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Formula 1

Analisi Tecnica: Ferrari, la coperta è corta ma un po’ elastica





 La SF21 sta dimostrando innanzitutto di non sembrare nemmeno una lontana parente della SF1000, ma di essere una vettura facilmente migliorabile con setup mirati, a cui risponde il più delle volte nella maniera desiderata. Bene per il futuro.

La Rossa di Maranello ha piacevolmente sorpreso molti tifosi ed appassionati, essendo il telaio della stessa SF1000 che ha fatto patire le pene dell’inferno al team emiliano la scorsa stagione. La rossa ha in parte colmato il deficit che il V6 ibrido aveva nei confronti dei rivali la passata stagione, ma non ancora totalmente. Il motore ha ancora qualche cavallo in meno rispetto a Renault, qualche decina rispetto al duo di testa Mercedes-Honda, ma la macchina ha trovato tanto carico (secondo i nostri dati è la seconda in griglia come downforce potenziale) difficilmente integrabile però, con una sospensione anteriore che lascia ancora qualche perplessità, specialmente in inserimento curva.

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La coperta è corta sì, ma anche un filino allungabile. Quando la qualifica è buona, spesso ne risente il passo gara, anche se le due gare al Red Bull Ring, ci hanno confermato quanto valga pure l’opposto. La Ferrari SF21 soffre in alcuni casi il degrado delle gomme, che però sente meno in condizioni di alto carico, passando da prestazioni opache in presenza di piste veloci, a ottimi risultati nelle piste più tortuose. In certe circostanze di pista e asfalto, fatica maggiormente a mandare le anteriori nella finestra corretta, accusando quindi sottosterzo, scarsa aderenza e conseguente degrado.

Le due gare in Austria hanno appianato sensibilmente parte delle lacune avute al Paul Ricard, migliorando la comprensione della vettura e del lavoro da svolgere a partire dal Giovedì del Gran Premio. La vera SF21 non è quella di Monaco, ma nemmeno quella vista in Francia. La prestazione vista in terra austriaca è invece quella più simile alla realtà.

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Gli sviluppi non continueranno, ma non mancheranno gli adattamenti da pista a pista: in Austria 1 è stato portato un fondo testato nelle libere in ottica Silverstone, con 3 nuovi elementi nella parte intermedia che vanno a ricordare il fondo del Bahrein, lavoro simile a quello svolto da McLaren, scuderia rivale dalle prestazioni simili, a volte addirittura migliore, dove può sfruttare la potenza in surplus in dote alla PU Mercedes.

Ma se McLaren la passata stagione è stata la terza forza e Ferrari ne è arrivata al livello, visti i presupposti, non possiamo che essere soddisfatti. Per il momento.





Christian Falavena

The author Christian Falavena

Classe '99, appassionato di tutto ciò che va forte e fa rumore, introdotto alla passione per le 4 ruote dal padre. Seguo il mondiale di Formula Uno dal 2007, leggo e scrivo di tecnica dal 2017. Musicista a tempo perso e già perito meccatronico industriale, ora aspirante ingegnere meccanico presso l'Università degli Studi di Ferrara, in cui sono Team Leader nel programma Formula Student.