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Luca Ghiotto si racconta: “In questo 2019 a me do 9, alla sfiga do 10. Per il 2020 spero nella F1”





Nella carriera automobilistica di Luca Ghiotto ci sono stati sicuramente fine settimana migliori di quello appena trascorso in quel di Montecarlo. Dopo essere stato squalificato per una minuzia tecnica al termine di Gara 1 ed aver dunque visto sfumare un meritatissimo podio, il pilota italiano ha infatti chiuso con un ritiro per incidente la propria Gara 2, perdendo così terreno in campionato rispetto ai suoi diretti avversari.

© ASPhotography
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Tuttavia il classe ’95 non è certo tipo da buttarsi giù di fronte alle avversità e quindi, quando lo abbiamo incontrato nel parcheggio coperto che a Montecarlo funge da Paddock per la Formula 2 – una cosa che non si vede poi così spesso -, nonostante il weekend difficile lo abbiamo trovato già concentrato in vista della prossima tappa al Paul Ricard. Ecco cosa ci siamo detti nel corso dell’intervista che ci ha concesso.

STEFANO NICOLI: “Ciao Luca! Allora, la prima domanda te la faccio piuttosto generica: che giudizio daresti alla tua stagione finora?”

LUCA GHIOTTO: “Ciao a tutti! Beh, se devo essere sincero come velocità mi darei un 9, perché fino a questo momento abbiamo sempre dimostrato di poter essere con – se non davanti – ai più veloci. Solamente qui a Monaco De Vries è andato leggermente più forte di noi, anche se credo che in qualifica ci fosse ancora del margine e che quindi il distacco finale non fosse del tutto veritiero. Alla sfiga invece darei un bel 10 (ride), perché praticamente mi sta perseguitando dall’inizio dell’anno. In assoluto la definirei una buona stagione perché arrivato a questo punto della stagione ho il triplo dei punti che avevo lo scorso anno, però tra i 18 punti lasciati qui a Montecarlo (l’intervista è stata registrata prima di Gara 2, ndr) e la penalità che mi è stata data a Baku avremmo potuto essere più avanti in classifica. Diciamo quindi che c’è di che essere contenti, ma non del tutto”

© ASPhotography
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SN: Ecco, hai fatto un paragone con i punti che avevi nella scorsa stagione: rispetto al 2018 in cosa ti trovi meglio? E in cosa invece la situazione è peggiorata? Sfortuna a parte, s’intende…

LG: “Sicuramente mi trovo molto più a mio agio con la macchina, sembra quasi di guidare un’auto diversa. Di base queste Dallara nascono tutte uguali, quindi è l’assetto che ha il compito di fare la differenza tra le varie macchine: è un concetto che ad alcuni potrà suonare strano, ma è la realtà. Mi ero accorto del fatto che ci fosse più potenziale rispetto al 2018 già a partire dai primi test ad Abu Dhabi, e con questo non sto dicendo che l’auto di Campos non fosse buona ma semplicemente che quella di Virtuosi ha alcune caratteristiche che mi consentono di spingere di più. Probabilmente è anche più adatta al mio stile di guida, che è un altro dei parametri che devono essere tenuti in considerazione in un campionato monomarca. Sono molto contento della monoposto, si comporta davvero bene in gara: prova di ciò è il passo che ho avuto a Barcellona, che a detta di tutti era il migliore del lotto. Io la considero una cosa molto importante perché ad andare forte sul giro secco sono capaci in molti, ad essere veloci in gara un po’ meno…”

SN: A proposito di gare: le partenze a Monaco sono andate meglio rispetto alle ultime uscite. Possiamo quindi dire che siano stati risolti i problemi al via?

LG:Sì, parrebbe di sì. La frizione sento che lavora meglio sin dalle uscite dai box, quindi il miglioramento è stato generale e non solo riferito al via delle gare. Le prove di partenza che abbiamo fatto nel weekend sono tutte andate bene, quindi direi che ora siamo a posto. A Monaco abbiamo faticato un po’ più del previsto per via della pioggia che è caduta tra giovedì e venerdì, che ha un po’ diminuito il grip in pista e quindi ha fatto partire tutti meno bene di quanto ci saremmo aspettati. E’ stato però un problema condiviso, e finché è così può anche andare bene”

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SN: Tu sei in F2 da ormai un po’ di anni: tenendo gli aspetti tecnici da parte, quanto sta cambiando e quanto è già cambiata questa categoria rispetto all’anno del tuo esordio?

