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GTWC Europe, Mirko Bortolotti: “Monza è sempre speciale”





Nel paddock della 3 ore di Monza del GTWC Europe abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Mirko Bortolotti, pilota di Lamborghini per Grasser Racing Team.

Mirko Bortolotti
© SRO | JEP

Bortolotti è certamente uno dei piloti più impegnati al mondo. All’impegno nel GTWC Europe alterna quelli nel DTM (dove lo scorso anno ha vinto il campionato) con ABT e nell’IMSA, dove corre con la LMDh SC63 di Lamborghini.

Fuori Traiettoria: Ciao Mirko, e grazie per l’intervista. Parto dal chiederti che aspettative hai per questo weekend, visto che siete andati bene soprattutto nella seconda sessione di test.

MB: È sempre bello essere qui, Monza è sempre una gara speciale. Finora abbiamo avuto un inizio stagione un po’ così, al Paul Ricard abbiamo fatto una bella qualifica, ma poi in gara abbiamo fatto molta fatica. Abbiamo anche fatto qualche errorino di strategia, quindi ci sta. Potevamo sicuramente iniziare la stagione un po’ meglio. Ovviamente per noi sarà importante fare un bel risultato a Monza, perché chiaramente è la seconda gara del campionato, ma poi essendo anche la gara di casa ha un valore anche un po’ più particolare per noi. Oggi è stata una buona giornata, ma domani abbiamo un’altra giornata di prove; poi sarà importante mettere insieme tutto domenica.

FT: Come pensi potrà condizionare la strategia l’introduzione delle tre soste obbligatorie, anche considerando quelle che possono essere i possibili scenari per le gomme con questo caldo?

MB: La regola adesso è stata cambiata dall’anno scorso, ma alla fine anche quella del 2024 è stata una gara su tre soste, quindi credo che sarà simile alla gara dell’anno scorso, con la differenza che stavolta la strategia sarà un po’ più chiara per tutti. L’anno scorso c’è stata una squadra in particolare che l’ha azzeccata in pieno e che ha fatto la differenza, ossia WRT. Credo che quest’anno la strategia sia un po’ più semplice, quindi non mi aspetto grosse sorprese essendo la situazione uguale per tutti. Anche questo caldo, non credo dovrebbe essere un problema alla fine, è una tematica per tutti. Chiaramente la pista è stata anche modificata negli ultimi anni, sono stati cambiati i cordoli, non ci sono più le vie di fuga, quindi è molto facile anche creare dei danni sulla gomma che possono complicare la gara, però credo che il fatto di avere degli stinti accorciati vada un po’ incontro al rischio, quindi non mi aspetto grossi problemi. Il problema è più il fatto che magari puoi fare degli errori e poi crearti dei danni, ma non puramente legato alla qualità delle gomme.

FT:  Andando un attimo fuori da questo weekend, tu al GT World Challenge, al momento alterni impegni anche ovviamente nel DTM e nell’IMSA: come fai a gestire tutte le peculiarità di queste serie, come ad esempio le macchine diverse (la SC63 nell’IMSA e la Huracan GT3 nel DTM e nel GTWC)? È un problema questa sovrabbondanza o essere sempre in pista ti aiuta?

MB: No, è una situazione che conosco già da diversi anni, quindi sono abituato ad avere un impegno di questo tipo. Ovviamente ogni campionato ha i propri obiettivi e le proprie singolarità: ad esempio, anche se le macchine sono uguali tra GT World Challenge e il DTM cambia parecchio, perché comunque nel DTM non abbiamo gli scaldoni, non abbiamo le gomme riscaldate, quindi c’è tutta una procedura diversa nel gestire la gomma. Il BOP è anche diverso, i pitstop diversi, non devi condividere l’abitacolo, puoi fare un altro tipo di lavoro sul setup insieme alla squadra. Il GT World Challenge è un campionato che conosco bene, è l’undicesimo anno che sono al via e quest’anno sono anche tornato di nuovo con GRT per la prima volta dal 2019, cosa ovviamente molto speciale, abbiamo avuto tanto successo insieme qui, quindi è stato un po’ come tornare a casa. E, come ho detto prima, credo che proprio il mix nel potersi alternare in campionati diversi, con macchine diverse e squadre diverse, renda tutto molto più particolare, interessante, ed è una sfida che mi piace molto.

Mirko Bortolotti
© SRO | JEP

FT: Giustamente tu dicevi che sei tornato in GRT, ma in realtà sei un pilota Lamborghini da più di 10 anni: chiederti quale pensi sia la chiave per un rapporto così duraturo, e come vedi poi il tuo futuro all’interno della casa?

MB: Credo l’onestà, la professionalità e il fatto di poter isolare il fatto che si lavora insieme, anche nel caso di GRT, nel weekend di gara del GT World, ma poi la domenica dopo si può anche essere avversari. In quel caso bisogna essere molto professionali e concentrarsi weekend dopo weekend, ma il fatto che ci conosciamo da tanti anni facilita il tutto. È una situazione a cui mi sono abituato, con l’esperienza che fai durante gli anni e il rispetto che ti guadagni con il lavoro che fai per le squadre, faciliti questa cosa. Credo che sia GRT, sia ABT, sia anche il programma che abbiamo in IMSA, le squadre sappiano quello che io posso portare alla causa e il supporto che posso dare alle rispettive squadre con il mio metodo di lavoro, con la mia esperienza e con il lavoro che faccio in pista.





Tags : gt world challenge europegtwcLamborghinimirko bortolotti
Alfredo Cirelli

The author Alfredo Cirelli

Classe 1999, sono cresciuto con la F1 commentata da Mazzoni, da cui ho assorbito un'enorme mole di statistiche non propriamente utili, che prima che Fuori Traiettoria mi desse la possibilità di tramutarle in articoli servivano soltanto per infastidire i miei amici non propriamente interessati. Per FT mi occupo di fornirvi aneddoti curiosi e dati statistici sul mondo della F1, ma copro anche la Formula E (categoria per cui sono accreditato FIA), la Formula 2, la Formula 3, talvolta anche la Indycar e, se ho tempo, anche tutte le varie formule minori in giro per il mondo.