Si allarga lo schieramento delle Hypercar, Scuderia Cameron Glickenhaus dopo i test privati è pronta per il mondiale Endurance. Una delle due auto che competeranno quest’anno sarà presente al secondo appuntamento stagionale, la 8H di Portimao. L’altra macchina sarà preparata in tempo per gareggiare a Monza e Le Mans, dove quindi la presenza in pista sarà doppia. Incertezza sulle ultime due gare della stagione, mentre la squadra promette impegno per molti anni a venire, anche in IMSA nelle classiche USA.
La scorsa settimana, con un test di 30 ore ad Aragon, il piccolo costruttore americano ha totalmente definito la specifica della sua SCG 007 LMH. Il regolamento infatti impone pochissime modifiche dopo l’omologazione, e quindi il team capitanato da Cameron Glickenhaus ha preferito prendersi un po’ di tempo extra per non lasciare nulla al caso. Dopo aver saltato Prologo e prima gara a Spa, ora la macchina #709 sarà finalmente schierata nel WEC. L’auto gemella #708 invece era stata la protagonista dello shakedown a Vallelunga e delle successive prime prove e modifiche, avvenute nei mesi successivi, con alcuni giorni di test anche a Monza. Ricordiamo che Glickenhaus ha base a Danbury (Connecticut), dove assembla a mano le SCG004 e il SCG Boot, un mezzo stradale praticamente pronto gara per la Baja1000. Per il WEC però la gestione, la ingegnerizzazione e il supporto tecnico sono in collaborazione col celeberrimo Team Joest e con Podium Advanced Technologies, che ha contribuito al design del mezzo e allo sviluppo. Nei primi mesi di lavoro in Italia la macchina ha percorso diverse migliaia di km, con un obbiettivo di durata totale delle prove (e di resistenza della macchina stessa) di oltre 60 ore in pista. Nel lunghissimo test di Aragon la 007LMH numero 708 ha percorso quasi 5000km, riscontrando solo un piccolo problema a un cablaggio, che si è spezzato per le vibrazioni. L’impianto elettrico, come la macchina, era ben oltre le ore massime di vita previste, perciò il team non è preoccupato per la 24H di Le Mans, palese obbiettivo principale di ogni squadra. La #709, numero di chassis e tabella di gara, era presente ad Aragon solo per lo shakedown, e sarà l’auto che, già pronta con la livrea ufficiale, parteciperà alla prima gara del WEC per la compagine a stelle e strisce. La #708, percorsi in totale 10.000km nei test pre-campionato, invece sarà completamente smontata, controllata e riassemblata per poi gareggiare a Monza. Prima della preparazione per l’appuntamento italiano del WEC però l’auto ha partecipato nello scorso weekend a un giro dimostrativo alla 24H del Nurburgring, dove poco dopo la sorellina SCG004C ha corso finendo in top 20. In questi giorni ci sarà una passerella al Festival of Speed di Goodwood, quindi il ritorno in fabbrica per il rebuild completo in vista della terza e quarta gara del mondiale Endurance.
