Nonostante l’infortunio e la partenza dalla tredicesima casella di un Cremona Circuit non favorevole ai sorpassi, Alvaro Bautista riesce a terminare Gara 1 sul terzo gradino del podio. Alla visibile soddisfazione per il risultato al netto della condizione fisica si oppone il rammarico personale delle speranze per il titolo mondiale ridotte al lumicino
Per Alvaro Bautista il fine settimana di Cremona è stato di grande sfida personale sin dall’inizio: il dubbio sulla sua partecipazione è stato cancellato dopo le FP1, quando la Race Direction lo ha dichiarato “fit to race” dopo l’infortunio alle costole rimediato a Magny Cours. Durante la sessione di qualifica Alvaro non è riuscito a fare meglio della tredicesima posizione: ai microfoni della stampa ha spiegato così le ragioni di questa performance: “Durante la Superpole non ho mai potuto forzare e quando ci ho provato le costole mi facevano male, ero sempre sulla soglia del dolore massimo: in staccata ed ingresso curva non riuscivo a spingere per far girare la moto. Come dico da sempre: sono un pilota basso e leggero, in entrata di curva e nei cambi di direzione devo sforzarmi di più rispetto agli altri piloti, che non mi hanno mai creduto, ma è la realtà dei fatti”.
Nonostante questo Bautista ha messo in atto una guida sensazionale: capace di sorpassare uno dopo uno i suoi avversari e mantenendo un passo gara uguale ai piloti di testa, il campione del mondo è riuscito a transitare sotto la bandiera a scacchi in terza posizione, un risultato splendido considerando le premesse di questo weekend: “Dopo la qualifica non mi sentivo a posto e i primi giri di gara sono stati sofferti: battagliando con gli altri piloti a centro gruppo ho dovuto prestare particolare attenzione, perché non potevo permettermi di cadere e peggiorare la situazione. Quando ho potuto assestarmi sul mio ritmo ho cominciato a sentirmi sempre meglio giro dopo giro, ed era un buon segnale: a quel punto mi sono dato da fare per recuperare quante più posizioni possibili. Peccato per la bandiera rossa, perché mi ha tolto la possibilità di andare a riprendere Bulega, ma in ogni caso sono contento: arrivare qui senza nemmeno sapere se sarei stato in grado di andare in moto e finire a podio è un grandissimo risultato”.
Seppure gli insistenti pareri dei piloti sulle difficoltà di sorpasso abbiano riecheggiato più volte nel corso delle dichiarazioni di fine sessione, Gara 1 di Alvaro Bautista è stata un’evidente dimostrazione del contrario, grazie ad un lavoro mirato di setup elettronico della sua Panigale V4R: “Con la squadra abbiamo lavorato molto bene con l’elettronica della moto per migliorare la fase di accelerazione: ci ha dato un vantaggio specialmente in uscita, di modo da essere più veloci nella percorrenza del rettilineo principale e del lungo rettilineo opposto. Nelle altre parti del circuito è veramente difficile superare, sono tutte curve che richiedono esclusivamente l’approccio dalla traiettoria ideale: se provi il sorpasso finisci irrimediabilmente a contatto con l’avversario perché non c’è spazio, come successo a me nel duello con Van Der Mark”.
L’atmosfera generale al Cremona Circuit, alla sua prima giornata di gare, per Bautista è stata positiva: viste le prime impressioni raccolte nei test, Alvaro è rimasto impressionato dai notevoli sforzi di miglioramento: “Devo dire che il circuito è migliorato enormemente se paragonato alla sessione di test, in cui sembrava una cattedrale abbandonata nel deserto. Ora ci sono le tribune, è tutto curato ed è bello per noi piloti, le squadre ed i tifosi. Con qualche parcheggio e tribune in più nel futuro sarà più bello e potrà attrarre ancora più spettatori. L’unico problema della pista è che è troppo piccola e ha una sola traiettoria ottimale, con la sezione più tortuosa del tracciato che non ti consente di sorpassare senza arrivare a contatto, ma per il resto è un buon inizio”.
Infine l’obbligatoria parentesi sul campionato piloti: prima dell’Italian Round Alvaro aveva invocato prudenza riguardo alle voci di possibili ordini di squadra per aiutare Nicolò Bulega, affermando di essere ancora in lotta per il titolo. Dopo Gara 1 Bautista va dritto al punto e, in maniera sorprendente, rivela di essere del parere contrario: “No, non ci penso più: sono troppo distante dalla vetta. Penso che Nicolò abbia tutte le carte in regola per vincere il mondiale, in più la data di ritorno di Toprak non è così chiara come ci si poteva aspettare. Matematicamente sono ancora in lotta, ma sinceramente non è più nei miei pensieri: questo giovedì non sapevo se sarei sceso in pista, oggi sono a podio, in questo momento la classifica mondiale non è la mia priorità“. Priorità che di conseguenza diventa l’affrontare ogni sessione sperando di migliorare la propria condizione fisica: “La prima cosa che vorrei fare domani è alzarmi dal letto la mattina senza dolori, se starò meglio di oggi sarò contento. Per i risultati poi vedremo, non ho particolari aspettative: adesso sto cominciando a riprendermi, vorrei sentirmi bene domani e provare a sentirmi più a mio agio in sella“.