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Toyota vince la 6H di Spa, primo successo in Hypercar! Alpine seconda





Non delude il pronostico la Hypercar giapponese, con una gara non semplice ma ben controllata, ecco la firma Toyota sulla nuova categoria regina. Alpine, che fatica all’inizio, riesce a mettere insieme un gran risultato. United Autosports domina la LMP2 e prova addirittura a impensierire le LMH, Porsche vince in GTE Pro, tra gli Am vittoria Ferrari, con Cetilar terza all’esordio.

© Toyota
© Toyota

Alla partenza qualche leggero contratto fra le LMP2 e le GTE, nessun danno significativo, scatta benissimo la P2 di United Autosports con Hanson al volante, che in uscita da La Source si ritrova addirittura primo per alcuni metri. La resistenza contro le Hypercars dura ben venti minuti, perché le Toyota ripassano subito ma la Alpine, finita dietro ad altri tre prototipi di classe inferiore, impiega diversi tentativi per finalizzare il sorpasso. La Aston di TF comanda tra le GTE Am, mentre Ferrari  #83 lotta con l’altra Aston Am. United Autosports prende margine, terza assoluta fino al sorpasso dei francesi, poi saldamente prima di classe. La P2 numero 34 (Inter Europol) recupera molte posizioni al via, si ritrova terza, tra le GTE Pro è la Porsche #92 al comando, inseguita dalle Ferrari. La Aston 33 viene poi superata dalla Porsche di Proton (77) e dall’altra Aston, la #777, mentre davanti switchano le due Toyota, la 8 davanti. Lacorte su Cetilar Ferrari viene colpito da Dalla Lana, penalizzato, e le LMP2 iniziano il valzer dei pit stop, praticamente tutti contemporanei, con Team Nederland (29) che ruba 7 secondi ai box agli statunitensi della #22, primi della classe. Escono dalla pitlane veramente vicini, ma United Autosports si allontana dopo un paio di giri, marcia inarrestabile. Alpine rientra dopo circa 45 minuti, ben prima di Toyota (oltre 50′), anche se un errore nel rifornimento fa perdere tempo alla Toyota #8, che viene superata dalla 7.

© United Autosports
© United Autosports

Tra le LMP2 la sfida tra Montoya e Rusinov si conclude con una penalizzazione per il colombiano, che per prendere spazio spinge la G-Drive addosso all’incolpevole Keating (GTE Am #33), 10″ stop and go. La Corvette dopo un’ora circa si affaccia sulla seconda posizione, poi torna dietro alle Ferrari, e infine quinta (ultima di classe) dopo una “bussata” della Porsche GTE Pro. Toyota marcia decisamente meglio che nelle prove, e zigzaga tra Rusinov e Montoya, che si sono ritrovati in pista e si sfidano nuovamente. United Autosports perde di nuovo più tempo di Team Nederland al pit completo (benzina, pilota e gomme), 4″ di differenza che la portano momentaneamente dietro. Altri 45′ dal primo stop e riecco Alpine in pitlane, Toyota in radio dice di avere ancora 6 giri (e così è). Ferrari e Aston continuano a scambiarsi la posizione nelle GTE Am, mentre G-Drive riceve un drive through per collision.
A 4h 14min dalla fine Toyota rientra, cambio pilota per la #7 e una particolare ricarica di olio da uno sportellino, 25″ più lenti del solito e Alpine ripassa davanti, anche la #8 esce dietro i francesi. Ferrari AF Corse ripassa le Porsche e va al comando con due auto in GTE Pro. Ci si avvicina alla metà gara quando per Alpine, che ha ormai quasi incrociato i tempi degli stint dei giapponesi, si palesa il rischio di un pit stop in più.

© AdrenalMedia
© AdrenalMedia

Tra le P2 salgono le due Jota e WRT, la #22 guadagna ancora in questa fase, troppo veloce per tutti. Contro la Jota #38 arriva Team Nederland (#29) per la terza posizione, poi è G-Drive a infilarsi tra le auto del team inglese. Ferrari è davanti alle due Porsche a metà gara, con Calado nella numero 52, Corvette ultima di classe tra le Pro. Anche nelle Am è Ferrari a comandare, davanti alla Aston #33 di TF, Dempsey Proton con la Porsche #88 e le donne di Iron Lynx sulla Ferrari #85.  Appena dopo la metà gara c’è un altro pit per Alpine, che perde la testa della corsa, mentre WRT deve rientrare nel garage dopo un problema alla frizione che non gli permette di ripartire. La giornata si complica per la Toyota #7 quando, alla chicane finale, colpisce la Porsche #91, terza di classe. La giapponese danneggia il faro, la tedesca invece ha la peggio. Paraurti posteriore danneggiato, la gomma finisce per distruggersi, tagliata dal passaruota. La Porsche rientra e cambia il pezzo, la Toyota ci ripensa e non monta il musetto di ricambio, che era già pronto in pitlane. Si ferma ai box anche l’altra giapponese, la Alpine torna davanti. La Toyota colpevole dell’incidente, riceve la penalità: deve scontare un drive through. Dopo quasi tre ore e quaranta minuti abbiamo il primo Full Course Yellow, per pulire molti punti della pista, ne approfitta la #7 che riesce a pittare e mantenere la testa. La WRT rientra nuovamente, mentre la seconda Toyota e la P2 di United Autosports ricevono 5″ di penalità per unsafe release, da scontarsi al prossimo pit stop.

© AF Corse
© AF Corse

La strada sembra spianata per la #7, che invece si insabbia malamente alla curva Bruxelles (10).  Kobayashi sbaglia completamente la staccata, per evitare le altre auto allunga in via di fuga e arriva al bloccaggio. Credendo di aver recuperato la macchina, prova a sterzare senza fare manovra, ma affonda nella ghiaia. La Alpine passa una volta, anzi due volte prima che il trattore arrivi, la Toyota #7 che era in prima posizione ora è doppiata. Rientrata in pista in regime di FCY, causato da lei stessa, la #7 decide di non cambiare il muso neppure questa volta. Bisogna spingere, poiché la solita eccezionale LMP2 di United Autosports nel frattempo si è piazzata a pochi secondi dal terzo posto, con le avversarie #26 e #38 che intanto pittano e si allontanano. Alla ripartenza la #22 recupera qualche secondo sulla Toyota e tenta quasi l’attacco per il podio, ma in un paio di giri la giapponese si allontana, e anzi punta alla Alpine per sdoppiarsi. Un’ora e tre quarti alla fine e la Porsche #92 mantiene la testa in GTE Pro, con le Ferrari a inseguire. Venti minuti più tardi cambia invece nuovamente la testa della corsa, la Alpine rientra prima dei giapponesi, la numero 8 è davanti, la #7 è sul podio. Manca poco più di un’ora quando Cetilar inizia a recuperare, addirittura fino al terzo posto provvisorio, mentre pittano le Toyota e G-Drive si ritira per una perdita d’olio. La Toyota riesce a rubare il giro veloce, 2’03″930.

© WEC
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Il finale è piuttosto movimentato, arriva una pioggia di drive through per violazione del Full Course Yellow. Per il primo FCY non rispettato vengono penalizzate le auto 98, 74, 20, 52, 60 e 22, per il secondo c’è sanzione per le macchine 29, 52, 38 e 70. Manca meno di un’ora quando Toyota fa l’ultimo pit e sconta i 5″ di stop in piazzola, nella Am invece Ferrari viene pressata da Aston Martin. La Alpine, che avrebbe dovuto comunque pittare, è costretta a rientrare a 40 minuti dalla fine per una slow puncture, mentre dopo il Kemmel si ferma la Proton #77, che causa un altro Full Course Yellow. La Toyota #7 sfrutta il momento per pittare, salvo piantarsi a sua volta alla fine del rettilineo, problema elettrico. Dopo alcuni tentativi di riavvio riesce a ripartire, salvando il podio. Giallo nel finale, con la Jota #38 penalizzata al posto della sorella, poi a 8′ dalla fine arriva la giusta sanzione per la #28, che cala di un gradino del podio, finisce terza.
Davanti non succede più nulla, viene chiesto a Buemi di amministrare l’ultimo stint, e quindi Toyota vince una gara complessa, contro una Alpine che a metà gara ha impensierito, anche se il BOP probabilmente le gioca contro. Terza l’altra Toyota, tra problemi autoinflitti e di natura tecnica. United Autosports incredibile, un vero dominio in LMP2, mentre il resto del podio è per le due auto di Jota. Nelle GTE Pro la spunta la Porsche #92, che regola di misura le due Ferrari di AF Corse. Corvette (4°) riesce a superare l’altra Porsche di pochi secondi. Nelle GTE Am vince la Ferrari di AF Corse, piazza d’onore per TF Sport su Aston Martin #33 e terzo posto per la italianissima Cetilar Racing, che trova il podio all’esordio.

© Spa Circuit
© Spa Circuit




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Tommaso Costa

The author Tommaso Costa