La vettura di team italiano, ossia Prema Racing al debutto nella IndyCar Series, davanti a tutti. Un pilota israeliano, ossia Robert Shwartzman al debutto nella IndyCar Series, a guidarla. La livrea tricolore della #83 sarà quella a scattare dalla pole position della 500 Miglia di Indianapolis 2025, che si preannuncia più incerta che mai. Bene dunque approfondire ciò che ci si può aspettare dal catino dell’Indiana, partendo dalle info sul circuito, passando per il sistema di punteggio e fino ad arrivare agli orari per seguire l’evento in TV.

Il catino più bello del mondo: uno sguardo al “quadriovale” dell’Indiana
Il tracciato dell’Indianapolis Motor Speedway è lungo 2,5 miglia (4,023 km), è composto da quattro curve da 90° che presentano un’inclinazione di 9°12″, e durante la gara va percorso per 200 volte, per un totale di (assurdo, ‘nevvero?) 500 miglia o, se vi è più comodo, 2112000 Big Mac uno di seguito all’altro. Se non voleste poi proprio usare la scomodissima unità di misura metrico-decimale (804,672 km), potreste comunque ben comprendere la lunghezza della corsa pensando al fatto che i piloti dovranno coprire una distanza pari a 93000000 scoiattoli o di ben 1760000 carrelli di Walmart messi in fila.
I rettilinei principali (anteriore e posteriore) misurano 1006m e sono totalmente piatti (0°), mentre i “short chutes” (ossia i tratti tra curva 1-2 e 3-4) sono lunghi solamente 201m e spesso teatro di violenti incidenti o sorpassi spettacolari che possono essere ammirati assicurandosi uno dei 235000 posti a sedere sulle tribune che circondano buona parte dell’impianto. Sebbene le 4 curve appaiano identiche, non lasciatevi ingannare: ognuna è diversa dall’altra per molti fattori, tra cui velocità di approccio, di uscita, di livello di grip, di esposizione al sole, di marbles depositati fuori linea, e molti altri.
Micheal Andretti, qualche anno fa, definì la 500 Miglia di Indianapolis “la più lunga delle gare sprint e la più corta delle gare endurance”, esprimendo alla grande un concetto altrimenti difficile da spiegare ai più. Parlando dei record della pista, vanno citati:
Giro più veloce in prova
- Pilota: Arie Luyendyk
- Data: 10 maggio 1996
- Tempo: 37,6160 secondi
- Velocità media: 239,260 mph (385,052 km/h)
Giro più veloce in gara
- Pilota: Eddie Cheever
- Data: 26 maggio 1996
- Tempo: 38,119 secondi
- Velocità media: 236,103 mph (379,971 km/h)
Velocità media più alta in gara (200 giri)
- Pilota: Hélio Castroneves
- Data: 30 maggio 2021
- Tempo totale: 2 ore, 37 minuti, 19,3846 secondi
- Velocità media: 190,690 mph (306,886 km/h)
Pole position più veloce (4 giri)
- Pilota: Robert Shwartzman
- Data: 19 maggio 2025
- Velocità media su 4 giri: 232,790 mph (374,622 km/h)
L’albo d’oro della 500 Miglia di Indianapolis
Grandi imprese sono state compiute nel corso della storia, lasciando sulla Brickyard (e sul Borg-Warner Trophy) un segno indelebile. Il numero magico è il 4, ossia quello che rappresenta i successi di A.J. Foyt, Al Unser, Rick Mears e Hélio Castroneves, i più vincenti di sempre nella 500 Miglia più famosa al mondo. Per darvi un’idea più precisa sullo stato attuale dell’Albo d’Oro, di seguito vi porto l’elenco dei vincitori di almeno 2 edizioni evidenziando in corsivo i piloti che saranno presenti al via della 109a edizione e che dunque potrebbero aggiungere un successo alla loro già prestigiosa collezione.
