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E’ il day after della doppietta Ferrari che ha permesso al Cavallino Rampante di tornare davanti a tutti sulle stradine del Principato di Monaco dopo 16 lunghissimi anni di astinenza. Ed è quindi il momento di dare i voti a tutti i protagonisti del GP: scopriamo insieme chi sono stati i migliori e chi, invece, i peggiori.

© Sutton Images
© Sutton Images

SEBASTIAN VETTEL – 9,57. Ovvero il “10” del weekend perfetto meno “43”, che sono i millesimi che lo separano da una Pole Position che sarebbe stata la sublimazione di un fine settimana da incorniciare. In gara è semplicemente perfetto: si difende da Bottas, gestisce bene le gomme quando è dietro Raikkonen e poi, nei cinque giri che separano le soste delle due Ferrari, costruisce la sua vittoria tenendo un ritmo mostruoso. Una volta in testa, mantenere la prima posizione è una semplice formalità per uno come lui. Che, in questo stato di forma e con questa macchina, dà sempre più la sensazione di essere difficilissimo da battere.

KIMI RAIKKONEN – 8,5. Voto alto ovviamente anche per Iceman, che al sabato ha stupito tutti con un giro monstre. Il #7 parte bene, e nelle prime fasi della corsa sembra anche in grado di scavare un solco da Vettel. Poi però tentenna un po’ troppo nelle delicate fasi di doppiaggio, e permette a Bottas di entrare in zona undercut. La sua chiamata ai box infatti, per quanto alla luce del risultato finale possa sembrare strana, era l’unico modo possibile per guardarsi le spalle da un eventuale ritorno del #77, sventato sì ma a costo di vedersi comunque sfuggire la vittoria a favore del compagno di squadra. Con il quale, sul podio, c’era però un’atmosfera ancora più glaciale del solito.

DANIEL RICCIARDO – 9. Dopo le qualifiche del sabato assume ancora una volta le sembianze della vittima immolata sull’altare dell’immane talento di Verstappen, ma in gara Ricciardo fa un piccolo capolavoro. Come Vettel, lui e il suo muretto capiscono che le SuperSoft nuove non garantiscono chissà quale surplus di prestazione rispetto alle UltraSoft con più di 30 giri alle spalle, e decide di accodarsi alla SF70-H #5 riuscendo anche a non sfigurare troppo in termini di distacchi cronometrici. Chiude 3° con merito, non commettendo errori e tenendosi dietro sia Bottas che Verstappen. Decisamente un bel weekend.

VALTTERI BOTTAS – 8. In qualifica tira fuori dal cilindro un giro pazzesco che per poco non complica in maniera indicibile il weekend della Ferrari, poi in gara fa quel che può con una Mercedes apparsa sottotono tra le stradine monegasche. Parte bene, si tiene dietro con relativa tranquillità le due RedBull e riesce anche a tenere in apprensione il muretto Ferrari. Poi la sosta anticipata – nel suo caso obbligata dall’undercut tentato da Verstappen – gli fa perdere il podio a favore di Ricciardo. Il suo weekend però è nettamente superiore a quello di Hamilton. E non è certo una cosa di poco conto.

MAX VERSTAPPEN – 8. Anche il suo weekend non è affatto male: il suo giro in qualifica lo rende il primo degli “altri”, e sarebbe da ciechi non notare come sia migliorato anche tra i muretti del Principato, da sempre a lui ostici. Riuscendo a non perdere di vista Bottas gli salta in testa addirittura l’idea di prendersi il podio, ed è per questo che tenta l’undercut che dà poi il via al valzer delle soste anticipate. Chiude 5° nonostante il treno di UltraSoft nuove montate durante il regime di SC, e visto com’era partito si aspettava sicuramente qualcosa di meglio. Fortuna che avrà sicuramente tempo per rifarsi.

CARLOS SAINZ – 8,5. 6° con una Toro Rosso, quando davanti a lui manca all’appello solamente Lewis Hamilton – che si tiene peraltro dietro! – la dice lunga su quanto positivo sia stato il weekend dello spagnolo. La STR12 sul toboga di Monaco è velocissima, e lui la fa fruttare al massimo piazzandosi sempre davanti al compagno di team, andando a cogliere punti importanti. Chissà cosa sarebbe in grado di fare con una PU diversa da quella Renault…

LEWIS HAMILTON – 5,5. Per uno come lui, con una macchina come quella, il weekend di Monaco è quasi inconcepibile. Va in difficoltà sin dalle FP2, non dando mai l’idea di riuscire a trovare il set up giusto. Prende dei rischi indicibili in qualifica, è nervoso via radio e commette l’errore di abortire un giro di troppo, ritrovandosi Vandoorne e le bandiere gialle nel T3 del suo ultimo tentativo utile. In gara la strategia lo premia, ma escludendo la posizione recuperata sul belga della McLaren in partenza non fa molto altro. Riesce a portare a casa punti che in ottica campionato possono comunque tornare utili, ma il suo fine settimana è semplicemente da dimenticare.

ROMAIN GROSJEAN – 7. Per uno che nel weekend ha messo insieme un discreto numero di “lunghi” in varie frenate del tracciato finire 8° non è proprio un risultato da buttare via. Corre in maniera solida, non commettendo errori e tenendosi dietro Massa ed il compagno di team. In attesa di piste dove magari il Ferrari 062 possa valere qualcosa in più.

FELIPE MASSA – 8. La Williams a Montecarlo sono anni che fatica in maniera evidente, quindi il 9° posto di Massa assume un valore ancora maggiore, soprattutto alla luce della 15esima posizione dalla quale partiva. Non commette errori, è piuttosto rapido e nella fase finale tenta addirittura l’azzardo delle UltraSoft dopo una seconda sosta sotto SC. Sta reggendo il team di Grove sulle sue spalle. Mica male per uno che avrebbe dovuto essere già pensionato.

KEVIN MAGNUSSEN – 7. Stesso voto di Grosjean pur finendogli dietro – perché con una grande gara raddrizza un weekend che lo vedeva partire dalla 13esima posizione. Anche lui è bravo nel non commettere errori, e alla fine porta a casa un punticino. Che a una scuderia come la Haas fa sempre comodo.

JOLYON PALMER – 6. Sulla fiducia, sia perché sfiora la zona punti sia perché il confronto con Hulkenberg questa volta si interrompe prima del tempo a causa del guasto di cui è vittima il tedesco. Ma gli oltre 9 decimi presi in qualifica danno ancora parecchio da pensare…

ESTEBAN OCON – 5,5. Il suo weekend era iniziato bene, poi quel crash nelle FP3 sembra quasi fargli perdere un po’ di fiducia, e la 16esima posizione con cui chiude le qualifiche potrebbe anche avvalorare questa tesi. In gara tenta la rimonta, ma la Force India a Monaco non è in palla come su altri circuiti e chiude così lontanissimo non solo dai primi, ma dalla zona punti. La cosa positiva è che weekend come questi, per lui, sono l’eccezione.

SERGIO PEREZ – 4,5. Era stata una grande qualifica la sua, con quel 7° tempo che lasciava presagire qualcosa di buono. Poi in gara, dopo un cedimento dell’ala anteriore che lo costringe ad una sosta parecchio anticipata, la luce sembra spegnersi. L’attacco nei confronti di Kvyat è decisamente ottimistico, e nel complesso appare – stranamente – parecchio nervoso. Il bel sorpasso su Vandoorne è decisamente troppo poco per risollevare le sorti del suo weekend.

DANIIL KVYAT – 5. Finisce classificato, con 7 giri di ritardo dal leader, ma la verità è che la sua corsa finisce quando alla Rascasse Perez lo colpisce sul fianco destro, danneggiandogli così la STR12. Nel complesso però, dopo un buon inizio di fine settimana, ha sofferto non poco il confronto con Sainz. Peccato, perché la Toro Rosso a Monaco aveva un gran potenziale.

LANCE STROLL – 5. Anche lui, come Kvyat, viene classificato con 7 giri di ritardo, anche se viene costretto ai box da un problema tecnico accusato dalla sua FW40 già durante il regime di SC. Ma la sua gara era tutto meno che da incorniciare, e la lista dei weekend in cui ha deluso si allunga di GP in GP. Così come il numero dei dubbi sull’entità del suo talento.

STOFFEL VANDOORNE – 4,5. Non tanto per l’errore in Q2, perché è sì marchiano ma quando si spinge a Montecarlo può starci, quanto per quello in gara alla Santa Devota. Perez lo accompagna a muro, è vero, ma il messicano lascia al belga lo spazio per frenare e impostare la curva. E invece la MCL32 finisce impietosamente a muro dopo essere partita decima. Era una grande occasione per il belga, senza Alonso e su una pista che valorizzava le – poche – doti della sua McLaren. Ed è stata sprecata in malo modo.

MARCUS ERICSSON – 2. Perché semplicemente non è concepibile, per quanto fredde siano le gomme, per quanto poco caldi siano i freni, per tutte le ragioni del mondo, che si vada a muro mentre si cerca di sdoppiarsi dalla Safety Car. Non è concepibile.

JENSON BUTTON – 3. Eppure era iniziato bene, il weekend di rientro di Jenson. Nelle FP tiene bene il passo di Vandoorne nonostante veda la MCL32 per la prima volta, poi le solite sostituzioni sulla PU Honda gli rovinano il fine settimana spedendolo, ancor prima che si svolgano le qualifiche, in fondo alla griglia. Cerca di sopperire ad un’infelice posizione di partenza sia prendendo il via dai box per tenersi eventualmente fuori dal marasma di Santa Devota sia azzardando una sosta al 1° giro di gara, ma né l’una né l’altra scelta – vanificata dalla presenza di Wehrlein – pagano. Forse un po’ frustrato, tenta un attacco impossibile al Portier, spedendo il #94 sulle barriere e demolendo la sua sospensione anteriore sinistra. Credo proprio che il suo ritorno in F1, se avesse potuto, lo avrebbe immaginato differente.

PASCAL WEHRLEIN – 6. Era davanti al compagno di squadra in qualifica e stava correndo al massimo delle possibilità della sua Sauber, prima che Button decidesse di appoggiarlo delicatamente sulle reti di protezione del Portier. Pochi rimpianti comunque: i punti, oggi, non li avrebbe visti neppure con Hubble.

NICO HULKENBERG – 6,5. Salta le FP1 per via di un problema tecnico e, complice una R.S. 17 forse non a posto come nei primi GP dell’anno, non è incisivo come sempre. Chiude la qualifica 13°, distante dai primi, ed in gara non stava incidendo. Poi un guasto – pare al cambio – lo mette fuori gioco, ma la sensazione è che a Monaco fare di più sarebbe stato davvero difficile.

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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow