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Info, orari e record: Guida al GP di Singapore





Spegnete il Sole: anche quest’anno la stagione europea si chiude e il finale di stagione inizia dopo il tramonto. Si ritorna sulle strade di Singapore, la perla dell’Oceano Indiano che non evoca più tigri e pirati esotici, ma grattacieli e ruote panoramiche. Ma il 15° appuntamento del Campionato 2018 di Formula 1 si correrà con un groppo alla gola. Come al solito.

©Clive Mason/Getty Images/Red Bull Content Pool
©Clive Mason/Getty Images/Red Bull Content Pool

Il Singapore Street Circuit si snoda per Marina Bay per ben 5,063 km. È stato di recente oggetto di un intervento di microchirurgia che l’ha accorciato di due metri: per la precisione, è stato “sfilato” il tratto tra curva 16 e curva 17. Le Rosse avranno 61 giri di tempo per provare a riscattare la débâcle di Monza, per un totale di 308,706 km. Sarà una gara impegnativa, visto che la pista è la più sinuosa del mondiale: sono infatti ben 23 le curve di Marina Bay, delle quali – visto il senso di marcia antiorario – 14 sono verso destra e 9 verso sinistra. Per via di questa caratteristica, tutti i team torneranno ad adottare pacchetti aerodinamici ad altissimo carico per cercare di avere più trazione possibile in uscita dalla miriade di curve lente che costellano la pista. A Singapore si viaggia con l’acceleratore completamente pigiato per il 47% del tempo sul giro – con un consumo medio di 1,72 kg/giro -, mentre particolarmente stressato è l’impianto frenante: la Brembo classifica come “Hard” questo circuito per via soprattutto dell’elevatissima temperatura dell’aria e della pressoché totale assenza di lunghi rettilinei in cui poter far raffreddare adeguatamente pinze e cerchi. Altrimenti, dal punto di vista dei valori assoluti che si registrano in frenata, Singapore non è un circuito particolarmente probante: il valore medio di decelerazione è infatti di appena 3,9 G, con un picco massimo di 4,8 G che si raggiunge nella staccata di Curva 1. A venire parecchio stressata è anche la trasmissione, con 84 cambi marcia registrati in media durante ogni giro dell’edizione 2017 (uno ogni 60 metri!), mentre la forza G maggiore i piloti la subiscono durante la percorrenza di Curva 22, dove vengono sottoposti a 3,8 G per 7 decimi di secondo.

©F1
©F1

 

Anche quest’anno troviamo due diverse zone DRS. L’alettone mobile potrà essere attivato sul Raffles Boulevard, e sul rettilineo dei box. I due detection point sono posti rispettivamente all’uscita di curva 4 e all’ingresso di curva 22. Nel 2017 sono stati registrati 11 sorpassi, complice però anche la confusione al via. Scordiamoci, tra l’altro, le velocità di punta di Monza: la Renault prevede che si sfioreranno al massimo i 311 chilometri orari.

Per 7 volte a Singapore ha trionfato il pilota che era scattato dalla prima casella dello schieramento, mentre chi è riuscito a vincere partendo più indietro nello schieramento non era andato oltre la 15^ piazzola in griglia. Elevatissima (siamo addirittura al 100%) è poi la probabilità di veder scendere in pista la Safety Car, vista l’estrema vicinanza di tantissimi muretti e l’esiguità delle vie di fuga. Il più vincente sull’asfalto singaporiano è Sebastian Vettel con 4 successi, seguito a ruota da Lewis Hamilton con 3 vittorie. Red Bull e Mercedes condividono il maggior numero di primi posti a quota tre, inseguiti dalla Ferrari a quota due.

Sul tracciato di Marina Bay i record appartengono tutti all’era ibrida. Il primato in prova appartiene infatti a Sebastian Vettel, che con la sua SF70H nel 2017 ha fermato il cronometro sull’1’39″491, mentre in gara il più rapido è stato Lewis Hamilton a bordo della Mercedes W08 Hybrid, capace di chiudere un giro in 1’45″008 nel corso del GP del 2017. Nico Rosberg ha però conservato il record sulla distanza, visto che il Campione 2016 è riuscito a completare i 61 giri previsti in 1 H 55’48″950. L’edizione dello scorso anno è stata vinta da Lewis Hamilton, che scattava dalla quinta casella. Col podio assieme a lui sono arrivati Daniel Ricciardo e il compagno di team, Valtterri Bottas. Non pervenute le Ferrari, affogate in partenza assieme a Max Verstappen.

©Pirelli
©Pirelli

Pirelli conferma in questo GP la scelta del salto di gradino: la mescola più dura (Soft) è più distante rispetto alle due più morbide (UltraSoft e HyperSoft). Molto diverse tra loro le scelte dei piloti, con alcuni che preferiscono puntare tutto sulle mescole più tenere, e altri che invece si riservano un maggior numero di gomme più dure. Quasi tutti si sono voluti riservare almeno tre treni di UltraSoft. Segnaliamo la grande discrepanza tra Ferrari e Mercedes: il Cavallino porta ben 3 treni di HyperSoft in più rispetto alla Casa della Stella, che viceversa ha ordinato 2 set in più di Soft. Particolarmente stressata sarà la gomma anteriore sinistra, il cui degrado inciderà sulla maggior parte delle strategie a due o a tre stop, ed i team a detta di Pirelli stessa dovranno fare particolare attenzione all’evoluzione della pista nel corso delle ore notturne, che avviene in maniera “anomala” rispetto a quanto accade sui circuiti in cui si corre di giorno. Non dimentichiamo inoltre che è prevista una probabilità di pioggia pari al 10%, con la possibilità di replicare la prima gara bagnata in notturna che proprio l’anno scorso ha avuto luogo a Singapore. Con riguardo alle strategie, il tempo di percorrenza della pit-lane più veloce del 2017 è stato di 24”337.

©Pirelli
©Pirelli

Il GP di Singapore sarà al solito trasmesso in diretta soltanto da Sky Sport F1 HD, oltre che dalla tivvù svizzera italiana RSI LA2. Ecco tutti gli orari del weekend:

Venerdì 14 settembre

  • 10:30 – 12:00 > FP1: diretta Sky Sport F1 HD
  • 14:30 – 16.00 > FP2: diretta Sky Sport F1 HD

Sabato 15 settembre

  • 12:00 – 13.00 > FP3: diretta Sky Sport F1 HD
  • 15:00 – 16:00 > Qualifiche: diretta Sky Sport F1 HD (differita TV8: 20:00)

Domenica 16 settembre

  • 14:10 > GP di Singapore: diretta Sky Sport F1 HD (differita TV8: 21:15)

Si ringrazia Stefano Nicoli per la raccolta delle informazioni.





Tags : brembogp singaporePirelli
Marco Di Geronimo

The author Marco Di Geronimo

Nato a Potenza nel 1997, sono appassionato di motori fin da bambino, ma guido soltanto macchinine giocattolo e una Fiat 600 ormai sgangherata. Scrivo da quando ho realizzato che so disegnare solo scarabocchi. Su Fuori Traiettoria mi occupo, ogni tanto, di qualcosa.