negativo. Già dopo il primo quarto di gara perdeva manciate di decimi a giro dal gruppo della lotta per il podio, chiuso in quel momento dal compagno di marca Morbidelli. Al momento del ritiro durante il 19° giro, per guasto tecnico, Valentino si trovava in decima posizione già staccato di due secondi e mezzo da Oliveira, che lo precedeva, e nove da Dovizioso. Le premesse per il GP d’Andalusia sono tutt’altro che positive.

Alex Rins e Cal Cructhlow, voto: 5. Entrambi avevano in tasca un buon passo in ottica gara, con cui potevano benissimo inserirsi nella per il podio, ma non sono nemmeno riusciti a schierarsi in griglia per dei loro errori. Una violenta caduta al termine delle qualifiche per Rins, una al termine del warm up per Cructhlow e la MotoGP si è ritrovata senza due pedine importanti già prima di cominciare. Lo spagnolo si è procurato una frattura con lussazione della spalla destra insieme a danni muscolari nell’area circostante, mentre il britannico verrà oggi operato alla mano sinistra per ricomporre lo scafoide con un perno. La presenza di Crutchlow già per il GP d’Andalusia non è certa, ma resta più probabile rispetto a quella di Rins. 

Marc Marquez, voto: 4. Da una parte ci sono due magie, una più grande dell’altra. Prima il salvataggio in curva 4 ad oltre 150 all’ora, con annesso trial sulla ghiaia sempre ad elevata velocità senza cadere, poi la rimonta pazzesca, come non ne vedevamo dai primi anni 2000, girando mezzo secondo a giro più veloce di tutti gli altri. In mezzo sorpassi al millimetro con staccate posticipate di decine di metri. Dall’altra parte ci sono due errori gravi, il primo l’ha rispedito in fondo al gruppo, il secondo gli è costato la corsa e l’ha spedito nella stessa via di fuga che costò la carriera a Mick Doohan, 21 anni fa. Più che lo zero del GP di Spagna, a pesare maggiormente in ottica campionato potrebbero essere gli zeri nei prossimi GP. Marc si è posto un obiettivo più grande di lui e del suo enorme talento, fallendo, e riportando alla mente il Marquez del 2015. Sportivamente dispiace, una rimonta del genere meritava di essere portata a termine e festeggiata sul podio, umanamente dispiace ancor di più perché non si tratta di un infortunio facile da recuperare.

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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.