Per ritrovare Sebastian Vettel in pole, è vero, bisogna tornare piuttosto indietro nel tempo. Più precisamente, al GP di Singapore del 2015. Ma è niente in confronto a quanto sia necessario scavare tra i ricordi per ritrovare una prima fila tutta Ferrari, visto che l’ultima volta in cui le due Rosse sono scattate entrambe senza nessun’auto davanti risale addirittura al GP di Magny Course del 2008. Eppure a Sochi, pista ritenuta alla vigilia terreno di caccia della Mercedes, le due SF70-H di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen prenderanno il via dalla prima fila dello schieramento, essendo riuscite a tenersi dietro le due Mercedes, con Bottas di nuovo davanti ad Hamilton. Dietro di loro c’è il vuoto: le RB sono staccate di oltre 1″5, ed alla fine della top ten il gap sale addirittura oltre i 2″. Buone comunque le prestazioni di Massa, Hulkenberg ed Ocon, mentre deludono Stroll, Vandoorne, le due Haas e Palmer. Ecco la cronaca completa.
Nella Q1, visti i distacchi monstre rifilati al resto dello schieramento nel corso di questo weekend, è stranamente solo la Ferrari a scegliere di scendere in pista con le SuperSoft, cercando di conservare un treno di UltraSoft nuove in più da sfruttare o nelle successive manche o in gara. Calzando le UltraSoft le W08 balzano davanti a tutti: è Bottas a dettare il passo con il suo 1’34″041, un crono che si avvicina di parecchio a quello fatto segnare da Vettel nel corso delle FP3, e dietro di lui – seppure con qualche errore e tentativo di troppo rispetto ai suoi standard – si piazza Hamilton, staccato di 368 millesimi dal crono del finlandese. Dietro di loro, equipaggiati però con le SuperSoft – è di circa 1″ il divario tra le due mescole – ci sono Vettel e Raikkonen, staccati tra di loro di quasi 5 di decimi e distanti rispettivamente 4 e 9 decimi dalla vetta. Buona la prestazione di Sainz, Massa ed Hulkenberg, ampiamente dentro la Q2, mentre rischiano qualcosa di più Stroll, Perez e soprattutto Fernando Alonso, 14° al termine della prima manche di qualifiche. Gli esclusi sono invece Palmer, che è finito a muro in uscita di Curva 4 nel corso del suo ultimo tentativo, Vandoorne – che partirà però ultimo viste le 15 posizioni di penalità in griglia -, Wehrlein (incappato anche lui in un errore in uscita di Curva 13, che lo ha mandato in testacoda nella via di fuga), Ericsson e Grosjean, che conferma le sue enormi difficoltà nel corso di questo weekend qualificandosi addirittura ultimo.
Ecco la classifica completa al termine della Q1:
In Q2, come sempre, tutti da subito in pista con le UltraSoft. E stavolta, all’improvviso, ritorna rabbiosa la Mercedes: Bottas chiude il proprio giro veloce con un mostruoso 1’33″264, tempo che gli permette di rifilare 399 millesimi a Raikkonen, avvicinatosi al connazionale al termine del suo secondo tentativo cronometrato. 3° Hamilton, che paga quasi mezzo secondo di ritardo dal crono del #77 ma che riesce a tenersi dietro Vettel, che però si stava migliorando parecchio nel corso del suo secondo tentativo prima che un lungo in Curva 13 gli portasse via decimi preziosi. Dietro Mercedes e Ferrari, con distacchi ampiamente superiori al secondo, non c’è una RedBull ma una Williams, quella di Felipe Massa, che si tiene dietro Verstappen, Hulkenberg – ancora una volta devastante se confrontato con Palmer – e Ricciardo, con le due Force India a completare la top ten. Escluse sono quindi entrambe le Toro Rosso, con Sainz 11° – ma con 3 posizioni di penalità in griglia da scontare – e Kvyat 13° divisi da Stroll, Magnussen ed Alonso.
Ecco la classifica completa al termine della Q2:
In Q3 si infiamma la sfida tra Mercedes e Ferrari. Le W08 scendono in pista per prime, ma impiegano un giro in più per scaldare le gomme e così sono le SF70-H a far segnare i primi tempi. Raikkonen chiude con un velocissimo 1’33″253 mentre Vettel paga 173 millesimi dal tempo del #7, che però si dimostra un grandissimo crono visto che Bottas, la prima delle Mercedes, chiude 2° a 36 millesimi dal connazionale vestito di rosso e che Hamilton non va oltre il 4° posto. Dietro la sfida è tra Massa e le RedBull, ma i distacchi dalla vetta vanno ben oltre 1″5. A 3 minuti dalla bandiera a scacchi, tutti di nuovo ai box per montare UltraSoft nuove e scendere in pista per l’ultimo tentativo. Raikkonen sembra potersi migliorare, ma una sbavatura all’ultima curva gli impedisce di abbassare ulteriormente il suo tempo sul giro, ed è quindi Vettel a balzare davanti a tutti con il suo 1’33″194, mentre i tifosi della Rossa rimangono con il fiato sospeso attendendo il passaggio sul traguardo delle due Mercedes. Prima Bottas però e poi Hamilton non riescono a fare quello che alle Mercedes era sempre venuto naturale sin dall’inizio dell’era ibrida: monopolizzare la prima fila. Sia il #77 che il #44 non migliorano i propri giri, e non vanno oltre rispettivamente un 1’33″289 ed addirittura un 1’33″767. Dietro di loro si piazza Ricciardo, che accusa 1″7 dalla prima delle Ferrari ma che riesce a tenersi dietro un ottimo Massa, a sua volta capace di precedere per 51 millesimi Verstappen e per poco più di un decimo Hulkenberg. Chiudono la top ten i due della Force India, con Perez davanti ad Ocon e distacchi superiori ai 2″ da Vettel.
Ecco la griglia di partenza del GP di Russia: