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Intervista a Lorenzo Colombo, leader della F4 italiana: “Campionato tosto, ma io voglio vincerlo!”





È italiano, ed è in testa al campionato italiano. Il tricolore svetta nella Formula 4 tricolore: Lorenzo Colombo è primo nella classifica provvisoria del Campionato italiano di F4. Quota 113 punti (appaiato col neozelandese Armstrong), una vittoria all’attivo, secondo rookie del 2016 e con progetti ambiziosi e sogni nel cassetto. Un ragazzo tranquillo, educato: mi risponde al telefono nonostante lo chiami con mezz’ora di ritardo. Rompiamo il ghiaccio, e cominciamo l’intervista.

Lorenzo Colombo a Misano

FUORI TRAIETTORIA: Ci racconti da quanto corri e perché hai scelto di correre?

LORENZO COLOMBO: All’età di sei anni mio padre ha portato me e mio fratello a vedere cos’è un go-kart e a fare un giro. All’inizio non mi piaceva così tanto, ero ancora un bambino. Pensavo fosse una cosa normalissima, poi invece ha iniziato a intrigarmi molto e da lì è iniziata la mia formazione da pilota. A dieci anni ho iniziato a partecipare a competizioni di livello nazionale, alle quali mi sono presentato anche come pretendente al titolo nazionale della categoria. Mio papà correva in macchina, ma per dedicarsi a me, che stavo andando forte, ha smesso di correre. Anche perché aveva già vinto otto titoli nazionali e si è voluto dedicare a vedermi crescere su un go-kart. Uno dei miei più grandi sogni è diventare un pilota professionista, e sto lavorando per trasformarlo in realtà. Così due anni fa sono passato dal kart alle macchine. Avevo già fatto il mondiale kart 2015, concludendo in 16^ posizione. Una gara non proprio strepitosa: partivo dalla 7^ posizione in un mondiale in cui correvano più di 100 piloti a livello agonistico. In questi due anni invece ho avuto la prima esperienza con le Formula: macchine assolutamente fantastiche, secondo me.

FT: Tra l’altro, prima di entrare in F4, hai partecipato anche a un Supercorso federale ACI-CSAI, ottenendo un ottimo risultato…

LC: Una decisione dell’ultimo minuto: ero stato convocato al Supercorso perché ero stato capace e veloce durante l’anno in karting. Perciò mi hanno selezionato, ed è una cosa rara che ACI ti convochi per il Supercorso. Significa che avevo fatto una stagione molto buona! Eravamo sei piloti in tutta Italia, quattro dai karting e due dalle auto. Al Supercorso mi sono dimostrato il miglior pilota proveniente dal karting, e da lì è cambiato il planning che avevo in mente. Prima di parteciparvi, avevo in mente di proseguire col karting un altro anno. Invece ho subito cercato di prendere confidenza con la Formula 4, per iniziare la stagione del campionato italiano. Durante quell’anno c’erano molte new entry nella F4, ed è stato importante per me: dovevo dare il massimo in ogni gara. E correvo contro Mick Schumacher…

Colombo, team Bhaitech

FT: Per di più in classifica rookie sei arrivato dietro solo a Juri Vips, che adesso è in testa al campionato tedesco: un altro piccolo vanto.

LC: Il mio obiettivo era entrare nella Top 3 dei rookie. In questo modo è più facile capire se un pilota apprende in fretta: hai ottenuto molti risultati, anche vittorie di classe. A Imola ho fatto bottino pieno, due volte primo in categoria rookie e una volta secondo, e ho quasi assaggiato il podio vero, perché mi sembra di essere arrivato quinto, quinto e ottavo. È stato davvero fantastico quel weekend. Da lì sono anche passato in testa alla coppa rookie. Questo ha sorpreso un po’ tutti, io stesso in primis: ero davanti a team come Prema, che aveva vinto con Lance Stroll e Ralf Aron!

FT: L’anno scorso hai anche cambiato team, a metà stagione.

LC: Dopo Vallelunga, il quarto round, sono stato costretto a passare dal BVM Racing a Bhaitech, con cui corro tutt’oggi. Da lì è stata sempre una crescita: ho imparato molte cose che nell’altro team non avevo ancora appreso. Sono riuscito a conquistare al secondo round di Imola il mio primo podio assoluto stagionale, arrivando secondo. Ho messo a segno ottimi punti per il campionato “normale”, in cui alla fine sono arrivato 12°.

FT: Ci parli della tua prima vittoria assoluta ad Adria, di qualche settimana fa?

