Oscar Piastri precede Lando Norris nelle FP2 del GP del Giappone, dove purtroppo si è corso per meno di metà dei 60 minuti previsti a causa delle ben 4 bandiere rosse esposte durante la sessione. Tra incidenti, erba che va a fuoco e McLaren che domina, ecco cosa è successo durante le seconde libere a Suzuka.

Dopo delle FP1 che ci avevano detto poco riguardo ai valori in pista in quel di Suzuka, l’attesa per le FP2 del GP del Giappone era alta: attesa però che dovrà protrarsi fino alle FP3 in quanto la protagonista indiscussa della seconda sessione di libere è stata la bandiera rossa, sventolata per ben 4 volte nel corso dei 60 minuti. La prima bandiera rossa viene esposta dopo appena 8 minuti di sessione a causa di un grosso incidente in curva 1 per Jack Doohan: il #7 perde il controllo della propria Alpine in ingresso probabilmente a causa del DRS ancora aperto e va a sbattere violentemente contro le barriere. Doohan esce dalla macchina un po’ indolenzito, ma sembra non aver riportato alcuna conseguenza. Il recupero della A525 ormai distrutta e i lavori di riparazione sulle barriere portano via una ventina di minuti, e a metà sessione viene dato il via libera, con quasi tutti i piloti che scendono in pista con gomma rossa per la simulazione qualifica, riuscendo a segnare un giro cronometrato prima che la seconda bandiera rossa interrompa nuovamente la sessione dopo appena 5 minuti. Questa volta il responsabile è Fernando Alonso, che esce di pista in curva 8 e pur evitando l’impatto con le barriere, rimane piantato nella ghiaia. A 18 minuti dalla fine delle FP2 del GP del Giappone si torna a girare sempre con gomma morbida, ma ancora una volta la festa dura ben poco: dopo circa 5 minuti la terza bandiera rossa fa la sua comparsa sugli schermi, ma questa volta il responsabile non è una persona, bensì…l’erba a bordo pista che prende leggermente fuoco. A 7 minuti dalla fine viene data una nuova bandiera verde, che riesce a durare quasi fino alla fine della sessione: a pochi secondi dalla bandiera a scacchi infatti la quarta e ultima bandiera rossa viene sventolata ancora per il problema dell’erba, privando così tutti i team delle prove di partenza.
Nei pochi minuti in cui si è effettivamente potuto girare in pista, i piloti sono riusciti a mettere a segno giusto un paio di giri cronometrati con gomma morbida, e il più veloce di tutti è stato Oscar Piastri, che ha chiuso primo in 1:28.114, precedendo il compagno di squadra Lando Norris di 49 millesimi. Chiude la top3 un ottimo Isack Hadjar in 1:28.518, alla guida di una Racing Bulls che per ora sembra trovarsi a suo agio a Suzuka. Proseguendo lungo la classifica troviamo Lewis Hamilton in quarta posizione, staccato di più di 4 decimi dalla vetta, e Liam Lawson, fresco di retrocessione (o promozione?) da Red Bull a Racing Bulls. Chiude sesto Russell davanti a Leclerc, che ha faticato nel trovare un buon approccio nel terzo settore, dove ha sempre perso gran parte del tempo sul giro nei pochi tentativi effettuati. Chiudono la parte alta della classifica Verstappen, Gasly e Sainz.
Il primo sopra la soglia del 1:29 è Alex Albon, che si piazza 11° a ben nove decimi dalla prima posizione occupata da Piastri, accusando un paio di decimi di ritardo dal compagno di squadra Sainz. Chiudono in 12^ e 13^ piazza le due Sauber, dove Hulkenberg batte Bortoleto di ben 3 decimi, che precedono le due Haas, dove Ocon è più veloce di Bearman. Seguono Antonelli, Alonso e Tsunoda, che probabilmente sperava in un primo weekend con Red Bull un po’ più lineare (considerato anche che siamo al suo GP di casa), mentre fanalini di coda sono Stroll e Doohan.
E niente cari lettori, per concludere questo è il paragrafo che avevo riservato per la descrizione e analisi dei passi gara delle FP2, ma a quanto pare dovremo rimandare il tutto alla prossima sessione di libere. Potete trovare tutti gli orari per il resto del weekend cliccando qui!
Di seguito la classifica completa al termina delle FP2 del GP del Giappone:
