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Ferrari riscatta la delusione del 2024 e trionfa con la #51 nella 6 Ore di Spa! Intensa la lotta con Alpine, e il Cavallino vince anche in LMGT3





La Ferrari #51 rompe un’altra maledizione: Pier Guidi/Calado/Giovinazzi hanno trionfato con merito in una 6 Ore di Spa che, per loro, nel 2024 era stata amarissima. La vittoria di oggi spazza via l’enorme delusione del successo sfumato lo scorso anno, con la soddisfazione aggiuntiva di rappresentare la terza vittoria consecutiva della 499P nel WEC e, nello specifico, la seconda per l’equipaggio della #51 che bissa il successo ottenuto a Imola. Eccezionale la corsa della Alpine #36, che chiude 3a ad un soffio dalla seconda piazza e, in generale, dalla sua prima vittoria nel WEC. In LMGT3 il successo va ad un altra Ferrari, ossia la 296 #21 di Mann/Rovera/Heriau che precede la Ford Mustang di Gattuso/Levorato/Olsen e proprio l’altra Ferrari di Vista Jet, la #54 di Flohr/Castellacci/Rigon.

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© Ferrari Hypercar

La 6 Ore di Spa 2025, attesissima dopo lo spettacolo della scorsa 6 Ore di Imola, ha regalato agli appassionati del WEC una delle gare più intense e combattute dell’era Hypercar. Priva di enormi e clamorosi colpi di scena, quella sulle Ardenne è stata una corsa caratterizzata dall’alta intensità agonistica, dal ritmo sostenuto e dalla difficile gestione di doppiaggi e – soprattutto – consumi. Con strategie divergenti tra i primi 3 classificati, è stata la Ferrari #51 a conquistare una vittoria di peso, precedendo la gemella 499P #50 (scattata dalla pole-position) e la Alpine #36 dopo un confronto tesissimo protrattosi per tutte le sei ore, e che ha visto alternarsi ulteriori avversari come Peugeot e BMW.

Pier Guidi/Calado/Giovinazzi hanno gestito con freddezza una gara mai scontata: la #51 è rimasta costantemente nel gruppo di testa, capitalizzando al meglio ogni situazione di pista e di strategia, dimostrando una facilità di adattamento ai vari circuiti davvero superiore agli avversari, anche se non la assoluta più veloce in pista. Una grandiosa protagonista della 6 Ore di Spa è stata l’Alpine A424 #36, con Mick Schumacher autore di una gara (e uno stint finale) strepitosa che ha portato la vettura francese a un passo dal colpaccio. Dopo aver ridotto praticamente a 0 uno svantaggio di oltre 20 secondi dopo l’ultimo giro di soste, il tedesco ha messo sotto pressione la Ferrari #50 – in totale gestione – fino all’ultima curva, senza però trovare lo spazio per sferrare l’attacco decisivo per conquistare la 2a piazza.

Toyota Gazoo Racing e Porsche Penkse hanno faticato, pagando – oltre al nuovo equilibrio creato dal Balance of Performance – sia difficoltà di messa a punto, sia episodi sfortunati. I nipponici, dall’inizio dell’anno scontenti del BoP, hanno comunque dimostrato un’esperienza senza eguali nella gestione di gara, risalendo addirittura in 4a posizione con la #8 di Buemi/Hartley/Hirakawa dopo essere partiti, in sostanza, da Amsterdam. Bravi nel gestire le neutralizzazioni nella seconda parte della gara, aspetto non riuscito in casa Porsche, solo 9a con la #6 Campionessa in carica del Mondiale Piloti. Per una volta intere e solide al traguardo le due Cadillac del Hertz Team Jota, 5a e 6a al traguardo con la #12 davanti alla #38, mentre continua l’apprendistato per la stupenda Aston Martin Valkyrie, che macina chilometri senza problemi.

La 6 Ore di Spa, seppur vinta da una Ferrari, ha ribadito quanto il WEC 2025 sia equilibrato nonostante critiche “per partito preso” al BoP. La battaglia tra Ferrari e Alpine – due marchi storici tornati in lotta al vertice – ha scaldato il pubblico e ha dimostrato, in vista della 24 Ore di Le Mans, che non è solo un algoritmo a dettare e sorti di un Mondiale; sono sicuro che per chiunque abbia assistito anche solo a qualche ora della gara di quest’oggi sarebbe difficile giustificare il contrario. Detto che per la 24 Ore di Le Mans, come da regolamento, ci sarà un BoP definito a parte, le edizioni del 2023 e del 2024 (tutt’altro che scontate) sono un’ottima base per sperare in un altro grande spettacolo di un Mondiale Endurance sempre più acclamato.

