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Loeb fa il vuoto nel Day 5 della Dakar, ma allunga Al-Attiyah. Sunderland bracca Brabec





E’ iniziata con qualche ora di ritardo per via di una fitta nebbia che impediva agli elicotteri di soccorso di alzarsi in volo la 5^ giornata della Dakar 2019, seconda parte della tappa Marathon. Sui 517 km cronometrati che hanno riportato le auto da Tacna ad Arequipa e che hanno segnato il giro di boa di questa 41^ edizione del Rally Raid per antonomasia il protagonista è stato uno ed uno solo, e il suo nome risponde a quello di Sebastien Loeb.

© Eric Vargiolu / DPPI / Red Bull Content Pool
© Eric Vargiolu / DPPI / Red Bull Content Pool

E’ stato infatti l’alsaziano il più rapido a completare la prova speciale di questa quinta giornata, chiudendo in o4:56:34: il 9 volte Campione del Mondo WRC, sfruttando le sezioni dal fondo compatto che ne hanno messo in risalto l’insuperato talento da rallysta, sin dal secondo WP ha imposto un ritmo forsennato che gli ha permesso di rifilare 10’22” a Nasser Al-Attiyah, 2° al volante del suo Toyota Hilux. Il qatariota, che con questo piazzamento consolida la leadership provvisoria in classifica generale, nel corso di questo Day 5 ha preferito non correre rischi e si è dunque “accontentato” di staccare di quasi 14′ un buon Nani Roma, 3° alla guida di una MINI Countryman ALL4 che in quest’edizione si sta rivelando particolarmente veloce ed affidabile.

© Marcelo Maragni / Red Bull Content Pool
© Marcelo Maragni / Red Bull Content Pool

Ai piedi del podio si è poi piazzata un’altra MINI, quella a due ruote motrici di uno Stephane Peterhansel non esattamente soddisfatto dall’andamento di questa tappa. Mr. Dakar al km 478 della speciale è stato infatti costretto ad uno stop per via di un problema sul suo Buggy, e gli oltre 26′ di ritardo accumulati da Loeb non solo gli sono stati appena sufficienti per precedere Jakub Przygonski e la sua Countryman ALL4, ma gli sono anche costati tanto in termini di distacco nella graduatoria assoluta: il francese, che mantiene comunque la 2^ posizione, ora si trova a ben 24’04” di ritardo da Al-Attiyah. Alle spalle dunque di un ancora ottimo Przygonski si piazza l’altro Buggy MINI di Cyril Despres, che pagando 32’38” di ritardo da Loeb riesce per soli 2″ a tenersi dietro l’altra 3008 DKR del team PH Sport, quella affidata ad un Harry Hunt che finora sta disputando un’onestissima Dakar.

© Antonin Vincent / DPPI
© Antonin Vincent / DPPI

Buona poi l’8^ posizione di Martin Prokop e del suo Ford Ranger, così come buona è la prestazione di Boris Garafulic, 9° con la sua MINI. Primi 10 che vengono infine completati da un Carlos Sainz ancora una volta attardato da noie tecniche: lo spagnolo era stato l’unico in grado di reggere il ritmo forsennato imposto da Loeb, ma l’ennesimo problema tecnico di questa sua Dakar lo ha costretto a perdere oltre mezz’ora ed a chiudere quindi con ben 43’06” di distacco dal crono messo a segno dall’alsaziano.

In classifica generale è proprio Loeb ad accorciare in maniera più significativa su Al-Attiyah, seppur rimanendo a diverse posizioni di distanza dalla vetta. Il qatariota conserva infatti la sua prima posizione, allungando anzi su Peterhansel fin oltre la soglia dei 24′ di vantaggio. 3^ e 4^ piazza poi per Nani Roma e Jakub Przygonski, ma i due alfieri di MINI devono iniziare a guardarsi le spalle: Loeb, distanziato di oltre 26′ al termine del Day 4, ora è a meno di 2’…

Ecco la Top 10 della quinta tappa:

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Ecco la Top 10 della classifica generale dopo la quinta tappa:

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La seconda parte della tappa Marathon si è invece colorata dell’arancio di Mattighofen per quel che riguarda le due ruote, e questo nonostante la prima moto a tagliare il traguardo di Arequipa sia stata la Yamaha di un redivivo Xavier De Soultrait. La vittoria di tappa è andata a Sam Sunderland: l’inglese, giunto all’arrivo con poco più di 7′ di ritardo rispetto al crono del francese, si è infatti visto abbuonare dalla Direzione Gara i 10′ persi per soccorrere Paulo Goncalves ed è quindi balzato in testa alla classifica di questa quinta prova.

© Marcelo Maragni / Red Bull Content Pool
© Marcelo Maragni / Red Bull Content Pool

Alle spalle della KTM si è dunque piazzata la Yamaha di De Soultrait, che pagando solamente 3’23” di distacco dal crono di 04:11:48 messo a segno dal britannico è riuscito a tenere dietro un’altra KTM, quella affidata a Matthias Walkner. L’austriaco ha preceduto al traguardo per soli 28″ uno straordinario Lorenzo Santolino, che alla sua prima apparizione alla Dakar sta letteralmente stupendo tutti in sella alla sua Sherco e che in questo Day 5 si è anche tolto la soddisfazione di finire davanti ad un pilota esperto come Adrien Van Beveren, 5° con 4’26” di ritardo dal tempo di Sunderland.

© Antonin Vincent / DPPI
© Antonin Vincent / DPPI

In 6^ posizione si è messo un buon Andrew Short, che con la sua Honda ha preceduto Luciano Benavides ed uno Stefan Svitko confermatosi nella Top Ten, mentre deve accontentarsi di una 9^ posizione Toby Price, che paga 5’45” dalla KTM gemella di Sunderland. Per l’australiano tuttavia non c’è poi molto di cui preoccuparsi: la tappa del Day 5 è stata forse una di quelle in cui si sono registrati i distacchi minori, ed infatti l’ultima posizione della Top Ten (occupata da un altro rookie, Skyler Howes) accusa solamente 6′ di ritardo dalla vetta della classifica.

© ASO
© ASO

Non è stata una giornata esaltante invece per il leader della classifica generale, Ricky Brabec. Lo statunitense non è andato oltre l’11^ piazza a 6’46” dal crono di Sunderland, con il britannico che approfittando di questa prestazione opaca del #15 ne ha approfittato per portarsi ad appena 59″ di ritardo nella graduatoria assoluta superando anche Pablo Quintanilla, giunto 13° – e con un ritardo di oltre 7′ – in questo Day 5. In Honda, oltretutto, c’è stato anche da fare i conti con il ritiro e l’infortunio del già convalescente Paulo Goncalves: il portoghese, tornato in sella a tempo di record dopo aver subito l’asportazione della milza poche settimane prima dell’inizio della Dakar, è infatti caduto al km 155 della speciale riportando un lieve trauma cranico ed una probabile frattura alla mano destra che hanno messo fine alla sua Dakar.

Ritiro – non senza polemiche – anche per Nicola Dutto, mentre in questo Day 5, in assenza di un Cerutti di cui si sono perse le tracce dopo il 3° WP, il migliore degli italiani è stato Maurizio Gerini con la sua 19^ posizione. Si conferma infine in 20^ piazza Laia Sanz, che pian piano sta vedendo premiata la sua costanza di rendimento riuscendo a scalare anche qualche posizione in classifica generale.

Classifica generale che, come detto poco più sopra, vede al comando ancora Ricky Brabec. Lo statunitense devo però guardarsi dal ritorno di Sam Sunderland, salito in 2^ piazza a soli 59″ di ritardo, e dal sempre presente Pablo Quintanilla, 3° a 2’52” di ritardo dalla vetta. Risale in 4^ posizione Toby Price, mentre Adrien Van Beveren tiene alto l’onore della Casa dei Tre Diapason portando una Yamaha al 5° posto: l’australiano ed il francese, comunque, pagano rispettivamente un distacco di 3’21” e di 6’36”.

Ecco la Top 10 della quinta tappa:

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Ecco la Top 10 della classifica generale dopo la quinta tappa:

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Tags : Dakardakar 2019day 5loebrally raidsunderland
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow