close
4 RuoteF2 & F3Su pistaWEC & Endurance

Ghiotto: “La Ginetta è più simile del previsto alle F2. Alternarsi alla guida? Abituarsi è dura…”





Fresco vincitore di Gara 2 della Formula 2 in quel di Sochi, Luca Ghiotto non ha di certo avuto a disposizione troppo tempo per tirare il fiato. Il pilota di Arzignano infatti, subito dopo aver concluso con un successo la trasferta russa con il team UNI-Virtuosi, ha preso armi e bagagli ed è decollato alla volta del Giappone, per atterrare nei pressi del monte Fuji.

© ASPhotography
© ASPhotography

Sarà infatti l’asfalto dello scenografico tracciato sito alle pendici della più celebre montagna del Sol Levante a fare da scenario al debutto assoluto, in una gara del FIA WEC, del 24enne italiano. A bordo della Ginetta #5 del Team LNT ed affiancato da Ben Hanley ed Egor Orudzhev, Luca ritroverà il prototipo di LMP1 che aveva avuto modo di testare – con esiti decisamente positivi – durante il Prologo del Mondiale Endurance andato in scena in quel di Barcellona. Le ottime prestazioni messe in mostra dal talento di Arzignano durante quella sessione hanno convinto Lawrence Tomlinson (proprietario del Team LNT) a puntare deciso su di lui per il secondo round della Superseason 2019/2020 del World Endurance Championship, e Luca è più che mai deciso a confermare quanto di buono fatto vedere durante il Prologo. Ecco cosa ci ha detto quando lo abbiamo raggiunto per un’intervista.

© Markus Hecker / AdrenalMedia.com
© Markus Hecker / AdrenalMedia.com

STEFANO NICOLI: Ciao Luca, ben ritrovato e grazie per averci concesso questa intervista. Inizio subito con la prima domanda: tu con questa LMP1 hai già effettuato una sessione di test, ci racconteresti quali sono state le tue prime sensazioni?

LUCA GHIOTTO: Ciao a tutti! Oltre che positive, ti confesso che le sensazioni sono state…familiari. Ero convinto di trovarmi di fronte ad un’auto molto diversa da una Formula 2 o comunque da una vettura Formula, e invece non è stato affatto così: estremizzando il concetto, mi è parso di guidare una F2 con il tetto e con qualche kg e CV in più. Qui si percepisce molto l’importanza della realtà per cui si corre: io arrivo da un monomarca, e ritrovarsi a guidare uno dei soli due esemplari esistenti di un’auto realizzata da un team è sicuramente una sensazione differente. Totalmente nuove per me sono poi state la consapevolezza di doversi confrontare con colossi come Toyota e la necessità di doppiare le GT più lente, che è un qualcosa che non ho mai fatto: diciamo che il WEC lo percepisco come un mondo nuovo, del quale devo ancora scoprire parecchi aspetti

SN: Guidi una F2, hai svolto dei test su una F1 e stai per correre con una LMP1: tra tutte queste auto differenti, se, dove e quanto cambia il tuo stile di guida?

LUCA GHIOTTO: Come ti accennavo poco fa, questa Ginetta si è rivelata piuttosto simile ad una Formula 2 o ad una generica vettura Formula. Si avvertono in maniera netta tanto i kg in più quanto i CV in più, ma è un’auto che non mi ha mai fatto sentire spaesato, né a livello di stile di guida né a livello di…abitabilità, per quanto io non sia abituato a correre con un tetto sopra la testa. Una delle differenze più nette è sicuramente la presenza del Traction Control, che ti permette di essere più aggressivo sul pedale dell’acceleratore, ma anche il fatto di avere le ruote anteriori completamente coperte non è una diversità di poco conto: su un Formula infatti ti accorgi subito di quando tu stia bloccando o meno, mentre qui visivamente non puoi rendertene conto. Ci sono però diversi sistemi che ci permettono di capire se stiamo bloccando in frenata oppure no, quindi dopo un paio di run ero già riuscito ad abituarmi anche a questo aspetto

© Joao Filipe / AdrenalMedia.com
© Joao Filipe / AdrenalMedia.com

SN: La 6 Ore del Fuji rappresenterà il tuo esordio assoluto in una gara del FIA WEC: quali sono le tue aspettative?

LUCA GHIOTTO: E’ piuttosto difficile per me dirti quali possano essere le mie aspettative, perché il WEC non è un monomarca e quindi qui non è soltanto il pilota a fare la differenza. Il potenziale dell’auto giocherà un ruolo fondamentale, ma posso ipotizzare che il vero obiettivo del team sia quello di lottare contro le Rebellion. Io personalmente punterò a disputare una gara pulita, senza errori, perché so che le gare Endurance sono molto diverse a livello di concetto rispetto alle gare Sprint e quindi sarà un’esperienza del tutto nuova per me. Non so bene cosa aspettarmi, ma ciò di cui sono sicuro è che cercherò in tutti i modi di divertirmi

SN: Se non sbaglio, per la prima volta ti ritroverai a dover dividere la macchina con altri piloti: a livello mentale cambia qualcosa, per te che sei abituato ormai da anni alle monoposto?

LUCA GHIOTTO: Sì, la 6 Ore del Fuji sarà la prima gara in cui dividerò l’auto con altri piloti. Ti confesso che è una sensazione un po’ strana: devo ancora abituarmi all’idea di dover cedere la macchina a qualcun altro in una certa fase della corsa, oppure addirittura a dover assistere alla partenza dal box mentre un altro è alla guida. Il dividere l’abitacolo comporta poi anche la necessità di effettuare il cambio pilota nel minor tempo possibile, e questo non sarà proprio semplicissimo per me perché sono piuttosto alto. Credo poi che il guidare in un equipaggio ti porti a cambiare un po’ il tuo approccio anche a livello mentale: percepisci che lo sforzo sia collettivo, e si avverte la pressione dovuta al fatto che commettere un errore rovinerebbe la gara non solo a te ma anche ai tuoi compagni di equipaggio

© Joao Filipe / AdrenalMedia.com
© Joao Filipe / AdrenalMedia.com

SN: Quando ci siamo incontrati a Montecarlo mi hai detto che, in ottica futura, stavi valutando di poter correre anche in altre categorie: quanto sarà importante questa 6 Ore del Fuji per capire che percorso intraprendere dal 2020 in poi?

LUCA GHIOTTO: Sì, ricordi bene. Credo che questa sia una gara molto importante, sia per la caratura del team in cui corro sia perché nel WEC, che è un campionato riconosciuto e famoso in tutto il mondo, ci sono case note e blasonate tanto nei prototipi quanto nelle categorie GT. Penso che questa 6 Ore del Fuji possa essere una bella vetrina, una di quelle che potenzialmente potrebbe far aprire altre porte. Lavorare bene durante il Prologo mi ha permesso di essere qui in Giappone adesso, quindi magari ben figurare al Fuji potrebbe darmi altre chance per il futuro. Sono molto concentrato e non vedo davvero l’ora di scendere in pista: chissà che non si creino delle opportunità interessanti in vista del 2020

SN: Grazie mille Luca, gentilissimo come sempre. Faremo tutti il tifo per te in Giappone!

LUCA GHIOTTO: Grazie mille a voi, e come sempre un saluto a tutti i fan della pagina ed ai lettori del sito!

La 6 Ore del Fuji rappresenterà inoltre l’esordio assoluto del WEC su Sportitalia (canale 60), con Eurosport che proporrà invece come al solito la diretta dell’ultima ora e mezza di gara. Ecco gli orari delle dirette TV del weekend.

Sabato 5 ottobre

  • 06:10 – 06:30 -> qualifiche GTE | diretta su Sportitalia
  • 06:40 – 07:00 -> qualifiche LMP | diretta su Sportitalia

Domenica 6 ottobre

  • 04:00 – 10:00 -> 6 Ore del Fuji | diretta su Sportitalia ed Eurosport Player / diretta dalle 08:30 (per gli ultimi 90 minuti di gara) su Eurosport 1




Tags : 6 ore fujifia wecluca ghiottomondiale endurancewec
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow