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F1 2018 eSports, Day 3: fitness, track walk e kartata tra amici





La giornata di giovedì mi ha consegnato alcuni verdetti interessanti. Ho scoperto ad esempio la percentuale di somiglianza del mio fisico a quello di un vero pilota di Formula 1, ho provato sulla mia pelle le forze laterali e dunque gli “schiaffi” che i piloti prendono ad ogni curva ed ho capito quanto sia indimenticabile trascorrere un’intera mattinata in pista. 

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13 maggio 1950. La Storia della Formula 1 partiva proprio da Silverstone, che ora è più viva che mai. Mettere i propri piedi su un tracciato come questo fa venire la pelle d’oca: se poi penso al fatto che ne abbiamo percorso in lungo e in largo il terzo settore, fatto video e foto sul rettilineo principale beh…mi viene ancora un sorrisone stile Daniel Ricciardo. Iniziare la giornata in questo modo è stato sicuramente un colpo al cuore, quel cuore che poi però mi sarebbe servito per tutte le prove fisiche e psicologiche della giornata.

Iniziamo tutti subito con la prova dei riflessi: volante davanti, 8 tasti da schiacciare quando si illuminavano e… via! Sono stato il quarto ad aver fatto questa prova, ed anche stavolta c’è un “ma” bello pesante da evidenziare: tutte le prove di riflessi erano infatti identiche, e quindi i ragazzi che assistevano alla mia prova stando alle mie spalle hanno potuto memorizzare i primi bottoni da schiacciare riuscendo così a guadagnare subito molti punti. Di solito dovrebbe l’ordine dei bottoni dovrebbe essere diverso e casuale in ogni prova, ma tant’è: riesco comunque a fare un buon tempo e dunque la prima prova per me finisce bene. A demolire la concorrenza in questo test ci ha pensato Kimmy Larson, il ragazzo che vedete in foto qui sotto: una persona simpaticissima, che con me a volte parla persino in italiano.

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Successivamente, è arrivato il momento di misurare la mia altezza, il peso e la circonferenza del mio collo: 178 cm, 80 kg e 39 cm, con una percentuale di somiglianza al fisico un pilota di F1 dell’86%. Mica male per un ragazzo come me che non fuma e non beve da quando è nato: chissà se possa essere stato utile l’aver dovuto iniziare a correre in fretta con le proprie gambe…

Sono 42, invece, i chilogrammi che un pilota riceve in faccia in curve dove l’accelerazione laterale arriva a 6,5 G. Ci è stato detto che qui a Silverstone questi valori verranno raggiunti senza troppe difficoltà…per almeno 200 volte nel corso del weekend. Un carico che credo nessun collo dei semifinalisti potrebbe sopportare. La prova psicologica, invece, consisteva nello schiacciare due tasti a seconda dei quadratini che apparivano su uno schermo: la difficoltà era nel non premere nulla quando apparivano dei cerchi o dei quadrati privi del logo “F1”. 80% in questa prova, direi che sono passato con ottimi voti.

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Nel complesso, la giornata è stata parecchio interessante ma non molto utile per essere preso in considerazione dai team, che invece guarderanno con ansia l’ultima vera prova di noi piloti virtuali: la pista, quella vera però. Kart 390 cc, pista di Daytona Milton Keynes – semplicemente mozzafiato – e presumibilmente 20 piloti per batteria: un massacro. Sfortunatamente (anche sentendo parlare qualcuno dello staff) credo che non ci sarà zavorra, quindi non sarà esattamente facile riuscire ad arrivare davanti considerando i miei 80 kg, non troppi ma sicuramente tanti rispetto ai 55 di qualcun altro. Questa non sarà però di certo una scusa per mollare: farò del mio meglio come sempre.

La giornata si conclude con una bella, fatemelo dire, pizza nel locale “Pizza Express”: devo dire che è stata davvero sorprendente, in modo positivo. Mangiare sano qui è impossibile, è molto più facile farsi notare dai team.

L’ultimo giorno di test prima del weekend libero è alle porte, e lunedì sapremo come saremo davvero andati. Non vedo l’ora di correre.





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