LG: “Da quando è tutto in meno a Liberty Media noi stiamo avendo molta più visibilità, il che è un bene perché ora siamo trattati più o meno allo stesso modo di Moto2 e Moto3 nel Motomondiale. Fino a qualche anno fa noi sembravamo un altro mondo rispetto alla F1, mentre Liberty Media ha iniziato a seguire tutti più o meno allo stesso modo. Ora per esempio ci è permesso di andare nel Paddock della F1, il che ci consente di farci vedere e di incontrare persone che sono ‘di là’ in modo tale magari da vedere nascere qualche buona opportunità. Adesso c’è anche molta più attenzione anche dal punto di vista dei Social, e dato che siamo in una fase in cui l’immagine a volte conta più della guida questo va sicuramente a nostro vantaggio. Si erano visti passi avanti già nel 2018, ma quest’anno le cose sono migliorate ulteriormente”

SN: Escludendo Latifi e De Vries, c’è qualcuno dei tuoi avversari attuali che ti preoccupa in ottica futura per via dei suoi margini di crescita? Pensi che qualche rookie possa rivelarsi una bella grana da qui a fine anno?

LG: “Il primo nome che mi viene in mente è quello del mio compagno di squadra, perché so che la macchina va molto bene e che quindi i mezzi per andar forte ci sono. A Barcellona gli è forse mancata l’esperienza necessaria per gestire al meglio le gomme nelle fasi finali di gara, perché altrimenti credo che avrebbe vinto. In piste come Monaco – che ha visto per la prima volta – è comprensibile che possa fare un po’ di fatica in più, ma credo che da qui fino a Monza possa stare davanti perché conosce tutte le piste dove andremo a correre. Poi c’è l’incognita Schumacher: nei test è andato molto forte, ma finora nei weekend di gara sta facendo fatica. Credo però che il potenziale lo abbia e che sia anche supportato da un’ottima squadra, dato che anche Gelael sta facendo molto meglio dello scorso anno. Penso che la macchina ci sia, deve solo sbloccarsi un attimo e commettere meno errori”

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SN: Bene, ora passiamo alle domande che ci sono state fatte su Instagram: come si prepara un pilota, tanto dal punto di vista mentale quanto da quello fisico, ad una gara atipica come Monaco?

LG: “Per prima cosa intensifico l’allenamento al simulatore, ne ho uno piccolino a casa e in vista di Montecarlo sfrutto qualsiasi momento disponibile per girarci. Chiudere un giro di pista qui senza commettere errori è piuttosto difficile, quindi bisogna sempre prepararsi al meglio. Poi mi alleno usando una palla da 10 kg ed il video della Pole di F1 dell’anno precedente: tengo la palla tra le mani come se fosse un volante e poi ripeto i movimenti che vedo fare al pilota nel video, e questo è un esercizio molto utile sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista fisico. Qui a Montecarlo le forze G laterali non sono così marcate come in altri circuiti, ma le braccia sono costantemente sotto sforzo e quindi bisogna allenarsi bene. Poi ovviamente c’è molta preparazione anche qui in circuito, visto che nelle ore che precedono le varie sessioni analizzo video e dati in modo da limare i dettagli, ed anche guardare le FP della F1 è utile per capire se ci sono dei punti particolarmente insidiosi, se ci sono delle chiazze d’olio lasciate da qualcuno, se in base ai loro tempi la pista ha miglioramenti significativi… Questi sono tutti elementi che ci permettono di variare molte cose, anche a livello di set up della macchina”

SN: Hai mai pensato di correre in altri campionati?

LG: “Sì, anche perché questo è il quarto anno in Formula 2 e so che quasi sicuramente sarà anche l’ultimo, quindi è ovvio che da qui fino al termine della stagione si debba prendere una decisione. Ovviamente spero di avere l’opportunità di andare in F1, altrimenti dovrò valutare altre opportunità. Campionati come il Blancpain stanno prendendo sempre più piede, e sono serie a cui guardo con un certo interesse perché non è così difficile diventare professionisti visto che si cono più posti disponibili rispetto, ad esempio, alla F1. Un’altra alternativa interessante potrebbe essere il DTM dato che il WEC ha perso parecchio appeal nel corso degli ultimi anni ed è quindi più difficile diventare professionista, cosa che è il mio obiettivo primario per il 2020. Vorrei ritagliarmi un posto in una qualche Casa o in qualche Team ufficiale ed iniziare a renderlo un lavoro a tutti gli effetti, guadagni annessi: in fondo è anche per questo che si inizia a fare questo mestiere”

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SN: Mi chiedono se il Vicenza Kart Indoor sia utile per allenarsi per la gara di Montecarlo…

LG: “(Ride) Sono stato lì recentemente ma non ho girato, perché purtroppo era troppo vicino al weekend di Monaco e quindi non volevo rischiare di farmi male. Certo è che avendo visto i video di Sainz che gira con il KZ sulla pista del padre un pensierino avrei anche potuto farcelo, peccato che ci abbia pensato tardi…”

SN: Grazie mille Luca, è stato un piacere chiacchierare con te!

LG: “Grazie a voi! Un saluto a tutti i fan di Andare a pesca ed ai lettori di FuoriTraiettoria!”





Tags : f2f2 2019Formula 2gp monacoluca ghiottomontecarlo
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow