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Photogallery MotoGP: ecco le moto felici di tornare in pista a Sepang





La felicità è un bicchiere di vino con un panino” cantava Al Bano, ma se sei una moto senza apparato digerente diventa difficile ingurgitare del cibo. Ecco quindi che la felicità per loro diventa mettere le ruote sull’asfalto e sfrecciare a tutta velocità per le piste di tutto il mondo. Di seguito una photogallery con le moto più felici.

moto felici
© MotoGP

La MotoGP è tornata in pista per i test a Sepang (qui il resoconto). La gioia di tornare sul tracciato è visibile sulla maggior parte dei mezzi, anche se non tutti sono dello stesso umore.

moto felici
© MotoGP

Le moto felici sono più facili da manovrare e si divertono in pista.

moto felici
© MotoGP

Ma quanto è bello andare in giro con le ali sulla moto. Se hai una Ducati Special che ti toglie i problemi

Una canzone
© MotoGP

Woooooo, questa frenata era veramente preoccupante

© MotoGP

Anche se non tutti sono dello stesso parere. Alcune Yamaha sembrano scocciate di scendere in pista. Forse le vacanze sono durate troppo poco? Forse è ancora presente la delusione dello scorso anno? Chi può dirlo.

© MotoGP

Altre sembrano addirittura arrabbiate, meglio non avvicinarsi troppo.

© MotoGP

Voglio dire, quanto è minacciosa questa. Forse non gradisce il fatto che l’inseguitrice le stia guardando la gomma posteriore.

© MotoGP

Anche la KTM non scherza. Ehi, mica ti hanno obbligato a scendere in pista zio, cos’è quella faccia?

moto scocciate
© MotoGP

Buona l’aria, ma forse qualcuno avrebbe dovuto avvertire questa KTM prima di inserirle un soffiatore in bocca. Un minimo di rispetto.

© MotoGP

In basso invece la storia d’amore tra una MotoGP e uno scooter mentre vanno alla ricerca di un luogo appartato a bordo pista. Due mezzi appartenenti a due classi sociali molto diverse, ma l’amore non fa distinzione.

moto felici
© MotoGP

Ma ora lasciamo spazio alle moto: ecco la nostra Photogallery.

Angolo cultura di FuoriTraiettoria: perché vediamo le moto felici?

Perché ci abbiamo aggiunto gli occhi, dirà qualcuno. E invece no. Il riconoscimento di facce o espressioni umane e animali negli oggetti ha un nome e si chiama pareidolia. Questa tendenza si è sviluppata con l’evoluzione in quanto i soggetti che erano in grado di riconoscere esseri viventi partendo da pochi indizi visibili, per esempio due occhi e una bocca, avevano maggiori possibilità di sopravvivere e quindi hanno tramandato i loro geni fino a noi. Quindi ringraziamo l’australopiteco Massimiliano che tre milioni di anni fa sfuggì a un leone mimetizzato nell’erba secca perché lo riconobbe vedendo due occhi nella vegetazione, al contrario di suo cugino Alfredo, che morì sbranato malamente non riuscendo a tramandare i suoi geni. Lo stesso fenomeno viene sfruttato da alcuni animali per ingannare i loro predatori. Qui sotto per esempio possiamo vedere una Mycalesis patnia, una farfalla del genere Mycalesis, con due macchie a forma di occhio sulle ali.

© Parambikulam Tiger Reserve




Tags : DucatimotogpSepangYamaha
Fabio Catalano

The author Fabio Catalano

Appassionato di motorsport e dinosauri, motivo per cui provo a inserire riferimenti a questi ultimi negli articoli di Formula 1. D’altronde se lo fa AO Racing posso farlo anche io