Charles Leclerc chiude davanti a tutti il Day 3 dei test del Bahrain di F1, con Russell e Zhou a inseguire. La Ferrari SF-24 è indubitabilmente migliorata rispetto alla monoposto che l’ha preceduta, ma restano i dubbi sulla vera forza della Red Bull: Verstappen, 4° al termine della terza e ultima giornata di prove, ha svolto un lavoro che non ha dato particolari punti di riferimento ai suoi diretti avversari.
Una settimana. Tanto manca al momento in cui tutti gli appassionati di Formula 1 scopriranno cosa – e quanto – di quello che si è visto a Sakhir durante i test del Bahrain sia effettivamente vero. L’ultima giornata di prove, il cui programma è stato rimaneggiato a causa del “solito” tombino di Curva 11, ci ha infatti consegnato tra le mani un quadro solamente abbozzato: se è vero che la Red Bull RB20 è la vettura da battere, quanti decimi bisognerà recuperare nei confronti di Max Verstappen e Sergio Perez? La Ferrari SF-24 potrà davvero candidarsi al ruolo di seconda forza nel Mondiale? Chi tra McLaren, Mercedes e Aston Martin sarà migliorata di più?
Per rispondere a tutte queste domande dovremo attendere almeno fino al prossimo weekend, quando il fine settimana di gara del GP del Bahrain inizierà a fornirci le prime risposte. Al momento non possiamo fare altro che analizzare quanto ci ha detto (o non detto) la classifica del Day 3 dei test del Bahrain di F1, andata in archivio con la migliore prestazione di Charles Leclerc. Il #16 ha fermato il cronometro sull’1’30”322 con un set di Pirelli C5, una mescola che non sarà presente il prossimo weekend a Sakhir, ma a onore del vero va detto che i tempi messi a segno sul giro secco con le Pirelli C3 – le Soft del prossimo fine settimana – erano comunque in grado di generare un cauto ottimismo. A destare maggiormente interesse è stato però il lavoro svolto dal monegasco nei long run, dato che Leclerc ha replicato il lavoro svolto da Carlos Sainz nel Day 2 dei test simulando un intero Gran Premio.
Il #16 (che nel pomeriggio ha totalizzato 74 giri) ha confermato quanto di buono fatto vedere dal #55: la monoposto del Cavallino Rampante infatti, a differenza dell’antenata SF-23, almeno a Sakhir sembra soffrire di un degrado delle gomme più contenuto e – soprattutto – più lineare. Il monegasco ha sì visto progressivamente salire i propri tempi sul giro, ma in modo compatibile tanto con il carico di benzina imbarcato (i crono peggiori Leclerc li ha messi a segno con le C3 in uno stint che simulava la prima parte di GP a pieno carico) quanto con la mescola utilizzata. In più, il #16 ha confermato come la SF-24 riesca a digerire bene le gomme C1 e C2, con le quali ha messo in mostra un buon passo gara in quelle che sarebbero state le fasi centrali e finali del Gran Premio.
Alle spalle di Leclerc si è messo George Russell, che al volante della Mercedes W15 ha chiuso staccato di soli 46 millesimi dal crono del #16 sfruttando un set di Pirelli C4, il prossimo weekend assenti come le C5. L’inglese ha messo assieme 67 giri nel corso della sessione pomeridiana, confermando anche lui i segnali positivi raccolti dalla Stella nei giorni precedenti. Anche la Freccia quasi-d’Argento è parsa in positivo lontana parente della monoposto del 2023, ma sull’asse Brackley-Brixworth si dicono convinti di essere alle spalle di Red Bull e Ferrari, rispettivamente indicate come la prima e la seconda monoposto da battere. 3ª posizione per Guanyu Zhou, che con un set di Pirelli C4 ha chiuso in 1’30”647 il migliore degli 85 giri complessivamente percorsi nel pomeriggio, mentre Max Verstappen si è accontentato del 4° posto al termine del Day 3 dei test del Bahrain di Formula 1.
L’olandese nel corso del pomeriggio ha completato 66 passaggi, il migliore dei quali in 1’30”775 con un treno di Pirelli C3, e a differenza di quanto fatto da diversi dei suoi avversari non ha effettuato la simulazione di un intero GP. Il #1 ha seminato il panico in tutti coloro che non erano a conoscenza del programma di lavoro della Red Bull quando, utilizzando pneumatici C3, è sceso in pista per un long run risultando più veloce in media di 1” a giro rispetto allo stint completato da Carlos Sainz nella simulazione di gara del Day 2. L’ipotesi – nonché la speranza – è che Verstappen e la RB20 abbiano simulato con la C3 un’altra fase del GP (verosimilmente quella centrale, dunque con meno carburante a bordo), decidendo poi di imbarcare benzina dopo una sosta ai box per un ulteriore long run con mescola più dura. A colpire, a prescindere dal quantitativo di benzina avuto a bordo dal #1, sono state l’impressionante precisione e l’incredibile pulizia di guida con cui l’olandese ha svolto l’intero long run: in quasi 20 giri, percorsi sul passo dell’1’37”basso che risulta estremamente veloce in senso assoluto, Verstappen è stato pressoché perfetto al volante di una RB20 che sembra anche quest’anno presentarsi come un’estensione del pensiero del Campione del Mondo. La sensazione è che team e piloti, convinti che pure nel 2024 saranno l’olandese e la squadra di Milton Keynes gli uomini da battere, possano non essere andati così distanti dalla realtà.
5ª posizione poi per Yuki Tsunoda, che con un set di Pirelli C4 ha fermato il cronometro sull’1’30”775 in uno dei 53 giri percorsi nel pomeriggio, mentre Alexander Albon – unico pilota a essere sceso in pista per l’intera giornata – ha messo assieme 121 giri totali chiudendo il Day 3 dei test del Bahrain di F1 con un 1’30”984 fatto segnare con un treno di Pirelli C4. Al 7° posto troviamo Oscar Piastri, alle prese con una McLaren MCL38 che sembra essere meno pronta di quanto forse sarebbe stato lecito aspettarsi dato lo sviluppo avuto dalla monoposto di Woking nel corso della stagione 2023. Le perplessità mattutine di Norris – che sostiene di essere “molto distante” da Red Bull e Ferrari – hanno trovato riscontro in un pomeriggio non strepitoso del #81, che pur mettendo assieme 91 giri non ha mostrato un passo irresistibile nei suoi long run. A dare segnali di ripresa da questo punto di vista è stata invece, un po’ a sorpresa visto l’andamento altalenante avuto nei long run da Lance Stroll, la AMR24. Tra le mani di Fernando Alonso – che ha chiuso 8° in 1’31”159 completando 75 passaggi nel pomeriggio e che sostiene di non poter replicare l’exploit iniziale del 2023 – la Aston Martin è sembrata avere trovato una apparente quadra per quanto riguarda l’usura degli pneumatici, tallone d’Achille nelle prime simulazioni di gara tentate nei giorni scorsi dalla squadra inglese.
Carlos Sainz e Sergio Perez occupano rispettivamente la 9ª e la 10ª posizione con i riferimenti mattutini, mentre Nico Hulkenberg si inserisce in classifica all’11° posto grazie all’1’31”686 messo a segno in uno degli 89 giri percorsi nel pomeriggio. Alle spalle del #27 Lewis Hamilton, Lance Stroll, Lando Norris si piazzano dalla 12ª alla 14ª posizione con i giri e i tempi della sessione mattutina, mentre Pierre Gasly porta la sua Alpine in 15ª piazza – con un 1’32”149 fatto segnare in uno dei 47 passaggi totalizzati nel pomeriggio – davanti a Kevin Magnussen, Esteban Ocon, Valtteri Bottas e Daniel Ricciardo, tutti piloti che hanno ceduto volante e sedile della propria monoposto ai rispettivi compagni di squadra dopo questa mattina.