Un breve riassunto di quanto successo nella 6 Ore di Spa 2025

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© Ferrari Hypercar

Prima ora

La 6 Ore di Spa 2025 prende il via con un ritmo serrato sin dalle prime battute, e con un Niklas Nielsen – partito dalla pole position con la Ferrari 499P #50 – scatenato e capace, in pochi giri, di portare il proprio vantaggio sugli inseguitori Ferrari #51 e #83 oltre i 5″. Ad inseguire le 2 rosse e la gialla di Maranello, la Peugeot #94 e la Alpine #36 che, alla guida, schiera Fred Makowiecki. Con i primi pit-stop, in casa Ferrari si alternano Antonio Giovinazzi (#51) e Miguel Molina (#50), con l’Alpine #36 che si inserisce sin da subito tra le due 499P dimostrando un gran setup e una buona forma già intravista nella 6 Ore di Imola. Tra un doppiaggio e l’altro (con momenti di magnifica follia in qualsiasi punto del tracciato) non mancano le penalità a movimentare ulteriormente l’inizio della 6 Ore di Spa: la Ferrari #21 e la BMW #46 in LMGT3 vengono sanzionate per infrazioni sotto FCY, mentre anche la BMW #15 in Hypercar riceve un drive through per eccesso di velocità in pit-lane.

Enorme peccato per la Ferrari privata di AF Corse #83, che con Phil Hanson al volante soffre di problemi allo scarico che ne determinano il ritorno ai box per lunghissime analisi e riparazioni; tornerà in pista, dopo 34 giri, per accumulare dati (15a al traguardo). Nel frattempo, la Ferrari #51 di Giovinazzi si rende protagonista di una rimonta aggressiva, superando le Peugeot di Duval e Di Resta e risalendo in zona podio. Ma un bel colpo di scena arriva poco dopo: la #94 sfrutta il traffico dei doppiati e passa la #51, salendo così in seconda posizione.

Seconda ora

L’Alpine #36 inizia a fare sul serio: grazie a un undercut preciso, il neo-entrato Jules Gounon balza in testa alla corsa superando la Ferrari #51. Nel frattempo, le due Toyota #7 e #8, poco incisive in qualifica e non contentissime del BoP, risalgono silenziosamente fino alla top 10.

Nella parte centrale della seconda ora il traffico delle LMGT3 crea scompiglio tra le Hypercar. L’Alpine #36 riesce a guadagnare terreno sulla leader Ferrari #50, mettendola sotto pressione. Intanto, si avvicina il secondo round di pit-stop, con la Ferrari #50 e la Toyota #7 che rientrano in tandem. Pochi minuti più tardi, anche la Ferrari #51 e la Alpine #36 compiono la loro seconda sosta.

Terza ora

A metà della 6 Ore di Spa la situazione è ancora apertissima. La classifica vede l’Alpine #36 davanti – con merito – alla Ferrari #50, con la #51 poco distante. Giovinazzi viene però superato prima da Frijns sulla BMW #20 e poi da Duval con la Peugeot 9X8, faticando a trovare ritmo. In LMGT3, Aston Martin Heart of Racing #27 comanda davanti alle Iron Dames #85 (in risalita con lo stint della Bronze spagnola Celia Martin) e alla United McLaren #59.

Ma attenzione: botto piuttosto violento a Les Combes: contatto tra la Mercedes Iron Lynx #60 e la McLaren #95 di Gelael, che finisce contro le barriere: è Safety Car. In questa fase molti team approfittano per effettuare il cambio pilota: tornano in pista Antonio Fuoco sulla Ferrari #50 e Kevin Magnussen sulla BMW #15.

Quarta ora

La 6 Ore di Spa riprende dopo il lungo periodo di neutralizzazione con la Peugeot #93 al comando, seguita da Alpine #36 e Toyota #7. Al Bus Stop, però, Kobayashi va lungo, e la Ferrari #51 e la #50 ne approfittano per risalire seguite da BMW e Peugeot. La Toyota perde dunque numerose posizioni, e pochi minuti dopo, una battaglia furiosa tra la Ferrari #51 di Pier Guidi e la Alpine #36 di Schumacher infiamma le Ardenne: sorpassi e controsorpassi tra Kemmel e Blanchimont, con Frijns che si inserisce nella lotta per il podio. Intanto arrivano nuove penalità, come quella alla Mercedes #60 per il contatto causato, mentre in Hypercar c’è da segnalare il ritorno in pista della Ferrari #83, ma con 34 giri di ritardo dopo i problemi iniziali.

Quinta ora

La gara entra nel vivo e la strategia diventa protagonista. Le Ferrari #50 e #51 effettuano una sosta rapida: solo due gomme per la #50, solo rifornimento per la #51, permettendo il ritorno al comando delle due 499P. Ma le Alpine hanno gomme fresche e Schumacher, ora alla guida della #36, minaccia seriamente Pier Guidi avvicinandosi moltissimo e rapidamente. Nel duello il figlio d’arte supera la #51, che viene poi infilata anche dalla BMW #20 dopo un contatto ad alta velocità. Pier Guidi però non ci sta, e ripreso ritmo risponde al Bus Stop con un incredibile doppio sorpasso su BMW e Alpine! Un giro più tardi, tuttavia, deve restituire la posizione per aver tagliato Eau Rouge, ridando la posizione alla BMW #20.

Frijns si ferma ai box per un rifornimento completo e gomme morbide a destra, mentre le Aston Martin Valkyrie #007 e #009, in una gara ordinata, navigano in 11ª e 12ª posizione, segnando un leggero miglioramento rispetto a Imola e accumulando preziosi chilometri e dati.

Ultima ora

Con sessanta minuti ancora sul cronometro prima della bandiera a scacchi sulla 6 Ore di Spa, le Ferrari si affidano a strategie diversificate: la #51 allunga lo stint e si ferma con un giro di ritardo rispetto agli avversari, mentre la #50 cambia anche pilota: entra Nielsen al posto di Fuoco. In questa fase, la classifica provvisoria vede dunque la Toyota #8 al comando, seguita da Alpine #36, Porsche #5 e le due BMW #20 e #15 davanti alle Ferrari.

Alessandro Pier Guidi, con gomme più fresche, non perde tempo e si sbarazza della BMW #15, issandosi in 5a posizione. Ma con ancora un’ultima sosta possibile all’orizzonte per molti, nulla è deciso. Gli Energy Tank di tutte le vetture di vertice mostrano una quantità di energia davvero al limite per concludere la gara; si giocherà tutto sulla millimetrica precisione della gestione dei consumi.

In LMGT3, continua la battaglia serrata tra le Vista AF Corse #21 e #54, Heart of Racing #27 e Team WRT #46, mentre la lotta per la vittoria di classe rimane incandescente.

L’ora della verità è giunta: le due Ferrari 499P e la Alpine #36 si giocano la vittoria a 10′ dal termine della 6 Ore di Spa 2025. La #51 di Pier Guidi entra ai box a 12′ dalla conclusione per uno Splash & Go che più Splash non si può, tornando crucialmente in pista ancora in prima posizione davanti alla gemella #50 (con Nielsen alla guida, impegnato in totale gestione dei consumi) sulla quale aveva accumulato 46″ di vantaggio, e alla velocissima Alpine #36 con Mick Schumacher al volante e in costante recupero sul duo in rosso dopo il suo ultimo pit-stop, avvenuto 20 minuti prima. 30% di Energy Tank per il tedesco, mentre ne ha il 20% a disposizione la Ferrari #50, che dovrà con tutta probabilità fermarsi. Mancano 9 minuti!

Contro ogni aspettativa, la Ferrari di Fuoco/Molina/Nielsen non torna ai box, arrivando sul traguardo in 2a posizione esattamente con lo 0% di energia rimasta e con un vantaggio di meno di un secondo sulla Alpine di Schumacher/Gounon/Makowiecki! Ma davanti a tutti c’è lei, la Ferrari 499P #51 già vincitrice nella 24 Ore di Le Mans 2023 e della 6 Ore di Imola 2025: Pier Guidi/Calado/Giovinazzi ottengono così il loro terzo successo nel WEC, con il valore aggiunto di aver rappresentato la 3a vittoria consecutiva della Scuderia di Maranello gestita da AF Corse, per ora unico team vincitore nel Mondiale 2025.

La prova della 6 Ore di Spa, lo sapevamo, sarebbe stata cruciale. E lo è stata, dimostrando, prima di Le Mans, la costante crescita di marchi come Alpine e BMW che, da quest’anno, paiono aver ingranato una marcia in più rispetto a Porsche e Toyota, in forte difficoltà di adattamento.

Ebbene sì: il prossimo appuntamento del WEC sarà il 14/15 giugno 2025, con la gara più importante dell’intero anno motoristico: la 24 Ore di Le Mans!





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Lorenzo Mangano

The author Lorenzo Mangano

Classe '97, appassionato di motorsport dal 2004. Con la tastiera scrivo di F1, IndyCar, GT World Challenge, nonché FIA WEC e FIA Formula E per cui sono accreditato FIA. Con il microfono commento campionati come European Le Mans Series, DTM e Intercontinental GT Challenge.