Il messaggio di Lewis Hamilton sembra molto chiaro: “Quest’anno per battermi dovrete impegnarvi parecchio”. E’ del pilota inglese infatti la prima pole position della stagione 2017, grazie al suo 1’22″188 che gli consegna la prima casella dello schieramento del GP di domani e che ribadisce come la Mercedes sia anche quest’anno l’auto da battere. Ma anche Sebastian Vettel oggi pare aver inviato un messaggio piuttosto chiaro: “Quest’anno Lewis potrei essere io a darti fastidio”. Il ferrarista spezza infatti il dominio Mercedes sulla prima fila, chiudendo in seconda posizione – a poco più di due decimi di ritardo dalla pole – un’ottima qualifica e relegando in terza e quarta posizione il duo finlandese, con Bottas davanti a Raikkonen. 5° è Verstappen, con buone prestazioni messe in mostra da Grosjean, dal duo Toro Rosso e dall’esordiente Giovinazzi, a sorpresa chiamato al posto di Wehrlein. Deludono invece Ricciardo, a muro nella Q3, Magnussen e Palmer, che accusano distacchi monstre dai loro compagni di squadra.
Nella Q1, escluse le due Ferrari, tutti da subito in pista con le UltraSoft. In una manche che scorre via senza intoppi, è Lewis Hamilton a dettare il passo: suo è infatti l’1’24″191 che gli consegna la vetta della classifica, consentendogli di staccare di 161 millesimi la prima delle SF70-H, quella di Kimi Raikkonen, costretto alla fine ad utilizzare un set di Pirelli fucsia dopo non essere riuscito a far segnare un buon tempo con le SuperSoft con cui era inizialmente sceso in pista. Dietro il finlandese della Ferrari si piazza poi Verstappen, che porta la sua RB13 davanti a Bottas, 4° a 323 millesimi dal crono del compagno di squadra. Buon 5°, forse anche un po’ a sorpresa, è Nico Hulkenberg, che si tiene dietro Perez, Massa e Vettel, l’unico pilota ad essere riuscito a passare questa prima manche sfruttando un treno di SuperSoft. Chiudono poi la top ten Daniel Ricciardo e Romain Grosjean, positivo al debutto con la sua Haas. Nelle retrovie si registra la quasi impresa di Antonio Giovinazzi: il pilota italiano, chiamato al volante della C36 in mattinata per sostituire durante il GP Pascal Wehrlein – ancora alle prese con noie fisiche dovute all’incidente durante la ROC – non passa la tagliola della Q1 per soli 183 millesimi, finendo la sua prima qualifica ufficiale praticamente incollato al suo compagno di squadra Ericsson, 15° e nella Q2 ma con molta più esperienza sia con l’auto che con la pista. Dietro Giovinazzi deludono invece Magnussen, 17° a 1″4 dal tempo di Grosjean, la McLaren di Vandoorne, 18° a 2″6 dalla cima della classifica e soprattutto con problemi di pescaggio della benzina, Stroll, alle prese con un’auto un po’ raffazzonata dopo il crash delle FP3 – per il quale pagherà anche 5 posizioni di penalità in griglia a causa della sostituzione del cambio – ed infine Palmer, che paga addirittura 3″3 dal tempo di Hulkenberg.
Ecco la classifica al termine della Q1:
In Q2 nessuno tenta l’azzardo delle SuperSoft, con tutti i team che mandano in pista i loro piloti con le Pirelli UltraSoft. Anche la seconda manche della sessione di qualifica scorre via senza particolari scossoni. A mettersi davanti a tutti questa volta è Valtteri Bottas con il suo 1’23″215, un crono che gli permette di staccare di soli 36 millesimi Lewis Hamilton, che ha però messo a segno il suo tempo con un set di gomme usate. Dietro le due Mercedes si piazzano poi le due Ferrari, con Raikkonen a sopravanzare Vettel e con il tedesco che scende in pista con un altro treno di UltraSoft per un secondo tentativo – nonostante il tempo fosse già ampiamente sufficiente ad accedere nella Q3 -, abortito però dopo un terzo settore monstre con una frenata evidentissima pochi metri prima del traguardo. 5° è Ricciardo, che si tiene dietro Verstappen e Grosjean, mentre nella girandola di tempi finali gli esclusi sono Sergio Perez, Nico Hulkenberg – a pochissimi millesimi dal tempo del suo ex compagno di squadra -, Esteban Ocon, Fernando Alonso (che fa riecheggiare già un “No power” in un suo team radio) e Marcus Ericsson, che ha già centrato un risultato importante accedendo nella Q2.
Nella Q3, di nuovo, tutti in pista con un set di UltraSoft. Il primo tentativo vede Lewis Hamilton davanti a tutti, ma la notizia è che la prima fila virtuale non è tutta Mercedes: Sebastian Vettel si piazza infatti tra le due W08 Hybrid, tenendosi dietro Bottas che a propria volta precede Kimi Raikkonen. Con qualche goccia di pioggia che cade nella Q3 senza però causare problemi ai piloti, le velleità di tutti sono raffreddate a causa della bandiera rossa sventolata dai commissari a seguito dell’incidente di Daniel Ricciardo, che finisce in testacoda prima e sulla barriere poi in uscita di Curva 14. Dopo qualche minuto di pausa, il semaforo torna verde ed i piloti scendono nuovamente in pista per il loro ultimo tentativo. Bottas si migliora, prendendosi la pole position provvisoria, ma Hamilton non è d’accordo con il pilota finlandese e stampa un 1’22″188 che gli riconsegna la prima posizione. Dietro di lui si migliora Raikkonen, che però non riesce a sopravanzare la W08 del suo connazionale, ma meglio di lui fa Sebastian Vettel: il tedesco della Ferrari chiude infatti il proprio giro cronometrato in 1’22″456, arrivando a poco più di due decimi e mezzo dal crono di Hamilton e soprattutto tenendo dietro per pochi millesimi la Mercedes di Bottas, relegata quindi alla terza posizione. 5° è poi Verstappen, che si tiene dietro un ottimo Grosjean, Felipe Massa ed il duo Toro Rosso, positivo in questo esordio stagionale con l’8° posto di Sainz ed il 9° di Kvyat. 10°, senza nessun tempo a causa dell’incidente, Daniel Ricciardo.
Ecco la griglia di partenza del GP d’Australia (senza la penalità di Lance Stroll):