Anche le FP3 del GP del Giappone sono state afflitte dalla siccità. Siccità che ha portato con sé incendi colposi scatenati dalle scintille delle monoposto che finivano nell’erba secca (le scintille, non le monoposto). A parte questo particolare però le prove libere sono trascorse in modo abbastanza lineare e hanno mostrato una McLaren più veloce rispetto agli altri 3 top team, tanto che alla fine la classifica finale ha recitato ancora una volta NOR-PIA-RUS.

Le FP3 del GP del Giappone sono iniziate nello stesso modo in cui erano terminate le FP2 di ieri, ovvero con una bandiera rossa esposta per l’erba delle vie di fuga andata a fuoco. Come se ciò non bastasse anche al termine della sessione è stata esposta un’altra bandiera rossa per lo stesso motivo. Per fortuna dei team e dei piloti però questa volta le interruzioni sono durate meno e quindi le squadre sono quasi riuscite a completare il programma di lavoro previsto. Quasi, perché l’ultima bandiera rossa ha annullato l’ultimo tentativo di qualifica di molti.
I due piloti McLaren sono stati i più veloci alla fine della sessione, con Norris e Piastri ad alternarsi in testa man mano che effettuavano nuovi tentativi di giro veloce. Alla fine l’inglese ha chiuso la sessione in 1:27.965 precedendo di 26 millesimi il compagno di squadra. Il setup della monoposto non sembrava perfetto a inizio sessione, tanto che entrambi i piloti sono andati larghi in curva 9 più volte, ma nonostante questo le monoposto del team di Woking sono sempre state le più veloci. Dietro di loro potrebbe esserci grande lotta in qualifica tra le due Ferrari, Verstappen e Russell. Leclerc e Hamilton hanno chiuso in quarta e sesta posizione staccati rispettivamente di 449 e 559 millesimi dalla vetta. Il team di Maranello sembra aver trovato il giusto bilanciamento, almeno in qualifica. Una conferma della bontà della monoposto arriva invece da Mercedes, che con Russell si è issata tra le posizioni di vertice a un solo decimo dalle McLaren.
In casa Red Bull invece è stato effettuato un lavoro leggermente diverso. Il team austriaco ha infatti percorso diversi giri con gomme dure a inizio sessione per poi passare alle soft alla fine. Sia Verstappen che Tsunoda hanno portato in top ten la candida lattina da corsa, con l’olandese quinto a cinque decimi dalle McLaren e Tsunoda nono a otto. Distacchi ampi, ma in parte derivanti dal fatto di non aver effettuato l’ultimo tentativo per colpa della bandiera rossa. Gli altri piloti tra i primi 10 sono stati Albon, che ha chiuso settimo, Gasly ottavo e Hadjar decimo.
Carlos Sainz, che si è reso protagonista di un’uscita di pista senza conseguenze nelle S, probabilmente distratto dal traffico, ha chiuso le FP3 del GP del Giappone in undicesima posizione a 881 millesimi da Norris. Dietro di lui il neo retrocesso Lawson e Antonelli, che è apparso leggermente in difficoltà rispetto a Russell tra le curve di Suzuka. L’italiano ha anche provato meno volte la qualifica rispetto al compagno di squadra in questo circuito su cui non aveva mai girato prima di ieri.
Grandi progressi per Doohan, che ha chiuso quattordicesimo, ma soprattutto ha chiuso il DRS in curva 1 senza lanciarsi da nessuna parte. Rischio invece corso da Bortoleto, che ha avuto la brillante idea di mettere le due ruote esterne sull’erba prima di affrontare la 130R dando poi la colpa alle gomme. Nonostante l’errore il brasiliano è stato bravissimo a controllare la monoposto. Le ultime sei posizioni sono state occupate dai piloti di Haas, Aston Martin e Sauber, nominate così in ordine sparso. L’ordine corretto è riportato nella classifica sottostante, che mostra i risultati delle FP3 del GP del Giappone.
