Tra passato glorioso e presente visionario, McLaren torna a stupire con una livrea speciale che omaggia le sue origini. A Monaco e Barcellona, la MCL39 si veste dei tratti iconici della M7A, la monoposto che nel 1968 regalò al team la sua prima vittoria in Formula 1. Un’operazione di marketing d’impatto, realizzata in collaborazione con OKX, che fonde heritage e innovazione, raccontando una storia di stile senza tempo.

un connubio tra passato e presente in una Monaco che attende il GP | © McLaren
Ve la ricordate la livrea speciale in onore della Gulf che la McLaren ha sfoggiato nel Principato? Se la risposta fosse no, forse dovreste rivedere le vostre priorità, oppure soffermarvi immediatamente sull’immagine sottostante. Perchè nessuno merita di proseguire serenamente la propria esistenza senza aver visto almeno una volta quella creazione. Correva l’anno 2021, e da un anno ormai la compagnia petrolifera statunitense — il cui logo è caratterizzato dai toni azzurro chiaro (o baby blue, come direbbe Leclerc) e arancione — era sponsor della scuderia. Colori iconici, quelli dei signori dell’oro nero, che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo delle corse, soprattutto in quelle di durata. Per esempio, vi suona familiare la 24 Ore di Le Mans? Nel 1997, la F1 GTR giunse seconda, proprio con questa combinazione di colori.

Ebbene, i tempi sono maturi per un altro design speciale, ancora una volta a Monaco, perché il paradiso fiscale più esclusivo di tutti non è mai una cattiva vetrina per celebrare la storia. Monaco, che la storia poi l’ha già fatta da sé, tra il prestigio che solo i circuiti più antichi in calendario possono vantare, un’ambientazione unica e una sfida prestazionale al limite. È la M7A che questa volta il team di Woking ha deciso di celebrare. Niente più sponsor, molto di più: un’auto da corsa, certo, ma non una qualunque. Nel 1968, nelle mani di Bruce McLaren, la M7A consegnò al team inglese il suo primo trionfo in Formula 1. Prima di questo traguardo, però, la vettura arrivò prima alla bandiera a scacchi in due appuntamenti non relazionati con il campionato della massima serie: il primo, Daily Mail Race of Champions sempre con Bruce McLaren, il secondo, Daily Express International Trophy, con il compagno di squadra Denny Hulme. Entrambi eventi che si svolgevano principalmente nel Regno Unito e attiravano squadre e piloti di prim’ordine, fungendo da autorevoli appuntamenti nel calendario motoristico dell’epoca.
Ma torniamo alla Formula 1: la M7A ottenne la sua prima vittoria il 9 giugno 1968 al Gran Premio del Belgio, sul tracciato di Spa-Francorchamps. E scusate se è poco. Alla guida c’era — come anticipato — Bruce McLaren, il quale, inizialmente convinto di aver concluso in seconda posizione, scoprì solo dopo aver tagliato il traguardo di essere il vincitore, poiché Jackie Stewart, leader della corsa, era rientrato ai box per rifornimento nelle ultimissime fasi della competizione. Fu quella la prima di tre vittorie ottenute nel 1968, contribuendo al secondo posto della McLaren nel campionato costruttori di quell’anno. La seconda e la terza? Denny Hulme sul Circuito di Monza, che non contento replicò poi sul circuito di Mont-Tremblant (St. Jovite), in Canada. Fu proprio oltremare che, con McLaren sul secondo gradino del podio, la scuderia che portava il suo nome ottenne la prima doppietta della sua storia.

Così, tra uno spot vintage e un official reveal sul mare, il team papaya continua a stupire in termini di marketing, con una livrea che non solo delizierà gli occhi di coloro che accorreranno a Monaco, ma anche quelli di chi parteciperà al Gran Premio di Spagna, a Barcellona, ultimo appuntamento della triple header corrente. Nello specifico, si tratta di una rielaborazione moderna del design della M7A, il cui arancione quasi giallo, vedeva ai lati e sul naso il numero del pilota riportato in nero in un font senza troppi fronzoli. Il dettaglio? Le cifre si trovavano su uno sfondo dato da un cerchio bianco. Di una semplicità quasi disarmante, se non fosse che è stata la prima monoposto di casa McLaren a mostrare agli appassionati di Formula 1 quello che poi è diventato il famosissimo arancione papaya, un evento più unico che raro in un’era in cui la televisione si vedeva in bianco e nero. La MCL39 richiama quindi sia il colore iconico che i tondi bianchi su cui primeggiavano i numeri, disposti sulla parte posteriore delle pance e sul muso, anche se su quest’ultimo, fedele al 100% alla M7A, il numero è ruotato di 45°. Ultimi dettagli ma non meno importanti, i nomi dei piloti usano il medesimo font originale, mentre il coperchio motore è nero.

Ebbene, Lando Norris e Oscar Piastri sfoggeranno anche delle tute abbinate perché, se è vero che la M7A è la vera protagonista di questo revival, l’azienda OKX, specializzata in tecnologia bitcoin e partner della McLaren dal 2022, è altrettanto al centro di questo disegno, come a dire che il passato non sbiadisce ma i tempi corrono. Queste le parole del capo marketing Louise McEwen, esplicative al massimo dell’approccio al concetto: “Lavorare con OKX su questo sviluppo della livrea è stato un ottimo modo non solo per celebrare questa storia [nda. La M7A] ma anche il credo innovativo e progressista che ispira sia McLaren che OKX”. E dunque così si presenterà in pista il team di Andrea Stella, tra tradizione e riforma, pronto a riscattarsi dopo una Imola vinta da Max Verstappen e che ha visto i beniamini di Woking secondo e terzo.