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MotoGP, test conclusi: a Jerez comanda la Honda, primo Nakagami





Nella seconda ed ultima giornata di test a Jerez per la MotoGP, ci sono ben tre Honda nelle prime quattro posizioni. Davanti a tutti c’è un insolito Nakagami, a conferma del miglioramento prestazionale vissuto dalla RC213-V a cavallo tra 2017 e 2018. Maverick Vinales rovina l’en plein HRC, con Marquez secondo e Lorenzo quarto.

In casa Honda c’è molta positività attorno alla RC 213-V 2019, nata attorno all’idea di dare a chi la guida maggior feeling e stabilità sull’anteriore. Sembra che a Tokio abbiano imboccato la strada giusta, alla luce delle dichiarazioni di Marquez e dei tempi di Jorge Lorenzo. Marc ha ammesso di non aver mai guidato una Honda così precisa all’anteriore, spiegando però che il diverso telaio e le rinnovate geometrie di sterzo non sono la novità più corposa: “ci sono molte novità nel motore, abbiamo lavorato molto per settarlo al meglio dal punto di vista elettronico. Per questo test è arrivata anche una nuova veste aerodinamica, non un cambiamento così radicale ma dovevamo raccogliere dati per evitare passi falsi.”

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Sia Marc che Jorge hanno fatto registrare il proprio miglior giro sulla moto 2019, ma il migliore di giornata è stato Takaaki Nakagami, con la 2018, in 1’37”945. Secondo a 25 millesimi Marc Marquez, che ha deciso di fare l’attacco al tempo una Michelin di sviluppo in mescola morbida. L’apprendistato di Jorge Lorenzo procede senza troppi intoppi e con un supporto celere di HRC: il Maiorchino è quarto a 160 millesimi da Nakagami. Il #99 non ha potuto ancora esprimersi su questa nuova esperienza, lo ha fatto Marquez per lui: “abbiamo fatto colazione assieme, mi ha detto che sta capendo sempre di più la Honda, una moto che è molto particolare. Più o meno le nostre idee sulla moto sono simili.”

A strappare il terzo tempo è stato Maverick Vinales (+0”121), pilota più attivo in pista con 75 giri completati, sempre più soddisfatto degli aggiornamenti al propulsore della M1 . Ma nel box Yamaha c’è contentezza a metà, con Rossi ancora molto dubbioso. “Mi piace molto l’ottimismo di Maverick -ha detto Valentino- ma prima di cantar vittoria i problemi vanno risolti. La moto è migliorata in ingresso e percorrenza, ma appena le gomme cominciano ad usurarsi dietro scivola molto. Ciò non toglie che lui sia andato forte, è stato uno dei più veloci in pista.”

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La seconda Yamaha è quella di Franco Morbidelli, sesto a 173 millesimi da Nakagami, sulla M1 del team Petronas Yamaha SRT. “Mi servirà ancora qualche giornata di test per spremere tutto il potenziale da questo pacchetto -ha detto Franco- la Yamaha è una moto morbide, che richiede uno stile di guida fluido e dolce.” Rossi ha chiuso 11°, a +0’651, davanti a Fabio Quartararo sull’altra M1 griffata Petronas.

Con il quinto tempo (+0”164) è ancora Danilo Petrucci il miglio ducatista in pista, che nella classifica combinata dei due giorni risulta in seconda posizione. Il Petrux ha inoltre testato il codone alato già visto ieri sulla GP19 evoluzione del test team, guidata da Bautista. La mole di lavoro affrontata dai due alfieri Ducati è stata tale che nemmeno Dovizioso è riuscito a migliorare il tempo di ieri. Dovizoso ha chiuso solamente ottavo, tra le Ducati Pramac di Miller e Bagnaia. 

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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.