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F1 eSports Series 2018, Day 4: una giornata all’insegna dei Kart





Ogni pilota, virtuale o reale, adora giorni come questo mio venerdì. Una qualifica e tre gare da dieci minuti l’una. Poco? Ma quando sei in pista (anche con un minuscolo Kart) il tempo non scappa mai.

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Il miglior inizio di weekend: tra Kart, Maggots/Becketts e gara non saprei cos’altro desiderare. Iniziamo la giornata con una colazione abbondante, la tipica inglese con uova, bacon e succo di mela. E poi, si parte subito per andare in direzione Daytona Milton Keynes. Il kartodromo che mi conquista. Presenta curve veloci, secche e cieche che non fanno presagire nulla di buono. Ma tutto ciò che vedo è fantastico. Non ho mai visto niente di così bello: saliscendi, dissuasori alti come quelli del circuito di Silverstone e inserimento killer nel lungo rettilineo.

Il format che F1 ha pensato noi è semplice. Divisione tra gruppi – gruppo 1 e 2 insieme come gruppo 3 e 4 -, 10 minuti di qualifiche, gara 1 e gara 2 (la griglia di partenza della seconda si basa sull’ordine d’arrivo della prima). I primi 10 piloti di ogni batteria passano alla fase successiva. Quella in cui i migliori 20 dei due gruppi lotteranno per la vittoria finale, la “vittoria delle vittorie“.

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Beh, tutto bello e interessante… ma io dove sono arrivato? Finalmente, avanti, direi! In qualifica ho fatto il  tempo assoluto, in Gara 1 ho mantenuto la posizione. Invece, in Gara 2, ho ricevuto una botta alla prima frenata. Ho chiuso 8°, ma poco male! Grazie a questi risultati passo, senza problemi, alla finale dei migliori 20.

Mi sono divertito, e parecchio. Il tracciato presenta diversi punti di sorpasso, e coi kart si può andare ovunque. E quando chi mi ha buttato fuori ha ricevuto la penalità… ho urlato “Karma!”. Fernando Alonso sarebbe fiero di me.

Parto 14° nella gara finale. I punti totalizzati mi allineano in questa posizione. Ahimè in partenza faccio valere il mio peso: perdo due posizioni. Nel corso delle curve successive mi infilo in punti impossibili, senza toccare nessuno. Arriviamo alla penultima curva e tutti (ma davvero tutti!) si aprono a ventaglio. Eravamo in 12: prendo botte a destra e sinistra – e mi chiedo come sia possibile: ero il più esterno! Ma non guadagno alcuna posizione. E nonostante tre piloti davanti a me siano andati in testacoda. Ma il momento più spettacolare è stato un altro. Mentre incrociavo due piloti, è planato un drone per riprenderci da vicino. Emozione nell’emozione.

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Ho terminato la gara in 14^ posizione. Come ero partito. Ma solo un ragazzo più pesante di me è riuscito a starmi davanti. E il peso sui kart conta! Io peso 80 kg, il più leggero davanti a me pesa forse 70 kg. Non male. Se poi contiamo che ogni kart non era nelle stesse condizioni – come in ogni kartodromo – il risultato può essere considerato come un piccolo successo. E anche se avrei voluto terminare nella top 10, sono comunque molto soddisfatto.

Il turbine di kart, cibo, video e foto è durato sei ore. Torniamo in hotel. Ed è con la mia fedele compagnia italiana che passo l’intera giornata: prima con un mio caro fan, ormai mio amico (ne approfitto per salutarti, caro Edoardo); poi col gruppetto degli spagnoli a Pro Draft (simpaticissimi!).

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Tags : esportssilverstone
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