RMSotheby’s propone un trio di Ferrari 365 GTB/4 Daytona clamorose. Le offerte chiudono il 26 Giugno, scopritele con noi.

Si sono aperte il 5 Giugno le offerte per tre meravigliose Ferrari 365 GTB/4 Daytona, offerte nell’ambito del programma “Sealed” di RMSotheby’s. Queste spaziano dalla versione Berlinetta alla Competizione, passando per l’iconica Spyder, quella vera e non la replica di Miami Vice. Essendo tre Ferrari ovviamente sono tutte e tre in cromia Rosso, tanto per scadere nei soliti luoghi comuni… Come diceva il Drake di Maranello?
“Date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un’automobile, sicuramente la farà rossa“.
Enzo Ferrari
Ovviamente già il parlare di Ferrari esclude l’acquirente medio di una Matiz, però qui siamo su quotazioni decisamente impegnative e con tanti zeri. L’asta online si chiude il 26 Giugno, alle 20 secondo l’orario inglese corrispondenti alle 21 in Italia. Ma bando alle ciance, noi di FuoriTraiettoria vi portiamo a scoprirle una per una.
365 GTB/4 Daytona Competizione: fascino racing
In questi giorni siamo reduci dalla mitologica vittoria della Ferrari n.°83 alla 24h di Le Mans 2025, quindi perché non partire da una vettura che ha corso la classica de La Sarthe? Ecco a voi la 365 GTB/4 Daytona Competizione, uno dei soli cinque esemplari della terza serie del modello prodotti in questa configurazione. E comunque di Daytona Competizione, contando le varie evoluzioni, ne esistono solamente quindici… Stiamo parlando della più potente delle versioni da gara del modello, accreditata di 450 cv a 8.500 giri/min grazie ad alcune modifiche effettuate al propulsore da 4,4 litri della versione di serie. Aprendo il cofano troviamo 6 carburatori Weber 40 DCN, mentre gli scarichi diventano laterali per massimizzare la resa, anche acustica, del 12 cilindri di Maranello.

Analizzando la storia della rossa in questione scopriamo che viene completata il 7 Dicembre 1972, per poi volare direttamente negli USA nel Gennaio 1973. Con la sua cromia Rosso chiaro con interni neri diventa subito la nuova arma della NART (North American Racing Team), storica scuderia di Luigi Chinetti. Dotata dello chassis “16343”, debutta in gara alla 24h di Daytona 1973 guidata da Claude Ballot-Léna e Jean-Claude Andruet, vittoriosi con una vettura identica alla Le Mans 1972. La qualifica la vede al sedicesimo posto, migliore delle Ferrari, ma la gara la vede ritirarsi dopo 284 giri a causa di un incidente. La nostra beniamina tenta la sorte alla 24h di Le Mans, cambiando equipaggio ma ottenendo analoga sorte con un ritiro per incidente dopo soli 4 giri. L’avventura con la NART si chiude un mese dopo, con la 6h di Watkins Glen che vede un altro ritiro a causa di un problema al propulsore.

Nei primi mesi del 1975 Chinetti vende la Daytona alla scuderia Interscope Racing, che la ridipinge in livrea nera con strisce longitudinali viola. E qui la storia della vettura cambia radicalmente, dato che al primo colpo ottiene la vittoria di classe alla 24h di Daytona, guidata da Joh Woodner e Fred Phillips. Nel 1980 passa alla Crevier Imports di Santa Monica che la schiera sino al 1981, mettendola a disposizione anche di Al Unser Jr. Il canto del cigno avviene proprio alla 24h di Daytona del 1981 quando, dopo una qualifica incoraggiante, subisce un incendio al propulsore dopo aver urtato dei detriti di pneumatici.

