Domenica sera, nel post gara della 6 Ore di Imola del WEC, abbiamo incontrato Giuliano Salvi, Race & Test Operation Manager di Ferrari. Con lui il gruppo di giornalisti presenti ha affrontato diversi temi, dalla gestione gara e gomme fino agli obbiettivi mondiali per questa stagione. Avevamo già parlato con Salvi durante l’edizione 2024 della 6H di Imola.

“L’anno scorso il mood era diverso, quest’anno abbiamo visto un miglioramento, anche in Qatar”
“Sì, hai menzionato l’anno scorso, noi non dobbiamo dimenticarci che questo è un team estremamente giovane, in generale, guarda le facce che vedi qua intorno. Abbiamo dovuto creare il team dal niente. Abbiamo fatto degli errori, ma abbiamo un grande staff, ammettiamo i nostri errori quando li facciamo, come l’anno scorso. Riguardo i miglioramenti, abbiamo introdotto modifiche l’anno scorso, con l’Evo Joker che abbiamo speso, ma non è solo quello, ci sono anche modifiche al modo in cui simuliamo e cerchiamo di mettere tutto nella corretta finestra di utilizzo. Abbiamo lavorato davvero duramente lungo il corso dell’inverno, e credo che ora questo stia portando i suoi frutti, perché i ragazzi stanno davvero capendo come mantenere l’auto nella finestra. E anche a livello di decadimento gomme, qualcosa che era una nostra debolezza, è diventato uno dei nostri punti di forza. Abbiamo lavorato un bel po’ su questa cosa”
“Riguardo alle gomme, siete andati sulle soft con l’auto vincente, e anche con la #83. Serviva per coprirsi in caso di pioggia?”
“Sì, assolutamente. Fare from hero to zero in queste situazioni è piuttosto semplice. Le scelte sono fatte considerando tutto, avevamo differenti modelli meteo che prevedevano un acquazzone, una potenziale shower tra le 17:30 e la fine della gara. E onestamente, usando il buon senso anche guardando il cielo, che alle 17:30 era molto scuro, abbiamo preso la scelta più conservativa in questo scenario. Probabilmente non ha funzionato così bene sulla #83, perché la soft è una gomma atipica, devi avere un po’ di pista libera, devi curarla. In tali condizioni allora le soft funzionano molto bene e ti proteggono, ti danno la confidenza in caso di pioggerellina. Ma se stai lottando a denti stretti con qualcuno allora diventa veramente facile surriscaldarle, e immagino sia quello che è successo. È davvero una linea sottile, e mentre la #51 era in una buona posizione per gestire le gomme, la #83 invece non lo era, e si è visto. Se fossimo stati sicuri che la pioggia non sarebbe arrivata saremmo rimasti sulle medie”
“All’inizio della gara avete fatto stint molto lunghi sulle medie, su un lato avete fatto 3 stints?”
“Sì. Qui a Imola sorpassare è difficile, la pista è stretta, è davvero importante mantenere la track position. Visto che partivamo davanti abbiamo pensato di allungare con le gomme, sapendo che avremmo subito un po’ di degrado, ma abbiamo usato alcuni stratagemmi per gestirlo e proseguire così. Questo per spendere meno tempo in pitlane. Avete visto com’è facile perdere una posizione in pista e abbiamo visto con la sfortunata #50 quanto è rischioso poi recuperarla, è veramente facile fare errori e distruggere la propria gara. Volevamo trovarci per meno tempo possibile in quella situazione.”
“Quindi anche cambiando solo due gomme alla volta?”
“Sì, o addirittura nessuna gomma, provando a continuare con le stesse, per mantenere la testa cercando di curare le gomme. Aspettando la pioggia, che era prevista per l’ultima parte della gara. Sostanzialmente sulla #51 abbiamo eseguito esattamente quello che era il piano che avevamo elaborato in mattinata, analizzando i modelli meteo. Se avessimo saputo stamattina che non avrebbe piovuto allora probabilmente avremmo fatto qualcosa di leggermente diverso a fine gara”
“Sulla #50 avete addirittura provato un quadruplo stint di gomme, ma avete poi accorciato lo stint con Molina?”
“Esattamente. Perché non stava funzionando bene. La #50 ovviamente aveva una posizione di partenza critica, quindi dovevamo inventarci qualcosa per recuperare”
“Quadruplo sulle sinistre, giusto?”
“Sì, a sinistra era l’unica possibile, a destra assolutamente no”

“Ci puoi spiegare cos’è successo con i 3 pit stop in 60 minuti per la #50? Refuel, cambio delle gomme sinistre, e l’ultimo?”
“Sì, sì… e l’ultimo per la VSC. Un pit sotto Virtual Safety Car lo devi sfruttare”
“Solo che poi la macchina era un giro indietro, ma siete riusciti a recuperarlo”
“Esattamente. Quando hai questo genere di situazioni con la Virtual Safety Car ne devi approfittare, perché altrimenti stando in pista hai solo una perdita di passo”
“Quindi in quel momento avete annullato la vostra precedente strategia”
“Sì. Ma dalla partenza è stata una strategia più rischiosa, perché altrimenti in questa pista non sarebbe stato possibile recuperare”
“La strategia con la VSC non ha funzionato molto bene sulla #83”
“No, non proprio. È uscita male, si sono trovati un po’ in offset rispetto agli avversari. Non ha funzionato”
“Per questo avete perso la P2?”
“Esattamente. Anche se credo che sia stato soprattutto causato dal degrado, che hanno avuto nei giri prima. Non sulle soft, sulle medie. Perché estendere la durata delle gomme non è affatto facile. Come dicevo prima, è davvero una linea sottile. Abbiamo provato a capire meglio come funzionano le gomme, è una di quelle cose su cui siamo migliorati tanto durante l’inverno. Ma quando scegli una strada così estrema hai giri incredibili, come la qualifica di ieri dove abbiamo saputo gestire al meglio le gomme in ogni curva, mentre a volte vai oltre. E allora hai degrado termico, che diventa piuttosto difficile da gestire”

“Siete stati piuttosto dominanti in questa stagione, sappiamo che il BoP si basa sulla media delle tre precedenti gare, sei preoccupato che questo dominio sparisca?”
“Siamo sembrati piuttosto dominanti. Ma Qatar è stata una gara più facile del previsto, la Cadillac era estremamente forte in Qatar, ma ci hanno reso la vita molto più facile. Ma senza quell’incidente credo che avremmo visto una gara completamente differente. Poi verso la fine della gara le Toyota erano lì, dall’essere fuori dai radar alla partenza fino a trovarceli così vicini. Anche qua a Imola, piuttosto dominanti sì, e abbiamo fatto un buon lavoro, ma bisogna considerare ad esempio Alpine che ha fatto una gara veramente consistente, e anche BMW è stata davvero efficace. Abbiamo dovuto spingere davvero tanto per stare davanti alla #20”
“Dopo due vittorie, potete puntare al campionato quest’anno?”
“Credo che chiunque abbia questo Cavallino Rampante sulla maglietta non possa avere un piano B o essere contento del secondo posto. È un chiaro obbiettivo dell’azienda, anche se non è facile, abbiamo grande rispetto per tutti i concorrenti. Siamo Ferrari, abbiamo un piano per crescere come team: non potevamo vincere il primo anno, o il secondo anno con tre macchine in pista. Ma credo che ora siamo maturi, almeno per provare a combattere per i titoli”