4 vittorie:
- A.J. Foyt (1961, 1964, 1967, 1977)
- Al Unser (1970, 1971, 1978, 1987)
- Rick Mears (1979, 1984, 1988, 1991)
- Hélio Castroneves (2001, 2002, 2009, 2021)
3 vittorie:
- Louis Meyer (1928, 1933, 1936)
- Wilbur Shaw (1937, 1939, 1940)
- Mauri Rose (1941, 1947, 1948)
- Johnny Rutherford (1974, 1976, 1980)
- Bobby Unser (1968, 1975, 1981)
- Dario Franchitti (2007, 2010, 2012)
2 vittorie:
- Josef Newgarden (2023, 2024)
- Takuma Sato (2017, 2020)
- Juan Pablo Montoya (2000, 2015)
- Emerson Fittipaldi (1989, 1993)
- Arie Luyendyk (1990, 1997)
- Al Unser Jr. (1992, 1994)
- Dan Wheldon (2005, 2011)
- Gordon Johncock (1973, 1982)
- Rodger Ward (1959, 1962)
- Bill Vukovich (1953, 1954)
- Tommy Milton (1921, 1923)
Per quanto invece riguarda i team più vincenti della storia, bisogna citare almeno:
- Team Penske (19 vittorie)
- Chip Ganassi Racing (9)
- Andretti Autosport (8)
- A.J. Foyt Enterprises (7)
- Rahal Letterman Lanigan Racing (6)
Passando ad analizzare la parte più tecnica, ossia i motori, l’albo (delle prime 3 posizioni, per non annoiarvi) recita:
- Offenhauser (27 vittorie, tra il 1935 e il 1976)
- Honda (15, tra il 2004 e il 2022)
- Chevrolet (13, tra il 1988 e il 2024)
Mentre parlando di costruttori la situazione tra i più vincenti dopo 108 edizioni è questa:
- Dallara (18 vittorie)
- March (14)
- Lola (10)
- Watson (9)
- Kurtis Kraft (8)
La classifica della IndyCar Series alla vigilia della 500 Miglia di Indianapolis 2025
Come ci ha abituato da almeno due anni a questa parte, Alex Palou (Chip Ganassi Racing #10) guarda tutti dall’alto verso il basso grazie ai 248pt accumulati nelle prime 5 gare della stagione 2025, staccando di 97 lunghezze l’americano Kyle Kirkwood (Andretti Global #27), di 98 il danese Christian Lundgaard (Arrow McLaren #7) e di 100 il Ninja Pato O’Ward (Arrow McLaren #5). I distacchi si fanno via via più ampi dalla 5a posizione in giù, con i due Scott (McLaughlin a -111, Dixon a -114), Power (-120), Rosenqvist (-123), Herta (-144), fino alla 10a piazza occupata dai Rinus VeeKay (-148).
Josef Newgarden, vincitore delle ultime due edizioni della 500 Miglia di Indianapolis con la Dallara DW-12 #2 del Team Penske, sta attraversando un periodo di forte crisi (così come tutto il Team del Capitano Roger, che ha addirittura licenziato il Presidente Tim Cindric, il Managing Director Ron Ruzewski e il General Manager Kyle Moyer dopo le vicende legate ai casi “push-to-pass” del 2024 e alla retrocessione nelle recenti qualifiche a causa di operazioni non consentite sulle vetture di Newgarden e Power). Il biondone del Tennessee occupa solamente la 12a posizione in classifica generale, alle spalle di Alexander Rossi (vincitore della Indy 500 del 2016) e con ben 152pt di ritardo dal leader Palou.
THE ROOKIE HAS DONE IT! 😱@PREMA_Team’s @ShwartzmanRob WILL START ON THE POLE FOR THE #Indy500!
— Indianapolis Motor Speedway (@IMS) May 18, 2025
THE FIRST ROOKIE TO WIN THE POLE SINCE TEO FABI IN 1983! pic.twitter.com/ysTZv1ZYFf
Dal canto suo, il catalano è ancora alla ricerca del primo successo sulla Brickyard (e, in generale, del primo successo in un ovale!), e scattando dalla 6a posizione andrà alla ricerca dell’unico tassello mancante nel puzzle raffigurante la sua strepitosa carriera oltreoceano. Al fianco della #83 di Prema guidata da Shwartzman scatteranno il diversamente-rookie Takuma Sato, che alla mano porta ben due anelli in virtù dei successi del 2017 e del 2020, e Pato O’Ward di Arrow Mclaren (anch’esso alla ricerca del primo successo dopo averlo sfiorato lo scorso anno). Attenzione poi ai vecchi volponi come Dixon (4° sulla sua #9) e Castroneves (tuttavia solo 22o con la #6 di Meyer-Shank Racing); vista l’imprevedibilità che caratterizza una delle corse più prestigiose del globo terraqueo, però, non è da escludere alcuna possibilità di trionfi inaspettati.
Cliccando sul link potrete visualizzare l’intera griglia di partenza della 500 Miglia di Indianapolis 2025.
Il sistema di punteggio
Quello di Indianapolis è un weekend che, in sostanza, dura un mese. A differenza degli altri appuntamenti del calendario della IndyCar Series, ancor più fondamentali sono le qualifiche per la 500 Miglia, che assegnano 12pt al poleman (lo strepitoso Shwartzman con Prema, entrambi al debutto in IndyCar), 11pt al 2°, fino a diminuire di 1pt per posizione fino alla 12a. Per la vittoria della Indy 500, così come per le altre gare del campionato a stelle e strisce, verranno assegnati 50pt al vincitore, 40pt al 2° classificato, 35 al 3° fino a scendere alla 25a posizione, ossia quella dalla quale in poi i punti assegnati sono a prescindere 5.
La storia del latte per il vincitore della Indy 500
Intero, parzialmente scremato, senza lattosio, al cioccolato…tradizione vuole, infatti, che la Indiana Dairy Association fornirà al vincitore una bottiglia di latte con cui festeggiare al posto del tradizionale champagne che si vede in quasi ogni altra gara nel motorsport (paesi arabi esclusi). Il principio di tutto risale al 1936, quando Loius Meyer festeggiò con una bottiglia di buttermilk, il famoso latte americano burroso. Sono sicuro che, come avvenuto per me, anche per i gentili lettori intolleranti al lattosio la sola vista della parola buttermilk abbia provocato l’impellente necessità di recarsi “sul trono”. Qualora il maledetto disaccaride non vi causi alcun disagio, allora vi rimandiamo a questo nostro vecchio articolo per approfondire la questione lattereccia.
CORRECTION:
— Indiana Dairy Assoc. (@INDairy) May 20, 2025
2️⃣8️⃣ drivers select whole milk.
5️⃣ drivers select 2%.
2️⃣ Indiana dairy farmers will deliver the milk.
A field of 3️⃣3️⃣ ready to carry on the tradition.
🥛 #winnersdrinkmilk
🏁 #indy500@IMS @IndyCar @IndyCarOnFOX pic.twitter.com/xsoNDnMw9k
Orari 500 Miglia di Indianapolis 2025 e dove vederla in TV
La 109a edizione della Indy 500 sarà visibile in TV dapprima su Sky Sport 257, con il collegamento garantito a partire dalle 18:30, e dalle 19:00 (a seguito del post-gara del GP di Monaco di F1) in poi anche su Sky Sport F1. In cabina di commento il nostro grande amico Matteo Pittaccio e l’istituzione Biagio Maglienti (con il quale abbiamo fatto una piacevolissima chiacchierata sul nostro canale YouTube).
Domenica 25 maggio
- 18.45 -> 500 Miglia di Indianapolis 2025 | Bandiera verde