Dopo una sessione mattutina piuttosto tranquilla diverse bandiere rosse hanno rovinato il lavoro nel pomeriggio. Ecco come si è svolto il Test Day della 24 Ore di Le Mans, che ha avviato i lavori in pista per la 93esima edizione della superclassica francese.

Alcune squadre hanno deciso di indicare più piloti nella entry list del Test Day, e non solo per motivi di messa a punto. Sappiamo che Stroll, dopo essersi operato al polso, potrebbe non essere a disposizione per il GP del Canada di F1, che si tiene nello stesso weekend della 24 Ore di Le Mans. Tra i vari candidati a sostituirlo, ignorando Bottas che è in semi-pensione quest’anno e sarà sicuramente a disposizione, figurano Drugovich e Vandoorne, attualmente impegnati con Cadillac Whelen e Peugeot qui a Le Mans. La loro disponibilità, come abbiamo detto recentemente in diretta su Twitch, è completamente diversa. Se il belga, pilota ufficiale Peugeot e collaudatore per Aston Martin, sarà probabilmente legato alla squadra francese per il prossimo weekend, il discorso è diverso per il brasiliano. Il pilota di riserva infatti ha già comunicato che crede di poter avere una occasione, e che in caso di chiamata da Aston si recherebbe in Canada per correre. Le ultimissime da “radioF1” in realtà dicono che Stroll sia in ottima salute e pronto perlomeno a provarci, con eventualmente Bottas pronto a un subentro poco probabile. Questo anche per le norme delle Supplementary Regulations, che non facilmente garantiscono la sostituzione se non in casi di forza maggiore. Nel frattempo nella domenica del Test Day abbiamo visto gli equipaggi di Cadillac e Peugeot con più piloti nella entry list. Per Whelen in realtà il doppio impiego di Earl Bamber, schierato su ben 3 macchine GM, è necessario per la missione DTM di Aitken, che ha corso contro Gounon (assente poi in Alpine) nel pomeriggio. Successivamente ai loro giri mattutini i due hanno raggiunto Zandvoort per correre la seconda gara del weekend DTM. Invece in Peugeot si è provato Theo Pourchaire, che nella Le Mans del 2025 in realtà dovrebbe essere al volante della LMP2 #25 di Algarve Pro Racing. L’ex F2 ovviamente è stato coinvolto per tamponare l’eventuale addio di Vandoorne, e di conseguenza al suo posto in LMP2 è stata provata Sophia Floersch, eventuale subentrante nel team portoghese. Sulle Hypercar di Porsche abbiamo invece visto Nico Muller, tester, accreditato in tutte le 3 auto ufficiali. Questa la Entry List completa del Test Day.
Il turno della mattina, di 3 ore di durata, ha visto Ferrari al comando con ampio margine. Non una delle ufficiali, bensì la AF Corse #83, ha preso la testa della sessione quasi subito. Dopo meno di 8 minuti la 499P condotta da Robert Kubica ha segnato un 3’30″463, rifilando quasi 2 secondi a tutti gli inseguitori. Il polacco è stato superato dopo alcuni giri da Vanthoor, al volante della 963 #6 ufficiale (3’29″002). La sessione è proseguita con pochi scossoni, e tanti giri cronometrati, nella successiva mezz’ora. Solo un po’ di investigazioni per speeding in pitlane, con Marciello che ha sbagliato diverse volte (problema di settaggio dell’auto?) e con Pier Guidi che è passato ben 11 km/h più veloce del consentito. L’unica piccola interruzione l’ha causata la Proton #11 LMP2, con un fuoripista di Viscaal a Indianapolis. Dopo due minuti la sessione è proseguita, salvo venire neutralizzata da una Safety Car intorno al 46° minuto di prove, quando le SC sono state mandate in pista a causa dell’uscita della Inter Europol #34. Al volante della Oreca LMP2 il nostro Luca Ghiotto, che purtroppo è incappato in un errore dopo le velocissime curve Porsche, finendo addosso alle barriere alla curva Karting. Doppie gialle che continuano a sventolare al marshal post 32, mentre le tre SC ne approfittano per far provare ai protagonisti la procedura con successivo raggruppamento. Questo avviene solo dopo la risoluzione dell’incidente, mentre alcuni team hanno volontariamente inserito i debuttanti per fargli provare i diversi step del processo. Tra questi Jonny Edgar (Corvette #33), che ha considerato “utile provare come funziona la procedura. E molto buono poter valutare il tracciato [durante la SC], provando a farsi un’idea dei vari cordoli passandoci sopra a bassa velocità”.
Importante far segnare giri per tutti gli esordienti, visto anche l’obbligo di almeno 10 tornate per poter essere ammessi alla settimana della gara.

Circa una mezz’ora dopo l’incidente la curva Karting è stata ripristinata, e quindi ha avuto inizio la fase di merging fra i tre gruppi bloccati dalle Safety Car, con successivo “pass-around”. Ricordiamo che non è più attivo il drop-back, che riordinava per classi l’intero plotone.
Si riparte appena dopo l’ora e mezza, con Aitken che trova il best lap dopo un solo giro di riscaldamento, con un buon 3’28″923 che lo issa in prima posizione. Arriva subito la risposta di Kubica, che pochi secondo dopo fa segnare un ottimo 3’27″010, circa un secondo e mezzo più veloce del best lap della mattina del Test Day 2024. Dopo oltre un’ora e mezza la Oreca di Algarve Pro Racing non ha ancora fatto registrare un singolo giro, mentre la Toyota #8 ne ha incamerati ben 20. Segue la Aston #009 con 19 tornate.
Nell’ultima ora sono saliti un po’ i tempi di tutti, con evidentemente delle fasi di studio passo gara per i vari equipaggi. Resiste quindi in cima alla classifica il tempo di Kubica su 499P #83, mentre tra le GT3 ha subito trovato la testa la Lexus 87 di Akkodis. Tra le LMP2 invece a sorpresa comanda RLR M Sport, la squadra vincitrice della ELMS in classe LMP3, dalla cui vittoria ha ottenuto un invito per la 24 Ore di Le Mans.
Questi i risultati finali della prima sessione, che vi consiglio di leggere dal documento ufficiale linkato.
La sessione pomeridiana è stata un po’ più travagliata, a causa di alcune interruzioni causate da fuori pista, che hanno comportato delle bandiere rosse. Ottima mattinata per RLR M Sport, si diceva prima, mentre il loro pomeriggio è iniziato male: è stata imposta mezz’ora di stop and go al team inglese, reo di aver installato un sensore illegale sulla propria Oreca durante il turno mattutino.
Dopo solo 7 minuti, al secondo giro, c’è stato il primo grande acuto: 3’28″202 per Dries Vanthoor sulla BMW #15, superato 14 secondi dopo da un gran giro di Brendon Hartley, che sulla GR010 #8 fa segnare il 3’26″246 che (spoiler!), deciderà la sessione. Complici infatti le diverse interruzioni, oltre al probabile lavoro differenziato di vari team, nessuno è più riuscito a migliorare il best lap durante le quasi tre ore successive. A inizio pomeriggio di questo Test Day abbiamo subito rivisto in pista Luca Ghiotto al volante della Inter Europol #34, sulla quale è stato scongiurato un cambio di telaio. Dopo circa un quarto d’ora di sessione è stato chiamato un Full Course Yellow, della durata di qualche minuto, necessario a tirare fuori dalla ghiaia la Aston Martin Valkyrie #009, uscita di pista a Indianapolis, con anche un discreto impatto sulle gomme. La neutralizzazione sull’intero tracciato ha anche consentito ai marshal di sistemare un dissuasore saltato via e ripulire vari punti della pista da detriti.
