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Ricciardo si prende anche le FP2 ungheresi. Risale Vettel, bene Hamilton con le Soft





E’ tutto a tinte RedBull il venerdì del GP d’Ungheria. Anzi, a voler essere più precisi è tutto a tinte australiane: Daniel Ricciardo replica infatti il risultato delle FP1, andandosi a prendere la vetta della classifica anche nelle FP2 dell’Hungaroring grazie al suo 1’18″455 che gli permette di tenere a distanza tutti gli inseguitori.

© Mark Thompson
© Mark Thompson

Il #3 della RedBull, che ha ottenuto la miglior prestazione della sessione nonostante un po’ di traffico incontrato nel settore centrale, ha saputo tenersi dietro per 183 millesimi Sebastian Vettel, che dopo aver consegnato il nuovo fondo a Kimi Raikkonen ha chiuso le FP2 in 1’18″638 precedendo a propria volta Valtteri Bottas, distante soli 18 millesimi. Quarta posizione, nonostante una noia tecnica che lo ha costretto ad una breve sosta in una via di fuga, è Kimi Raikkonen, che da Ricciardo paga 3 decimi ma che si mette 24 millesimi davanti a Lewis Hamilton: il #44 però non ha sfruttato bene il suo set di SuperSoft, non riuscendo a mettere insieme un vero giro veloce nonostante diversi tentativi, e quindi il suo 1’18″779 è stato fatto registrare con gomme Soft, che secondo Pirelli accusano 6-7 decimi di ritardo rispetto alle SuperSoft e che quindi lasciano presagire un miglioramento prestazionale dell’inglese nella giornata di domani. 6°, un po’ più in difficoltà rispetto al compagno di team, è Max Verstappen, che non va oltre un 1’18″951 che lo consegna a quasi mezzo secondo di ritardo dalla vettura gemella.

L’olandese della RedBull è comunque l’ultimo dei piloti ad accusare un distacco inferiore al secondo. Nico Hulkenberg infatti, buon allo sventolare della bandiera a scacchi, accusa 1″2 di ritardo grazie al suo 1’19″714, riuscendo a tenersi dietro un duo spagnolo formato dalla McLaren di Fernando Alonso e dalla Toro Rosso di Carlos Sainz, rispettivamente e 9°. A chiudere la top ten c’è poi Stoffel Vandoorne con la sua MCL32, che in una pista dove il motore conta poco sta finora ben figurando nonostante qualche problema di troppo occorso proprio alla monoposto del pilota belga.

Appena fuori dai primi 10 c’è Esteban Ocon con il suo 1’20″126: il giovane francese, salito a bordo della VJM10 per la prima volta nel corso del weekend avendo dovuto cedere il volante al giovane Alfonso Celis nelle FP1, ha preceduto il compagno di team Sergio Perez, staccato di poco meno di due decimi, e Daniil Kvyat, che accusa invece quasi mezzo secondo. 14^ e 15^ posizione per le due Williams, con Stroll davanti a Massa, quest’ultimo autore di due testacoda a distanza ravvicinata l’uno dall’altro a sottolineare quanto il nuovo asfalto sia difficile da interpretare per tutti i piloti.

16° è invece Palmer, la cui sessione si è conclusa anzitempo per via di un crash in Curva 14, con la sua Renault che è finita contro le barriere facendo tremare – più figurativamente che non concretamente – ancor di più il sedile del pilota inglese. 17^ piazza invece per Magnussen, che sconta il crash di Giovinazzi nel corso delle FP1: il pilota danese è infatti riuscito a completare solamente 11 giri – il più rapido dei quali in 1’21″345 -, con i suoi meccanici che pur dando il massimo non sono riusciti a rimettere la VF-17 in sesto in tempo per fargli disputare l’intera sessione. Haas che poi non va oltre la 18^ posizione con la vettura gemella, quella di Grosjean, alle prese a suo dire con enormi problemi di sottosterzo, che riesce a tenersi dietro solamente le due Sauber, con Ericsson davanti a Wehrlein. Il pilota tedesco, tra l’altro, è stato protagonista di un crash piuttosto violento all’uscita di Curva 11, che ha causato l’esposizione di una bandiera rossa.

Cambiano leggermente, rispetto a quanto visto in mattinata, i riscontri per quel che riguarda il passo gara, con i team che hanno dovuto anche fare i conti con una seconda parte di sessione spezzettata per via dei crash di Wehrlein e Palmer. Hamilton, Bottas e Vettel sono infatti gli unici 3 piloti a mettere a segno, nelle simulazioni effettuate con gomme Soft, addirittura dei tempi sotto il muro dell’1’22”, con il passo medio che si attesta su quell’1’22″basso che in mattinata sembrava prerogativa esclusiva delle RB. RedBull che invece, con gomme SuperSoft, ha forse sofferto un po’ di più il carico di benzina, risultando mediamente più lenta di 5-6 decimi rispetto ai tempi di Ferrari e Mercedes e con entrambi i piloti che non si sono detti soddisfatti del feeling datogli dall’anteriore.

Ecco la classifica completa al termine delle FP2:

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Tags : f1formula 1fp2 gp ungheriagp ungheriarisultati fp2 gp ungheria
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow