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Le Mans ha fatto la sua scelta e ha spedito AF Corse dritta nel mito. Vince la Ferrari 499P #83 con Kubica/Hanson/Ye, ed è la terza consecutiva per il Cavallino!





Che storia. Robert Kubica/Phil Hanson/Yifei Ye fanno propria la 24 Ore di Le Mans 2025 a bordo della Ferrari privata di AF Corse, che consente alla 499P di ottenere 3 vittorie consecutive sul Circuit de la Sarthe! Cosa ci ha lasciato la 93a edizione della corsa automobilistica più importante del globo?

© Ferrari Hypercar

Tutto si può dire sulla 93a 24 Ore di Le Mans, fuorché sia stata una corsa uguale alle ultime due edizioni; partendo dal meteo fino ad arrivare alla linearità della gara, quella del 2025 verrà ricordata per essere stata l’esatto opposto rispetto a quella del Centenario (2023) e seguente (2024).

Partendo dalle condizioni di aria e asfalto considerate che se di solito si è abituati a classificare le 24 Ore in “fredde” e “più fredde”, quest’anno il metro di giudizio si è inesorabilmente spostato verso il “calde” e “ancora più calde”, con la lancetta prepotentemente spinta verso quest’ultimo parametro. Caldo anomalo, dunque, che ha caratterizzato le settimane precedenti all’evento – compresi Pesage, i Test Day, le qualifiche e la parata dei piloti – e che ha creato non pochi grattacapi a squadre e piloti anche durante le numerose ore di gara in cui il sole ha baciato il bellissimo Circuit de La Sarthe.

Parlando poi della linearità gara considerate che, dopo 24 ore caratterizzate (incredibilmente) da un unico singolo momento di Safety Car, al traguardo sono arrivate 5 Hypercar (di 3 differenti costruttori) nello stesso giro del leader. Unico momento di neutralizzazione, per l’appunto, causato dal botto della LMP2 di Nielsen Racing a Tertre Rouge, che ha costretto all’uscita immediata della Medical Car (pilota okay, nessuna conseguenza). Ciò significa, dopo due edizioni che definire “travagliate” sarebbe pochino, che la 24 Ore di Le Mans 2025 abbia rasentato la “purezza” e la regolarità assoluta, permettendo a tutti, in tutte e 3 le Classi presenti, di spingere come dei dannati dall’inizio alla fine senza preoccuparsi troppo di eventuali compattamenti, ripartenze, interruzioni e quant’altro. Cosa che, chi ha seguito le ultime edizioni lo sa, a Le Mans non capita spesso.

AF Corse, storico team fondato e capitanato da Amato Ferrari, si è tolta lo sfizio di vincere la propria seconda gara nel World Endurance Championship con la Hypercar privata (cliente), gestita interamente dalla struttura di Piacenza. E scusate se è poco.

Il primo trionfo nel WEC era arrivato nella Lone Star Le Mans, corsa a Austin a fine Mondiale 2024: in quell’occasione l’equipaggio era composto dall’inossidabile Robert Kubica, dal giovane Ye Yifei e dal già conosciuto Robert Shwartzman, oggi pilota Prema in IndyCar Series e sostituito sulla gialla-rossa #83 dal britannico Phil Hanson (ex Porsche con il Hertz Team Jota). Una vittoria che, la squadra piacentina, aveva sognato anche nella scorsa edizione della 24 Ore di Le Mans; la Ferrari AF Corse, infatti, si era trovata in testa e con ottime chances di ottenere un buon risultato fino al momento in cui, nella mattinata di domenica, un guasto meccanico infrangesse ogni sogno di gloria.

E dopo un anno, in qualche modo, la ruota ha girato. Ha girato per il team intero, basato su una solidissima organizzazione già ben oliata e affinata negli anni. Ha girato per Ye Yifei e Phil Hanson, ex piloti Porsche che con il marchio di Stoccarda non avevano avuto modo di esprimersi al meglio. Ha girato, finalmente, anche per Robert Kubica, del quale la storia conosciamo bene e che, dopo essersi tolto qualche soddisfazione dal suo rientro nel motorsport, quest’oggi ha trovato quell’affermazione capace di riempire lo stomaco contratto dalla fame di vittoria. Che storia, quella del polacco; è anche in questi momenti così profondi e totalizzanti, nella vista del suo fisico martoriato dal passato, nella mano sinistra che impugna e alza la coppa del vincitore della 24 Ore di Le Mans dopo aver gestito una Ferrari 499P per un numero spropositato di ore diurne e notturne, che la natura del motorsport si mostra in tutta la sua essenza. E solo a Le Mans, luogo pervaso dalla storia delle corse e non, poteva accadere.

Come è accaduto? Cerchiamo di farla semplice: come disse il Dott. Ullrich, è Le Mans che sceglie il vincitore e non il contrario. Per essere scelti, però, c’è bisogno di dimostrare il proprio valore e la propria precisione. AF Corse #83 lo ha fatto, con una gestione di gara impeccabile, priva di errori, lontana, dai guai; e dire che, a inizio weekend di Le Mans, le Ferrari 499P non erano date per favorite. Certamente la Hypercar di Maranello è un gioiellino di sublime qualità, ma le contendenti (come anche sostenuto da Ferdinando Cannizzo, che abbiamo intervistato) si sono mostrate in grado di adattarsi molto bene alle alte e anomale temperature della Francia del nord-ovest. Una qualifica opaca, con l’eliminazione in Hyperpole 1 e conseguente start in 13a posizione, avevano dato un’idea di come con il caldo le Rosse (e Gialle) soffrissero nel mettere su asfalto le proprie qualità.

Ci hanno pensato i venti in alta quota a risolvere parzialmente la situazione, con una prima parte di gara (da sabato alle 16:00 alla mattina di domenica) corsa in temperature tutto sommato nella media stagionale; ed è stato in questi momenti, fino alla tarda mattinata di domenica, che una tripletta Ferrari a Le Mans sembrava a tutti gli effetti possibile. Poi, all’improvviso, qualcosa è cambiato: il sole inizia a scaldare aria e asfalto, Porsche e Toyota iniziano progressivamente a mettere sotto pressione le tre 499P davanti a tutti, con conseguente abbassamento dei tempi sul giro. Si comincia a spingere, ad andare oltre il limite, a osare; per la Ferrari #51 guidata da Pier Guidi, forse osare qualcosina di troppo.

Un rarissimo errore in ingresso pit-lane al momento della terzultima sosta pianificata della 24 Ore di Le Mans manda in testacoda la Ferrari, leader fino a quel momento, spedendola in sabbia. Pier Guidi attiva il Gravel Mode, riesce a disincagliarsi, ma il danno (relativo) ormai è fatto. La prima posizione, per la Ferrari ufficiale (comunque gestita in pista da AF Corse), svanisce; ora si trova in 3a piazza, dietro alle gemelle #50 (Fuoco/Molina/Nielsen) e, appunto, #83 (Kubica/Hanson/Ye) che non si erano – giustamente – risparmiati dal mettere pressione alla vettura al comando della gara.

Una piccola, minuscola sbavatura è dunque costata a Pier Guidi/Calado/Giovinazzi una grande possibilità di replicare la leggendaria vittoria del 2023, nell’edizione del Centenario; per loro, comunque, l’obiettivo era chiaro. Prendere punti pesanti per vincere il Mondiale, questo l’imperativo che tutti e tre i piloti ci hanno dichiarato voler seguire. Unito a diverse penalità ricevute per contatti di gara e speed-limits in pit-lane, anche una noia tecnica (ancora da confermare al momento della stesura di questo articolo) a un’ora dal termine della 24 Ore di Le Mans 2025, poi, li ha chiamati ancor di più fuori dalla questione per la vittoria.

Fuoco/Molina/Nielsen, a bordo della Ferrari #50, hanno anch’essi sfiorato il bis a Le Mans dopo la vittoria nell’edizione dello scorso anno, andandoci vicini ma mancando le scelte determinanti per scalare la classifica; un doppio stint su gomme Soft in notturna non si è rivelata la mossa vincente, così come una penalità Drive-Through comminata per infrazione in regime di neutralizzazione non ha chiaramente agevolato la risalita.

Tra le due rosse e le gialle, comunque, si è infilata una bianco-rossa. Porsche Penske #6, con Estre/Vanthoor/Campbell, dopo essere partita 21a (in fondo alle Hypercar a causa della squalifica rimediata in Hyperpole per essere stata trovata sottopeso) ha dimostrato una grande adattabilità alle condizioni più calde, facendo funzionare la piattaforma alla grande e lasciando soprattutto Kevin Estre ad esprimere il suo stile di guida funambolico. Tutto questo le ha consentito di risalire, prima a suon di sorpassi e poi con un ottimo passo gara, fino a ridosso del podio.

