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Moto2, le verità del GP della Rep. Ceca: Enea Bastianini merita la MotoGP?





Sull’iconico tracciato di Brno, Enea Bastianini conquista la seconda vittoria vittoria consecutiva dopo quella ottenuta due settimane fa a Jerez. Il #33 ha saputo mantenere distante il britannico Sam Lowes, 2° sotto la bandiera a scacchi. Chiude il podio Joe Roberts: lo statunitense riesce a guadagnare un risultato ottimo anche in gara dopo le ottime prestazioni mostrate durante il sabato – soprattutto nel GP inaugurale in Qatar. Al 4° si conferma un ottimo Luca Marini – che dopo lo zero iniziale di marzo sembra non volere più commettere errori ed ottenere il massimo ad ogni gara – seguito da un ritrovato Augusto Fernandez – nettamente in difficoltà in queste prime gare del 2020. Marco Bezzecchi è 6°: l’alfiere dello Sky Racing Team VR46 precede la Speed Up di Jorge Navarro – 7°. Chiudono la top ten Jorge Martin e le altre due Speed Up di Hazifh Syahrin e di Aron Canet. Il giapponese Tetsuta Nagashima chiude 11° e perde la leadership del campionato. Da segnalare in negativo le prestazioni di Marcel Schrotter – 15° -, Fabio Di Giannantonio – 16° – e Thomas Luthi – 17°. Soprattutto per il giovane italiano e per l’esperto svizzero queste continue prestazioni sottotono pongono un serio interrogativo sul loro 2020.

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Enea merita la MotoGP?

Parliamoci chiaro, è ancora troppo presto per giungere a conclusioni o semplicemente ipotizzare un qualche scenario futuro. Due vittorie consecutive in Moto2 sono sicuramente un risultato degno di nota, soprattutto per un pilota che già in Moto3 aveva mostrato di che pasta era fatto. Tuttavia, Enea Bastianini è ancora alla seconda stagione in Moto2 e probabilmente il passaggio alla classe regina è una delle scelte più difficili per un pilota giovane, veloce ed ambizioso come lui: solitamente le incognite maggiori sono quando salire – sempre che ci sia possibilità di scegliere – e con quale moto/team. Quello che è certo è che il 22enne di Rimini sembra avere trovato il suo equilibrio nella categoria intermedia e soprattutto nel team Italtrans, guidato dall’esperto Giovanni Sandi. Già nell’editoriale del GP dell’Andalucia avevamo sottolineato come la vittoria del #33 non saltava fuori dal nulla ma arrivava a compimento di un percorso solido e costante, interrotto temporaneamente dall’infortunio subito in Austria nel contatto causato da Luca Marini. Beh, all’analisi di due settimane fa non possiamo che aggiungere proprio le parole di Giovanni Sandi, che in una intervista post gara si è lasciato sfuggire parole non indifferenti per il suo pilota:

“Questo è uno di quelli predestinati che arriva perchè sicuramente ha un grande talento. Se impara e segue le mie indicazioni andrà lontano” (Giovanni Sandi)

Quello che ha impressionato del #33 è stata la gestione del distacco con Sam Lowes. Il #22 è stato tenuto per tutti i 19 giri di gara ad un distacco compreso tra il mezzo secondo ed il secondo e mezzo. In 102 km e 567 m Enea Bastianini non ha sbagliato una virgola ma anzi ha mostrato di essere in completa gestione della situazione. Con il 3° posto del Qatar, il 9° posto di Jerez 1 e le vittorie di Jerez 2 e di Brno, il giovane talento italiano si ritrova ora in testa alla classifica mondiale con 73 punti, seguito a 15 lunghezze di distanza da Luca Marini, oggi 4° al traguardo. I due italiani sembrano essere legati a doppio filo proprio dal fattaccio del Red Bull Ring, quando Luca causò la caduta dell’incolpevole Enea, procurando a quest’ultimo anche una brutta frattura alla gamba. Il #33 ed il #10 si sono poi marcati già a partire dalla prima gara in Qatar, quando Luca cadde a pochi giri dalla fine ed Enea guadagnò il suo secondo podio assoluto in Moto2. Dopodiché, i riflettori si sono rivolti verso il fratellino di Valentino Rossi, vincitore del GP di Spagna dopo una prova degna di nota, tanto che dall’exploit di Jerez 1 hanno incominciato a girare voci nel paddock di un possibile passaggio di Luca Marini in MotoGP già a partire dal 2021.

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Facciamo chiarezza. L’eventuale passaggio di Marini nella classe regina sarebbe possibile solo al verificarsi di alcune situazioni contingenti: il non rinnovo di Andrea Dovizioso con Ducati ed il passaggio di Pecco Bagnaia – e non di Johann Zarco o di Jorge Lorenzo – in Ducati ufficiale. Solo a queste condizioni sarebbe possibile l’approdo del #10 in Ducati Pramac assieme a Jorge Martin – dato ormai per certo a Borgo Panigale una volta sistemate le gabole contrattuali con KTM – sempre che Johann Zarco non venga dirottato da Guidotti dopo l’ottima prova di questo weekend. Tuttavia, è innegabile che ora come ora l’unico giovane che si meriterebbe una sella in MotoGP sarebbe sicuramente Enea Bastianini e non Luca Marini. Il #33 sta sbocciando gara dopo gara e – se non fosse stato proprio per Marini – probabilmente sarebbe già sbocciato a fine 2019. Il #10 invece risulta sì costante ma spesso anonimo: alla sua 6° stagione di Moto2, supportato e sopportato sempre e comunque dall’Academy e da suo fratello, dovrebbe ormai avere la carte in regola per vincere costantemente. Cosa che, costantemente, non fa. Luca Marini ricorda un po’ Alex Marquez, con la differenza che Alex Marquez due mondiali li ha portati a casa nel mentre. Perciò, sarà una suggestione di mezza estate, ma perchè non portare Enea Bastianini in MotoGP, se proprio deve salire qualche altro pilota oltre a Jorge Martin? Ipoteticamente, non solo Ducati ma anche Aprilia potrebbero avere una sella libera per Enea, “uno di quelli predestinati”, come ha detto Giovanni Sandi.

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Tags : #eneabastianini#lucamariniBrnoMoto2
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