ACO e FIA, per la 8H di Portimao, hanno leggermente modificato il BOP per tutte le classi, decidendo anche quali limitazioni subiranno inizialmente le SCG 007 LMH. A differenza dei bilanciamenti un po’ “giapponesi” degli anni passati, non va male a Glickenhaus: si parte dal peso minimo per la categoria Hypercar, 1030 kg, con potenza limitata a 520 kW (707 CV) e 965 MJ di energia disponibile per ogni stint di gara. Toyota e Alpine perdono entrambe 2 MJ da Spa a Portimao, trovandosi rispettivamente a poter usare 962 e 918 megajoule. Il peso per i giapponesi sale a 1066 kg con potenza fissata a 515 kW (700 CV), i francesi con la ex-LMP1 sono boppati a 952 kg e 450 kW (612 CV). Dopo Portimao l’altra SCG 007 LMH, la #708, sarà portata in gara a Monza e soprattutto a Le Mans, dove finalmente si coronerà il grande sogno francese di Mr. Glickenhaus, che in prima persona segue la squadra in tutte le fasi dello sviluppo delle diverse auto e nelle giornate di test, da una parte all’altra dell’Oceano Atlantico. Amante viscerale delle auto storiche (con una collezione di pezzi rarissimi) e del motorsport, Cameron Glickenhaus ci permette di entrare nel vivo del suo team grazie ai social network, in particolare Instagram, dove in prima persona pubblica senza remore anche dettagli quasi segreti della sua Le Mans Hypercar. Inoltre, tramite post e risposte dirette ai commenti di appassionati e tifosi, racconta la vita del suo team, gli obbiettivi della stagione (“vincere Le Mans”) e spiega i dettagli dei suoi mezzi. Così, da un riga su un social network, scopriamo che la stagione potrebbe anche concludersi dopo la superclassica francese, visto che “le altre gare non sono di nostro interesse”. Semplicemente, la realtà, cruda. Promette anche impegno per moltissimi anni, con lo sguardo già a Le Mans 2023, per l’edizione del centenario e per sfidare le LMDh, soprattutto la Ferrari, di cui è collezionista di pezzi rarissimi o unici, che presterà al Museo della 24H nell’anno della edizione storica. La SCG 007 non correrà solo nel WEC, visto che la convergenza tra IMSA e ACO porterà sicuramente Glickenhaus a partecipare alle più importanti gare endurance nordamericane, con team interno o con squadra clienti. C’era la possibilità già quest’anno di vedere una terza auto, al costo di cinque milioni di dollari, necessari a comprare una SCG 007 e correre a Le Mans, tutto incluso. La eventuale conversione ad auto stradale, si legge direttamente via social, però è da pagare a parte, e avrebbe “un prezzo ragionevole”. Probabilmente non per le tasche di tutti.
Alcuni sono infastiditi dai metodi di Glickenhaus, altri lo adorano, sicuramente il boss di SCG ha una certa personalità. Lo stile quasi troppo libero della comunicazione rischia di far sottovalutare questa squadra, ma la sfida che può sembrare “Davide contro Golia” in realtà è alla portata del team americano. I fondi ci sono, anzi la macchina veste ben pochi sponsor, come non fossero necessari. Le collaborazioni ingegneristiche sono di assoluto livello, da Pipo Moteurs che è preparatore anche per alcuni team WRC, a Sauber che contribuisce alla ricerca aerodinamica. Poi Michelin, con cui Glickenhaus sta lavorando a stretto contatto, per creare mescole valide sia per le Hypercar ibride che per le non-hybrid, e Motul che fornisce materiale tecnico dedicato. Dietro a tutti questi nomi operano direttamente gli uomini di Joest Racing insieme al personale interno di Glickenhaus, e la macchina è stata realizzata insieme a Podium, con la quale SCG ha creato anche le precedenti auto da corsa. I piloti per questo primo evento saranno Ryan Briscoe, Richard Westbrook e l’espertissimo Romain Dumas. L’altro equipaggio sarà composto da tre fra i 4 restanti driver presenti al test di Aragon, cioè Franck Mailleux, Gustavo Menezes, Pipo Derani e Olivier Pla. Uno di questi ultimi quattro piloti sarà quindi costretto a essere riserva. Ad oggi non ci è dato sapere chi sarà, visto che per le due macchine già iscritte al round di Monza non c’è nessun pilota formalmente dichiarato.
In attesa di Peugeot, che entrerà nel 2022 in Hypercar, e dei molti ingressi del 2023 che rilanceranno fortemente il WEC, non possiamo che rallegrarci per i nuovi arrivati in classe regina, sperando che possano essere della partita contro una Toyota facile vincitrice (in solitaria o quasi) da ormai troppi anni. Benvenuta Scuderia Cameron Glickenhaus.