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GTWC Europe, Mattia Drudi: “La gestione delle gomme sarà fondamentale a Monza”





Nel paddock della 3 ore di Monza del GTWC abbiamo intervistato Mattia Drudi, pilota di Aston Martin con Comtoyou Racing.

Mattia Drudi
© SRO | JEP

Mattia ci accoglie all’interno dell’hospitality del suo team, Comtoyou Racing, per dedicarci questa breve intervista. Con il pilota italiano siamo partiti da questo weekend monzese, ma poi siamo finiti a parlare anche del suo futuro: da quello prossimo, con le tre 24 ore (Le Mans, Nurburgring e Spa) da affrontare una in fila all’altra, a quello più lontano, con le prospettive di correre in Hypercar con Aston Martin.

Fuori Traiettoria: Ciao Mattia, e grazie per l’intervista. Lo scorso anno sei partito secondo ma il contatto al via vi ha estromesso dalla lotta per la vittoria: quest’anno pensate di riconfermarvi per questo weekend su quelle prestazioni più o meno? 

Mattia Drudi: Ciao e grazie a voi. Beh, l’obiettivo è quello, diciamo. Al Paul Ricard abbiamo avuto un weekend positivo, sebbene non sia partito al meglio perché abbiamo fatto fatica in qualifica; però in gara il passo è risultato molto buono, quindi alla fine abbiamo recuperato tante posizioni e abbiamo finito in top 5, che è comunque un ottimo risultato. Oggi è stata una giornata positiva, diciamo che la macchina si adatta molto bene poi con l’asfalto nuovo messo l’anno scorso, c’è tanto grip, abbiamo un’ottima frenata e tra Lesmo, Ascari e Parabolica, che sono curve veloci, l’aerodinamica della nostra macchina si adatta appunto molto bene. Vogliamo riconfermarci nella lotta per il campionato anche quest’anno, quindi è molto importante essere competitivi subito anche questo weekend.

Mattia Drudi
© SRO | JEP

FT: Per quanto riguarda invece la strategia, visto anche l’obbligo delle tre soste, come pensi che potrà influire? Immagino che con le gomme dovrete fare magari tre stint da 45 minuti e poi un altro da 45 minuti, quindi l’ultimo avrà lo stesso set per metà gara.

MD: Sì, è un punto molto importante, ovviamente dipende molto dalle Safety Car e dalle Full Course Yellow, bisogna adattarsi nel momento in cui fermarsi, soprattutto per l’ultima sosta senza cambio pilota. Però appunto per chi farà il doppio stint con le stesse gomme, gestire la gomma sarà molto importante: per fortuna la nostra macchina è molto gentile sulle gomme. Ovviamente c’è molto focus sulla longevità delle stesse, perché normalmente le Pirelli fanno massimo un’ora.

FT: Come può influire il caldo?

MD: Con questo caldo non sarà facile, ma fortunatamente è una pista con poche curve, quindi lo stress sullo pneumatico non è esagerato. Oggi abbiamo lavorato anche per far durare di più le gomme per arrivare quasi al doppio stint completo, e domani probabilmente bisognerà fare uguale. Però le gomme si sono comportate abbastanza bene nonostante la temperatura sia alta, quindi non siamo troppo preoccupati, soprattutto per le gomme posteriori.

FT:  Andando invece avanti oltre questo weekend, tu sei uno dei pochi che farà tutte e tre le 24 ore, Le Mans, Spa e Nürburgring: come si fa a fare tre 24 ore in tre weekend di fila? Come ti prepari dal punto di vista fisico e mentale?

MD: Non lo so neanch’io perché sarà la prima volta. Mi ritengo fortunato a poterle fare tutte e tre perché sono tutte e tre gare bellissime e molto speciali. Sarà la mia prima Le Mans, quindi non vedo l’ora di iniziare già da settimana prossima. Bisognerà sfruttare ogni momento per riposarsi, soprattutto a Le Mans, che dura una settimana e mezzo. Quindi hai tanto da fare, ma ci sono anche alcuni momenti vuoti che bisogna sfruttare per riposarsi, magari riuscendo a passare a casa. Ovviamente non so come mi sentirò, vedrò sul momento, ma normalmente dopo le 24 ore ci vogliono un paio di giorni, soprattutto se va tutto bene: se finisci la gara vuol dire che dormi molto poco, e se sei in lotta fino alla fine hai uno stress elevato molto prolungato, quindi ci vorranno due o tre giorni per recuperare. Sarà necessario quindi cercare di arrivare al 100% a tutte e tre, soprattutto la terza (Spa. ndr).

FT: Pensi che il calendario sia corretto così o comunque con tutte e tre di fila visto o andrebbe modificato per l’anno prossimo?

MD: Non è ideale, ci sono molti team che hanno dovuto sacrificare magari un programma piuttosto che l’altro; però immagino che per chi deve organizzare non sia facile incastrare tutte le gare senza avere neanche un clash, quindi alla fine è andata così. Sarà uno sforzo enorme per i piloti, ma anche per i team e i meccanici, c’è gente che veramente va da una gara all’altra e lavora per una settimana e mezzo senza sosta, e senza dormire la notte, quindi sicuramente non è ideale. Avere una pausa tra l’una e l’altra sarebbe meglio per tutti quanti, ma essendo la prima volta vediamo come andrà. Alla fine comunque non siamo tantissimi a farle tutte e tre, credo una decina, quindi vedremo alla fine.

FT: Passando ad Aston Martin, come cambia l’approccio ad essere pilota ufficiale?

MD: L’approccio è molto diverso, innanzitutto perché è il tuo lavoro, quindi sei un uomo di rappresentanza per il brand quando sei in pista, e perciò anche la mentalità deve essere diversa; a volte magari ci sono cose che non ti vanno bene, però essendo il tuo lavoro comunque devi essere concentrato sempre, dare il massimo e rappresentare al meglio il marchio. E poi essendo pilota factory cerchi di portare anche la tua esperienza ai vari team, perché avere un pilota factory in squadra secondo me è un plus perché si acquisisce esperienza; certo, io sono abbastanza nuovo in Aston Martin, però Marco (Sorensen, ndr) e Nicki (Thiim, ndr), che corrono con Aston da più di 10 anni, possono portare tanta esperienza soprattutto ai team nuovi, perché ci sono molti team nuovi rispetto allo scorso anno, quando è arrivata la Evo. Avere piloti così che possono aiutare sia il team, ma anche magari piloti giovani che vogliono crescere è molto bello, mi sento fortunato di poterlo chiamare il mio lavoro da ormai parecchi anni, perché il primo contratto con Audi l’ho avuto nel 2019.

FT: Un’ultima domanda: che prospettive ci sono di vederti nel breve termine sulla Hypercar?

MD: Io spero ci siano. Ovviamente non c’è niente di scritto da nessuna parte, ma non è un segreto che il mio obiettivo futuro è riuscire a fare quello step. Sono in un ottimo posto, perché Aston ha un programma molto solido. La base sia nel GT ma anche con Valkyrie adesso è quella di un programma a lungo termine; ovviamente ci vuole del tempo, perché arrivi in un campionato con una macchina nuova quando gli altri hanno già due o tre anni di esperienza, e il livello sta diventando veramente alto, però sono sicuro che la macchina sarà molto competitiva e mi piacerebbe essere lì anch’io. Adesso nel WEC è il mio primo anno, quindi è anche giusto che lo faccia con una macchina che conosco giusto per non lanciarmi subito sia con una macchina nuova in piste che non conosco e regolamenti diversi; però il mio obiettivo futuro proprio personale è cercare di salire in Hypercar, e sarebbe molto bello farlo con Aston Martin nei prossimi anni.





Tags : Aston Martincomtoyou racingmattia drudi
Alfredo Cirelli

The author Alfredo Cirelli

Classe 1999, sono cresciuto con la F1 commentata da Mazzoni, da cui ho assorbito un'enorme mole di statistiche non propriamente utili, che prima che Fuori Traiettoria mi desse la possibilità di tramutarle in articoli servivano soltanto per infastidire i miei amici non propriamente interessati. Per FT mi occupo di fornirvi aneddoti curiosi e dati statistici sul mondo della F1, ma copro anche la Formula E (categoria per cui sono accreditato FIA), la Formula 2, la Formula 3, talvolta anche la Indycar e, se ho tempo, anche tutte le varie formule minori in giro per il mondo.