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La FIA chiede ai piloti un preavviso di 4 settimane per autorizzarli a parlare di temi politici





Almeno quattro settimane. È con un simile preavviso che, stando alle ultime precisazioni fornite dalla FIA, i piloti di Formula 1 dovranno chiedere l’autorizzazione per effettuare dichiarazioni politiche o personali nel corso di un weekend di gara.

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© Hamad I Mohammed – Pool/Getty Images

Come ormai tutti saprete, diversi mesi fa la Federazione Internazionale dell’Automobile ha deciso di limitare la libertà di espressione dei piloti del Circus su alcuni specifici temi. Subissata da un vero e proprio tsunami di critiche e polemiche – a fatica arginato da frasi distensive secondo cui nessuno nella F1 avrebbe interesse a “mettere il bavaglio” ai piloti -, la stessa FIA parrebbe avere provato a raddrizzare il tiro nella giornata di venerdì. 

Secondo quanto riportato da Motorsport.com, infatti, un documento contenente dei chiarimenti circa la portata di una simile censura sarebbe stato consegnato a tutti i team di Formula 1 in vista dell’imminente ritorno in pista per la sessione dei test pre-stagionali in Bahrain. Intitolato “Guida al principio di neutralità” e dedicato alla norma che lo disciplina – l’articolo 12.2.1.n del Codice Sportivo Internazionale -, il testo andrebbe a specificare se, come e quando i piloti potranno esprimersi su determinati argomenti durante il fine settimana di un Gran Premio.

La FIA nel documento, avrebbe iniziato col dire che i piloti anche nel corso della stagione 2023 saranno “liberi di esprimere le loro opinioni circa qualsiasi questione politica, religiosa o sociale prima, durante e dopo la Competizione Internazionale, nel loro spazio e al di fuori dell’ambito della Competizione Internazionale stessa”. I piloti, stando a quanto si legge, avranno dunque la possibilità di dire la propria sui profili Social, durante le interviste con i media e anche nelle conferenze stampa ufficiali della FIA. In una successiva specifica, infatti, il documento chiarisce che i protagonisti della F1 non saranno autorizzati a rilasciare dichiarazioni particolari – o a mandare messaggi sfruttando slogan o determinate combinazioni cromatiche – in occasione delle Drivers Parade, delle cerimonie dell’inno nazionale, delle foto di gruppo pre e post stagionali e del podio. In tutte queste situazioni, si legge, “ai partecipanti non è permesso fare dichiarazioni politiche, religiose e/o personali in violazione del principio generale di neutralità, eccezion fatta per eventuali risposte date a domande dirette poste dai giornalisti accreditati durante le conferenze stampa della FIA”.

La violazione del regolamento – che sarà accertata dagli steward nel corso del fine settimana di gara – si verificherà se “la diffusione o l’esibizione di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali violi il principio generale di neutralità promosso dalla FIA nel suo Statuto, a meno che un simile comportamento non sia stato approvato per iscritto e in modo preventivo dalla FIA per le gare internazionali o dalla ASN competente per le gare nazionali sulle quali ha giurisdizione”. Secondo la FIA, per esempio, si avrà una violazione delle regole sia nel caso in cui un pilota non chieda l’autorizzazione per rilasciare dichiarazioni o commenti non approvati in merito a qualsiasi governo locale, regionale o nazionale o a un suo dipartimento, ufficio o funzione”, sia se un pilota agisca o parli in modo tale da risultare critico o ostile nei confronti delle credenze religiose e spirituali degli altri”.

Il documento proseguirebbe poi con una specifica ulteriore, riguardante questa volta le tempistiche con cui i piloti dovranno necessariamente chiedere l’autorizzazione per agire in un certo modo o rilasciare dichiarazioni di un determinato tipo. La FIA spiega infatti che dovrà essere informata delle intenzioni dei piloti conalmeno quattro settimane di anticipo prima dell’evento in questione”, aggiungendo subito dopo che “eventuali richieste tardive verranno considerate dalla Federazione solamente in via eccezionale e che l’autorizzazione varrà per il solo Gran Premio per cui è stata richiesta. 

Tutte queste specifiche e lo spauracchio di penalizzazioni e multe basteranno a tranquillizzare una FIA che sembra non avere proprio altre questioni a cui pensare? Non dovremo attendere poi molto per scoprirlo: dopotutto, saranno proprio due trasferte nei Paesi arabi ad aprire la stagione 2023. 





Tags : f1fiaformula 1
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow