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Sta tenendo banco da qualche ora nel paddock della F1 la questione sulla nuova direttiva tecnica emanata da Nikolas Tombazis, che sembra voler arginare lo strapotere dei primi due team della classifica iridata

Alla fine quello che poteva sembrare un autogol clamoroso da parte di Mercedes dopo le lamentele di Hamilton e Russell in seguito al GP d’Azerbaijan si sono trasformate in un calcio di rigore a favore della Stella a tre punte: è stato deciso un cambio regolamentare in vigore dal GP di Francia, per cui non si controlleranno più i parametri del porpoising, ma la flessione del fondo.

© Copyright: Moy / XPB Images

Andiamo più nello specifico: nella prima direttiva tecnica (la 039, diffusa prima del GP del Canada), si faceva riferimento ad un controllo del fondo piatto (ovvero la zona centrale, quella più chiara che anni fa era in legno, ora in una speciale resina a base vetrosa chiamata PermaGlass), monitorandone l’usura e la progettazione, oltre che le misurazioni sulle oscillazioni della vettura.

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Dopo le varie polemiche, è stato deciso di posticipare l’entrata in vigore di tale direttiva, posponendo il tutto al GP di Gran Bretagna.

Il regolamento dice: “Il plank può deflettere non più di 2 mm in corrispondenza dei due fori nel XF=1080 e non più di 2 mm sul foro più arretrato, quando la vettura, senza conducente, è sostenuta in queste posizioni. La vettura sarà sostenuta da cuscinetti di 70 mm di diametro
diametro di 70 mm, centrati sui fori e a contatto solo con la parte inferiore del gruppo di assi.
di tavole. Lo spostamento sarà misurato sui supporti, rispetto al piano di riferimento al centro di ciascun foro.”

La FIA come di consueto durante il weekend svolge le verifiche tecniche, e sia Ferrari che Red Bull sono sempre risultate legali. Ora però si cerca chi riesce ad andare oltre le semplici prove statiche.

Ma sembrano essere emerse indiscrezioni secondo cui alcuni team riescono a far flettere il fondo fino a 6mm quando in pista, contro i 2 riscontrati durante le prove statiche.

La molla all’interno del T-Tray Red Bull

In realtà nemmeno questo weekend la 039 entrerà in atto, ma è stata emanata una nota correttiva sulla stessa TD039 che dovrà essere tenuta presente a partire dal GP di Francia.

In tale aggiornamento, si rende noto che la FIA ha concluso le indagini sulle oscillazioni delle vetture, definendo quindi una metrica standard per tenerla sotto controllo, oltre che una revisione dei “parametri relativi all’usura del fondo piatto e alla sua rigidità“, giustificando tutto ciò come necessario per garantire parità di condizioni alle squadre non appena la misurazione sarà implementata.

Secondo Auto Motor und Sport, Ferrari e Red Bull riuscirebbero a far girare la vettura ad altezze inferiori (facendo strisciare i pattini sotto il fondo), generando così più carico aerodinamico, con conseguente aumento di performance.

Nella zona in alto a sinistra: uno dei pattini in titatio sul retro del fondo Red Bull

Tutto questo avrebbe suscitato rabbia in Toto Wolff, che avrebbe – sempre secondo il magazine tedesco – spinto Tombazis ad intervenire.

Se questo scenario fosse rispettato, troverebbero riscontro anche le testimonianze che raccontavano di una lite furiosa che vedeva contrapporsi Mattia Binotto e Christian Horner a Toto Wolff, con i primi che avrebbero accusato il manager austriaco di volerriscrivere i regolamenti“.

Il doppio tirante Mercedes

Tutto ciò va sommato alla questione che ha causato non pochi malumori verso la squadra di Brackley lo scorso weekend per il doppio tirante sul fondo, che la FIA avrebbe autorizzato a partire dal venerdì canadese, ma che Mercedes montava fin dal giovedì in parco chiuso, oltre alla questione di Shaila-Ann Rao, ex avvocatessa Mercedes passata ora in FIA per cui Mattia Binotto si era già detto “seriamente preoccupato”.

Sicuramente saranno ore calde sia per i vertici FIA che per quelli delle scuderie in testa al campionato. Vedremo cosa seguirà a questa questione solamente a partire dalla prossima settimana.





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Christian Falavena

The author Christian Falavena

Classe '99, appassionato di tutto ciò che va forte e fa rumore, introdotto alla passione per le 4 ruote dal padre. Seguo il mondiale di Formula Uno dal 2007, leggo e scrivo di tecnica dal 2017. Musicista a tempo perso e già perito meccatronico industriale, ora aspirante ingegnere meccanico presso l'Università degli Studi di Ferrara, in cui sono Team Leader nel programma Formula Student.