Nell’ora successiva ci sono stati alcuni problemi per le Hypercar: prima con la Peugeot 9X8 #94, con Vandoorne al volante, che ha rallentato lungo la pista ma è riuscita a tornare ai box, e poi con Sheldon van der Linde alla guida della BMW #20. In quest’ultimo caso il prototipo bavarese si è fermato all’inizio delle curve Porsche, causando una irrimediabile bandiera rossa, visto il punto estremamente veloce e i problemi di powertrain incontrati, che hanno comportato l’ingresso di marshal e ruspa per il sollevamento e la rimozione della LMDh Dallara BMW. Tra questi due eventi c’è stata una Slow Zone imposta da Tertre Rouge alla prima chicane sull’Hunaudieres, che ha completato il trittico di procedure di sicurezza da provare per i nuovi arrivati.
Prima dell’interruzione si erano avvicinate alla Toyota leader due delle tre 499P, precisamente la #51 con Pier Guidi e la #83 col solito Kubica. Quest’ultimo con un ottimo 3’26″902, a 125 millesimi dalla Ferrari ufficiale. I colleghi di tutte e tre le Hypercar del Cavallino non riusciranno più a migliorare questi tempi. In questo primo “stint” di prove, fino alla bandiera rossa, fanno segnare i migliori tempi, imbattuti, anche le migliori di classe LMP2 e LMGT3. United Autosports, con la #22 guidata da Pietro Fittipaldi, registra dopo 12 minuti un gran 3’35″770, mentre Jose Maria Lopez alla mezz’ora trova un bel 3’55″276 con la sua Lexus #87 di Akkodis ASP. Pochi istanti prima della red flag Mick Schumacher, su Alpine A424 #36, ha trovato il quarto tempo di classe Hypercar, girando in 3’27″313.
La sessione, dopo uno stop di 17 minuti, riparte alle 17:09, salvo poi essere nuovamente interrotta da un’altra bandiera rossa, sventolata alle 17:53. A causarla è Giorgio Roda, che ha sbattuto la Oreca #11 di Proton Competition alla curva Indianapolis, dove più di qualcuno ha sbagliato durante il Test Day. Le riparazioni durano una ventina abbondante di minuti, con il nuovo semaforo verde che viene acceso a un quarto d’ora dalla fine. Sessione ormai rovinata in questo finale, quindi si va più alla ricerca del miglior tempo che del passo gara. E andando al limite infatti arriva un altro errore, questa volta con una LMGT3. In uscita dalle curve Porsche, andando verso la Karting, Brendon Grove perde il controllo della sua Iron Lynx AMG #63, finendo insabbiato e causando l’ultima bandiera rossa, a 5 minuti dal termine. È la parola fine sul Test Day, che viene quindi chiuso in leggero anticipo.
Questi i risultati della seconda sessione della domenica di prove:
Ferrari e Toyota, oltre a spartirsi le due sessioni, hanno anche fatto segnare un gran numero di giri, con tanto ottimo lavoro portato a casa tra tutte le macchine. 39 giri per la #8 al mattino, pareggiata dalla BMW #20, mentre 38 giri li hanno registrati Ferrari #50, Cadillac #311 e l’altra Toyota, la #7. Ben 39 giri per la LMP2 #37 di CLX – Pure Racing, che ha coperto la stessa distanza della migliore GR010. E 38 giri per le Ferrari LMGT3, con la #21 (2ª) di Vista AF Corse che ha pareggiato i giri di Kessel #57. I distacchi al mattino sono stati ampi, mentre nel pomeriggio tutti si sono migliorati, avvicinandosi. Qualche giro in meno per i vari protagonisti, a causa delle varie bandiere rosse, con la Ferrari #83 a segnare il “record” tra le Hypercar, con 36 giri. Sono invece 33 le tornate per Inter Europol, che ha cercato di recuperare il lavoro perso al mattino, mentre tra le LMGT3 in diversi hanno fatto registrare 31 giri, portati a casa da tre Ferrari e due Porsche Manthey.
L’appuntamento è ora fissato alle 14:00 di mercoledì con la prima Free Practice, della durata di 3 ore, a inaugurare la settimana di gara della 93esima edizione della 24 Ore di Le Mans. E attenzione, perché tra le FP1 e le FP2 serali (22-00) ci saranno le Qualifiche, o meglio pre-qualifiche, che scremeranno il gruppo per la Hyperpole di giovedì.