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Dieter Gass, TP di Jota: “Abbiamo vinto almeno una gara ogni anno, vogliamo ripeterci”





L’anno scorso avevamo chiacchierato con Tomoki Takahashi, Direttore Tecnico del Team Jota. Quest’anno siamo riusciti ad avvicinare in una intervista esclusiva il grande Dieter Gass, Team Principal della squadra inglese. Il focus principale è ovviamente stato il passaggio da team privato a team ufficiale, con tutto quello che ne consegue.

© Julien Delfosse – DPPI

A sorpresa, dopo essermi presentato come Fuori Traiettoria, Dieter Gass mi propone di fare l’intervista in italiano, tra l’altro sfoggiando una pronuncia impeccabile. Il motivo me lo spiega subito: “Sono tedesco, però il mio primo lavoro è stato in Bugatti, quando la Bugatti era a Campogalliano, subito dopo l’università. Poi mi sono sposato con una italiana, quindi a casa parlo l’italiano.”
Con Bugatti ci fu poi il breve programma GT a Le Mans e in IMSA, quindi gli anni d’oro in Audi, con quattro Le Mans e due titoli vinti con il suo coinvolgimento in squadra. Successivamente Gass è diventato il responsabile di tutte le attività motorsport di Audi, e infine ha assunto il ruolo di Team Principal in Jota all’inizio del 2023. Dopo due anni da team clienti Porsche il team è ora passato a essere il team ufficiale Cadillac.

“Com’è stato il passaggio da team privato a essere quelli che mettono in pista una macchina, quindi in sostanza essere il team ufficiale?”

“Sì, è un team ufficiale. Diciamo che in tante cose non si nota, in altre si nota un po’ di più. Come stiamo operando le macchine, più o meno, è come l’anno scorso, solo che si lavora con un altro costruttore. È che c’è più supporto da parte del costruttore”

“Avete del personale loro?”

“Sì, abbiamo un mix. Mentre l’anno scorso la Porsche era molto nel background, per quanto riguarda il far girare la macchina non c’era nessuno, era tutto personale nostro. Solo quando c’era bisogno del supporto tecnico, se c’erano dei problemi, interveniva Porsche”

“Quindi solo voi a gestire totalmente la macchina, a meno di problemi. E adesso avete lo stesso numero di personale o di più?”

“Adesso ne abbiamo di più, perché comunque ci sono persone da parte di GM, soprattutto per il powertrain, e per i sistemi di controllo”

“Quindi per il motore solo personale GM?”

“Per il motore sì, per i sistemi invece abbiamo un misto, perché abbiamo tenuto le nostre persone. Per quanto riguarda il powertrain anche l’anno scorso c’era personale esterno, Multimatic però non Porsche, ma per noi era come avere personale Porsche. Quindi la gestione del motore rimane sempre una parte del Costruttore, che mi sembra anche normale”

© Javier Jimenez / DPPI

“Questo passaggio da privati a ufficiali come l’ha vissuto la squadra? È più impegnativo, è diverso?”

“Mmh è diverso, non direi più impegnativo. Chiaramente uno riparte da zero, perché questi due anni con la Porsche ovviamente ci hanno portato a un certo livello di cooperazione, di fiducia anche, uno sa bene quello che fa l’altro e quindi le cose vanno più o meno in automatico. Tutti questi rapporti ovviamente ora sono da ricostruire, e in più come detto c’è più personale da parte della GM e quindi noi puntiamo comunque a tenere anche le nostre persone, perché ci siamo sviluppati il nostro know-how e cerchiamo comunque di tenerli con noi”

“Immagino che facciate anche più test dell’anno scorso, o ne facevate già molti?”

“C’è più che altro il limite del regolamento per quanto riguarda i test, un limite che ti porta a non poter fare molti test privati”

“Ma l’anno scorso da privati riuscivate a utilizzare tutti i giorni di test?”

“Forse giusto un giorno in meno, ma comunque molti, eravamo lì”

“A livello di sviluppo lavorate voi insieme a Cadillac? Chi gestisce, chi decide o sottolinea i punti da migliorare o sistemare?”

“A decidere, decide chiaramente la GM. Però teniamo molto alla cooperazione con le altre squadre, anche negli Stati Uniti in IMSA”

“Scambio di dati?”

“Sì sì, perché è una cosa che riteniamo molto importante, qualcosa che abbiamo visto anche con Porsche nel primo anno, le operazioni tra l’America e il WEC erano abbastanza staccate. Durante l’inverno, dopo la prima stagione, si sono messi a cooperare di più anche a quei livelli lì, e secondo me hanno anche fatto un passo avanti, di qualità, tra il primo e il secondo anno. Questo è anche un potenziale da sfruttare, perché più dati hai a disposizione, con i limiti dei test, più facilmente o più velocemente si sviluppa tutto”

© Javier Jimenez / DPPI

“Avete già individuato qualche dettaglio da migliorare? Qualcosa con gli Evo Joker da fare prossimamente. Oppure aspetterete fine stagione?”

“Per metterle in piedi sarà dopo la stagione, però chiaramente le discussioni sono cominciate praticamente subito, perché comunque vedi la macchina e ci sono delle idee, alcune cose erano già programmate da parte di GM, insieme a Dallara, e quindi lo stiamo finalizzando. Però non prima della fine dell’anno.”

“In generale, per la stagione, con che risultato sareste contenti?”

“Beh noi avevamo detto, alla fine dell’anno scorso, che siamo l’unica squadra che in questo campionato nei prototipi ha vinto una gara ogni anno. E quindi cercheremo sicuramente di continuare tutto ciò. Adesso siamo in una fase in cui ci dobbiamo ancora trovare, intanto imparare e poi… se vinciamo una gara secondo me possiamo essere contenti”

“Visto che Porsche e Cadillac sono entrambe due ottime macchine, può aiutarvi aver fatto degli anni con Porsche? E può aiutare lo sviluppo Cadillac?”

“Noi sicuramente abbiamo fatto la nostra esperienza, e possiamo consigliare per quanto riguarda lo sviluppo. Ma è uno scambio tra le tre squadre, non siamo solo noi a dare input per lo sviluppo. Il nostro know how sicuramente lo mettiamo in ballo”

“Sono tanto diverse le due macchine?”

“Eh sono diverse sì, poi c’è anche una questione di professionalità, non diamo informazioni prese da Porsche. Ma col nostro know-how sicuramente possiamo parlare”





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Tommaso Costa

The author Tommaso Costa