close




Questa settimana un SuperMonday che non arriva esattamente all’alba del lunedì a causa di qualche problema tecnico, ma che comunque vuole provare a tirare le somme del torrido weekend spagnolo che ha visto ripartire il WorldSBK. Cinque mesi dopo la prima tappa la situazione non sarebbe potuta rimanere invariata, ma la prova di forza mostrata dalla Ducati non sorprende, ma nemmeno sarebbe potuta apparire così scontata qualche giorno fa. Chi esce con qualche grattacapo da questo weekend è sicuramente Rea, ma attenzione a non adagiarsi sugli allori: un cinque volte Campione del Mondo sa come tornare in pista nel migliore dei modi. E Portimao è fra pochi giorni.

58042_jdr_r2_action_slide_big

FORMICHINA

Vince Gara1, si “accontenta” del secondo posto in Superpole Race e vince Gara2. Solo una tripletta sarebbe potuta essere meglio dei risultati di Scott Redding a Jerez, ma l’inglese pazienta e fa il colpo grosso coi punti pieni nelle due gare lunghe, senza fare stupidaggini alla domenica mattina. Sbugiardando coloro che gli davano della testa calda che non avrebbe potuto combinare nulla in Superbike, Scott ha dimostrato sia in Australia che in Spagna di conoscere sia la V4 R che il suo lavoro, andando a podio sei gare su sei, mettendo da parte punti preziosi come una formichina in vista dell’inverno e portandosi in testa al campionato con già 24 punti di vantaggio su Jonathan Rea. Tanti, ma pochissimi per la Superbike: Redding dovrà ora dimostrare continuità e rimanere su questa strada, evitando di ritrovarsi nella stessa situazione del suo predecessore lo scorso anno.

RINATO

Chaz Davies è il pilota del WorldSBK più vincente a Jerez, eppure visto il suo inizio di 2020 sarebbe stato difficile pensare ad un weekend così positivo per il gallese. Il buon Chaz rimane sotto il podio in Gara1, non riuscendo ad acciuffare Razgatliouglu per pochissimo, ma si rifa in Gara2 con un secondo posto che vale una doppietta Ducati e un suo graditissimo ritorno sul podio. L’impressione è che Davies stia lentamente tornando alla forma migliore, dopo lo scorso anno in cui ha arrancato fra il post operazione ed una moto molto più simile ad una MotoGP a cui aveva bisogno di abituarsi. Ah, ed è diventato papà durante la quarantena: che per lui la regola del secondo perso ad ogni figlio valga al contrario? In ogni caso, Chaz questo weekend sembrava rinato.

LAVORO DI SQUADRA

Quello che emerge dal fine settimana spagnolo per la Ducati è sicuramente un grande lavoro di squadra. La moto c’è, i piloti anche e al momento quello in rosso sembra il pacchetto più completo in griglia. La sensazione a pelle, e soggettiva, è quella di essere di fronte ad una squadra che comunica e a due piloti che condividono il box, l’amicizia e probabilmente anche le informazioni. Una cosa che lo scorso anno sembrava trasparire meno, chissà. La ciliegina sulla torta a Jerez è arrivata in Gara2 con non solo una fantastica doppietta, ma anche un quarto posto per Michael Rinaldi con il team GoEleven, primo degli indipendenti. Anche in questo caso la cosa importante è la costanza: una stagione corta come questa 2020 non permette errori.

L’ALTRA FORMICHINA

Come Redding, anche Rea sta cercando di conquistare più punti possibili senza lasciare nulla al caso. Dalla Spagna riparte con un podio in Gara1, la vittoria della Superpole Race e un sesto posto in Gara2 alle spalle del compagno di squadra. Eppure si mette in tasca bei punticini, portandosi alle spalle di Redding nella classifica mondiale. Lo scorso anno abbiamo imparato che non bisogna giudicare troppo presto l’operato di un veterano con Johnny: mentre Bautista sembrava diretto come un treno verso il Mondiale, Rea accumulava quei punticini che lo portavano a conquistare il quinto titolo consecutivo. Vista la stagione anomala due sono le cose che Jonhatan non deve sicuramente fare: errori come quelli di Gara2, in cui ha montato la gomma sbagliata, e sottovalutare la brevità della stagione. Ma basta guardare il suo palmarés per capire che non ha bisogno di suggerimenti.

FUOCO DI PAGLIA?

Sì, è volutamente provocatorio perché è quello che più di qualcuno ha pensato alla fine dello Spanish Round parlando di Alex Lowes. Eppure l’inglese, nonostante un weekend non estremamente facile, riesce a finire la seconda gara davanti al suo compagno di squadra. Un round che sarebbe sicuramente potuto andare meglio, ma che comunque permette ad Alex di rimanere in terza posizione nel mondiale a due punti da Rea, ma soprattutto di imparare le condizioni torride della Spagna, in cui quest’anno si correrà per altre tre volte.

RITORNO PUNGENTE

Andato in pensione alla fine del 2019, l’improvviso ritorno di Melandri ha sorpreso più di qualcuno. Marco torna in pista a sostituire l’infortunato Leon Camier con il Team Barni, in sella ad una Ducati. Moto pressoché sconosciuta e forma fisica non ideale visto il breve preavviso, i due noni posti del ravennate non sono per niente male! Ah, e in Superpole Race anche un’ape ha pensato bene di dargli il bentornato, pungendolo durante la gara. Insomma, un rientro scoppiettante per il nostro Melandri.

Da marzo ad agosto la situazione è decisamente cambiata, ora resta la curiosità su questo tour de force che è la compressa stagione 2020 che ci aspetta. Il prossimo appuntamento è già questo weekend per il Portuguese Round a Portimao.

 

 





Tags : SBKspanish roundSuperbikesupermondayWSBK
Maria Grazia Spinelli

The author Maria Grazia Spinelli

Classe 1994, molisana. Da piccola vedevo mio padre seguire la Formula 1 e mi chiedevo cosa lo appassionasse così tanto, poi ho avuto un colpo di fulmine con le due ruote in un pomeriggio d'estate ed ho capito. Qui vi racconto la MotoGP e il Mondiale Superbike.