Dopo aver corso ben cinque 24h, la “16343” chiude una carriera agonistica durata otto anni iniziando a peregrinare tra varie collezioni di amanti del cavallino rampante. Alla fine del 2003 la Daytona vola in Olanda dagli specialisti di Roelofs Engineering che la ricostruiscono completamente, in vista di una partecipazione al Tour Auto del 2004. Sottoposta ad ulteriori interventi, quali la ricostruzione del differenziale, nel 2022-2023, si è mostrata varie volte nel corso degli anni. Ne sono testimoni le presenze a Goodwood, alla Le Mans Classic e al concorso di eleganza di Pebble Beach. Attualmente ha ripreso l’originaria livrea della NART e si trova in condizioni da concorso, portando così la valutazione a una cifra compresa tra 4.800.000 e 6.500.000€. Non proprio noccioline, ma che ci volete fare… È il fascino del motorsport d’antan!
Una 365 GTB/4 Daytona Berlinetta unica
A poco più di cinquanta anni dal lancio di questo modello affascinante e ancora attualissimo (vi dice nulla la Ferrari 12Cilindri?) sono poche le Daytona paragonabili a quella dell’incanto in questione. Trattandosi della vettura più veloce in produzione al momento del lancio, risulta facile comprendere come siano poche quelle rimaste “intonse” come questa. Per di più la vettura in questione ha percorso solamente 2000 miglia dalla prima immatricolazione e ha avuto solo due proprietari. Vi basta? Se la risposta è no e siete degli incontentabili andiamo a scoprirne insieme la storia.

La Daytona in questione nasce a Maranello nel Febbraio 1971, per poi volare alla concessionaria Brown Modern Classic Motors, situata a Reno, nel Nevada. La vettura entra subito nella collezione di Willet H. Brown, industriale nel mondo radiotelevisivo e proprietario di varie concessionarie. Questi la mette nella sua collezione insieme a una 166M, prima Ferrari venduta negli States, a testimonianza del legame strettissimo con Chinetti.

Fin da subito la troviamo nella configurazione attuale, Rosso chiaro per la carrozzeria e interni in pelle nera con strisce rosse verticali. Alla morte di Brown, la vettura rimane in collezione per altri due anni, fino allo smembramento della collezione avvenuto con l’asta di Sotheby’s nel 1995. Dai documenti dell’epoca risulta che la Daytona, chassis “14123”, avesse percorso appena 1658 miglia. Sappiamo quindi che dal 1995 ha vissuto una vita serena in una collezione importante, percorrendo pochissime miglia e tornando alla ribalta adesso, in condizioni semplicemente impeccabili.

Ci state facendo un pensierino? Beh, se le vostre finanze contemplano un valore tra 500.000 e 700.000€ allora non vi resta che fare un’offerta!
Ferrari Daytona Spyder: non solo Miami Vice
Che la Ferrari 365 GTS/4 Daytona Spyder sia un’icona di stile immortale è un dato di fatto, quasi una banalità. Che ne esista una con pochi chilometri e unico proprietario da più di quaranta anni invece è tutto tranne che scontato.

D’altronde stiamo parlando di un instant classic, costruita in soli 121 esemplari e nata per far contenti i fisioterapisti di tutto il mondo, estasiati da tutta questa gente che infieriva sulla propria cervicale per guardarla dalle angolazioni più disparate. La vettura in questione, dotata di chassis “17051”, risulta una delle ultime prodotte in assoluto data la sua immatricolazione nel Dicembre 1973. Si tratta di un esemplare rifinito in cromia Rosso Dino, una delle sole sei prodotte delle quali quattro dedicate al mercato americano. Gli interni presentano da subito selleria in pelle beige con rifiniture nere e aria condizionata, per meglio affrontare le calde giornate del Sud della California.

A completare la libidine contribuiscono fin da subito i cerchi in lega a raggi, prodotti da Borrani, che la rendono riconoscibile in un annuncio di vendita pubblicato nel Luglio 1980 con percorrenza di 10.600 Miglia. In seguito la Spyder cambia varie intestazioni giungendo, nel 1986, dagli attuali proprietari che la rendono parte integrante di una collezione decisamente notevole. Questi avvenimenti sono dimostrati con delle foto dell’epoca che dimostrano come la “17051” sia rimasta pressoché invariata da allora, percorrendo solamente 2000 Miglia nel corso di quattro decenni.

Insomma, se volete portarvi a casa un pezzo del mito Daytona Spider, alimentato da Gumball Rally e dalle repliche di Miami Vice, qui potreste farlo con una vettura semplicemente unica. Ovviamente un sogno simile richiede un grosso tributo per divenire realtà… Quanto grosso? Si parla di una cifra tra 1.750.000 e 2.150.000€… Ascoltare “In the air tonight” di Phil Collins con l’autoradio Blaupunkt installata però non ha prezzo!