Ci hanno poi pensato gli inciampi di Ferrari a riaprire la questione vittoria per Porsche a Le Mans, trionfo che manca dal 2017 e che la 963 ha sfiorato quest’oggi, anche grazie ad un’ottima strategia che le ha permesso di non farsi attaccare dalle avversarie negli ultimi stint.

Le scelte strategiche nel finale della 24 Ore di Le Mans 2025 vinta da AF Corse Ferrari #83

Per rendere più semplice la comprensione delle ultime fasi della 24 Ore di Le Mans 2025 dal punto di vista strategico, ecco un piccolo schema al momento in cui la Ferrari #51 si porta fuori sincro con gli altri a causa dei guai che costringono a posticipare una sosta.

a 2 ore e 4 minuti dal termine si fermano:

  • AF Corse Ferrari #83 (1a) | 100% Energia, 4 gomme Medium nuove (le vecchie erano già al 3° stint)
  • Ferrari AF Corse #50 (2a) | 100% Energia, 4 gomme Medium nuove (le vecchie erano già al 3° stint)
  • Porsche Penske #6 (3a) | 100% Energia, inizia il suo 2° stint sulle Medium che dunque non cambia, prende la 2a posizione ai danni della #50

a 1 ora e 53 minuti dal termine si fermano:

  • Ferrari AF Corse #51 (4a) | 100% Energia, 4 Medium nuove (le vecchie erano già al 3° stint)

Dunque, Porsche #6 alla prossima sosta dovrà perdere più tempo cambiando gomme, e la Ferrari #50 dovrà fare più benzina.

a 1 ora e 22 minuti dal termine si fermano:

  • AF Corse Ferrari #83 (1a) | 100% Energia
  • Porsche #6 (2a) | 100% Energia, 4 Medium nuove (le vecchie erano già al 3° stint)
  • Ferrari AF Corse #50 (3a) | 100% Energia

a 1 ora e 10 minuti dal termine si fermano:

  • Ferrari AF Corse #51 (4a) | 100% Energia. Torna in pista appena dietro alla #6 e davanti alla #50, e ha il 15% in più di energia.

a 40 minuti dal termine si fermano:

  • AF Corse Ferrari #83 (1a) con 11% residuo | 100% Energia, 4 Medium nuove (le vecchie erano già al 3° stint)

a 35 minuti dal termine si fermano:

  • Porsche #6 (2a) con 3% in meno rispetto alla Ferrari #50 (3a)

a 25 minuti dal termine si fermano:

  • Ferrari AF Corse #51 (3a) | 72% Energia, torna in pista 3a ma #50 vicinissima e minacciosa con Fuoco.

Schermaglie dunque tra le Ferrari AF Corse #51 e #50, che nei giri finali si avvicinano e combattono diverse volte avvantaggiando nel frangente la Porsche #6, indisturbata in 2a posizione dietro alla #83 di AF Corse, ormai in solitaria a oltre 10″ di vantaggio.

Ecco dunque come il finale di gara ha plasmato la classifica assoluta della 24 Ore di Le Mans 2025, vinta ancora una volta da una Ferrari 499P e che ha regalato al team e i piloti di Amato Ferrari un evento che difficilmente dimenticheranno. Ecco la classifica finale!

Di seguito trovate le classifiche complete della 24 Ore di Le Mans 2025, con Ferrari a podio anche in LMGT3 con Vista Jet di Rovera/Mann/Heriau.

In LMP2 a trionfare è stata la compagine polacca di InterEuropol Competition con la #43 di Jakob Smiekowski/Tom Dillmann/Nick Yelloly a trionfare (nonostante un DT nel finale) sulla #48 di VDS Panis Racing Gray/Masson/Perera, superata proprio negli ultimissimi minuti della 24 Ore di Le Mans 2025.

In LMGT3 la scena è tutta per la #92 di Manthey 1st Phorm guidata da Ryan Hardwick/Riccardo Pera/Richard Lietz, seguita da un’ottima Ferrari 296 LMGT3 del team Vista Jet AF Corse; ottima, difatti, la 24 ore di Rovera/Mann/Heriau che centrano il podio davanti alla Corvette #81 di TF Sport (Van Rompuy/Andrade/Eastwood).





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Lorenzo Mangano

The author Lorenzo Mangano

Classe '97, appassionato di motorsport dal 2004. Con la tastiera scrivo di F1, IndyCar, GT World Challenge, nonché FIA WEC e FIA Formula E per cui sono accreditato FIA. Con il microfono commento campionati come European Le Mans Series, DTM e Intercontinental GT Challenge.