LC: Ho vinto gara-3, una corsa letteralmente dominata. Venivamo dalla tripla vittoria di Fernandez a Misano, e ad Adria abbiamo vinto due gare su tre. Gara-3 l’ho dominata io, dalla partenza fino alla fine. Sono riuscito a gestire la gara in modo perfetto: a inizio corsa ho preso un po’ di gap, una finestra di 2-3 secondi per impedire agli altri di prendermi la scia (che con le F4 fa davvero tanto!). Così sono riuscito a vincere in maniera piuttosto facile.

Colombo in testa ad Adria

FT: Poi, l’appuntamento di Vallelunga: Marcus Armstrong ti ha raggiunto…

LC: Questo weekend noi della Bhaitech non abbiamo brillato: avevamo poca velocità in rettilineo. Vallelunga è una pista con rettilinei in salita e discesa: c’è bisogno di velocità per gestire attacchi e difese nel corpo a corpo, affiancarsi a fine rettilineo per portare l’avversario all’errore… Noi abbiamo faticato, non siamo riusciti a mettere pressione agli altri. Tutti i (pochi) sorpassi li abbiamo fatti o in partenza o in curva. Dopo qualifiche decenti, in gara-1 sono partito piuttosto bene ma alla curva 2 un contatto tra la mia macchina e una del Mücke Motorsport ha causato una rottura alla sospensione della posteriore sinistra: sono stato costretto al ritiro. Tra l’altro in due giri sono stato colpito quattro volte! Sono gare, può succedere. Anche se sembrava che avessi un bersaglio! Lì è arrivato il primo zero, difficile da digerire: devo pensare al campionato, devo fare dei punti. A fine weekend sono sempre leader, ma pari punti con Armstrong: ha fatto un weekend sensazionale, secondo, primo e quarto [che conta come terzo: il vincitore Drugovich non è eleggibile per i punti, ndr]. Gara-2 è stata più tranquilla: fin dai primi momenti sono riuscito a passare un pilota di Van Amersfoort, con cui ho avuto un contatto al sesto giro. Ero stato troppo ottimista nel sorpassarlo, e ci siamo toccati: per fortuna non è successo niente alla macchina. Alla fine ho concluso in P6. Gara-3 è andata molto bene, ce la siamo giocata strategicamente perché non volevo rischiare. Ho fatto la miglior partenza dell’anno, passando il mio compagno di squadra, e alla fine del rettilineo ho affiancato Armstrong. Però ci sono state manovre rischiose dei piloti davanti: ho mantenuto la calma. Potevo prendermi rischi in più, ma non ho voluto. Alla fine, se avessi passato Armstrong, si trattava di tre punti di differenza: per adesso non sono importanti. Sono stato tranquillo e ho finito dietro di lui in P5.

Lorenzo Colombo abbraccia il compagno di team Sebastian Fernandez

FT: Siete cinque in 15 punti: tu, Armstrong, Van Uitert, Petrov e Fernandez. Credi che la situazione andrà avanti così o sai additare chi di loro pensi affonderà?

LC: È un campionato molto aperto quest’anno. Il livello si è alzato rispetto all’anno scorso, e non di poco. Questi piloti possono darmi molto fastidio nel corso dell’anno. Non credo che qualcuno possa prendere il largo, perché alla fine ci sono stati sette vincitori in appena nove gare. Ci tengo a dire che anche Leonardo Lorandi, mio compagno di team, sta crescendo molto e credo che a fine campionato inizierà a dare fastidio ai big là davanti (me compreso). Chissà che alla fine, questa classifica non diventi ancor più chiusa…

FT: A proposito: alla Bhaitech fai trio con Lorandi e Fernandez. Che significa essere compagni di squadra in F4?

LC: Ci conosciamo da tantissimo tempo. Il primo anno di karting con loro è stato il 2012, quando ho corso con 60 Mini, ed entrambi erano miei avversari (anche se Fernandez era mio compagno fin dall’epoca). Secondo me, agli inizi dell’anno, i compagni si devono aiutare molto: non ha senso ostacolarsi e perdere punti. Noi della Bhaitech stiamo dominando: abbiamo più punti di Prema e DR. Dal quarto-quinto round inizieranno le lotte interne al team (io ho pochi punti di differenza con Sebastian). Lotte ben accette: tutti vogliamo vincere. Ma bisogna evitare di buttarsi fuori pista l’un l’altro, come Prema l’anno scorso al Mugello. Non ci faremmo una bella figura…

Lorenzo Colombo

FT: Il 10-11 giugno hai fatto una visita al Campionato tedesco di F4: ci racconti di questa gita al Red Bull Ring?

LC: Questa era una gara fuori programma: volevo concentrarmi sul campionato italiano. Però ho voluto provare anch’io a correre in un campionato diverso, e il Red Bull Ring è una pista che mi servirà anche in futuro: ci corrono la F1, e anche altre categorie. È stata una gara abbastanza difficile: abbiamo avuto lo stesso problema di Vallelunga, la macchina era molto veloce in curva ma nel dritto perdeva rispetto agli altri. Al Ring il problema era amplificato, per la salita ripidissima tra curva 1 e curva 2, dove se hai una perdita di velocità è molto più semplice che un avversario ti superi. E in quel campionato sono molto più antisportivi rispetto all’italiano. Per esempio, quando ho provato ad affiancare altre vetture, questi per difendersi non mi lasciavano spazio e mi accompagnavano fuori pista. E al di là delle scorrettezze, non hanno dato avvisi nemmeno sui track limits. Tutti fanno degli errori, me compreso. Siamo umani, ma ci vogliono sanzioni.

FT: Avevi escluso a priori quanto di correre contemporaneamente un altro campionato, come Marcus Armstrong che corre anche in quello tedesco o Aldo Festante in quello francese?

LC: Prendiamo l’esempio di Aldo: la macchina del campionato francese è diversa da quello italiano e non so quanto possa aiutare, anche a livello di tecnica di guida. Ho pensato di concentrarmi su un solo campionato e provare a lavorare al meglio, raggiungere il massimo possibile. Credo sia la strategia giusta. E conta quanto budget hai a disposizione: due campionati costano. Credo che il francese costi un po’ meno dell’italiano, ma il tedesco è molto gettonato.

Colombo sul bagnato ad Adria

FT: Quanto interferisce la carriera nella tua vita normale?

LC: Sono ancora all’inizio della mia vita da pilota. Mi alleno 2-3 volte a settimane in una palestra vicino casa mia, seguito da un ottimo PT. A volte vado in Bhaitech a provare il loro simulatore (utilissimo per ripassare le piste). Ti volevo parlare anche della scuola! Frequento il terzo liceo scientifico, e sono stato promosso senza debiti. Credo di essere uno che si applica, ed è fondamentale perché con lo sport che faccio il tempo che ho a disposizione non è molto. Finora non ho avuto molte difficoltà: la scuola sa dello sport che faccio, e spesso mi aiuta a gestire interrogazioni e verifiche. Sono contento di questo, penso che la scuola dovrebbe aiutare ogni persona che fa sport a livello agonistico. I problemi sono legati a questioni di tempo, non di impegno! 

FT: E a proposito del tuo futuro da pilota: hai qualche piano su quali categorie imbroccare?

LC: Ho due idee. Quest’anno promette bene, cercherò di vincere il campionato italiano. Poi vorrei passare di categoria, seguendo le orme di Mick Schumacher. Due anni di F4 e, come ha fatto lui, passare nel Campionato europeo FIA di Formula 3. È una macchina che ho avuto modo di provare, ed è molto formativa. Ma i costi… sono circa tre volte un campionato F4. Bisognerà cercare degli sponsor per me e per il team. Lì si parla anche di un milione di euro: sono davvero tantissimi soldi. Se non riuscissi a sopravanzare per motivi budget o altro, l’altra opzione è entrare in GP3, dove i costi sono più bassi rispetto al FIA F3 (anche se le cifre rimangono alte). Ma la GP3 è anche più seguita, perché corre assieme alla F1.

Gli chiedo del mio pallino: ha mai pensato alla IndyLights? «Sinceramente no. Ma non scarterei l’idea». Di categorie in cui potrebbe correre, ce ne sono a milioni. «Perché non nelle ruote coperte: al Supercorso ho testato una Lamborghini Huracan. Mi sono divertito molto in quei pochi giri!». Come me, non ha potuto vedere il GP di Baku: io ero al mare, lui correva a Vallelunga. I casi della vita. Ma chi tifa in F1? «Quest’anno, non credo che la Ferrari deluderà». Comunque vada, nemmeno lui deluderà. In bocca al lupo, Lorenzo, da tutta la redazione di Fuori Traiettoria!

Classifica provvisoria F4, Colombo è in testa




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Marco Di Geronimo

The author Marco Di Geronimo

Nato a Potenza nel 1997, sono appassionato di motori fin da bambino, ma guido soltanto macchinine giocattolo e una Fiat 600 ormai sgangherata. Scrivo da quando ho realizzato che so disegnare solo scarabocchi. Su Fuori Traiettoria mi occupo, ogni tanto, di qualcosa.